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Inizialmente la sua [[scuola]], sostenuta economicamente da donazioni private, è frequentata da dieci ragazzi, ma in meno di un anno diventano già trenta (17 maschi e 13 femmine, dai tre ai dodici anni). All'incremento del numero degli alunni, l'orfanotrofio deve però fronteggiare anche un maggior numero di problemi: la ristrettezza degli spazi, la maggiore esposizione economica e le precarie condizioni di [[salute]] della madre di Madeleine. Così, nel gel giro di un anno, i problemi finanziari diventeranno quasi insostenibili. | Inizialmente la sua [[scuola]], sostenuta economicamente da donazioni private, è frequentata da dieci ragazzi, ma in meno di un anno diventano già trenta (17 maschi e 13 femmine, dai tre ai dodici anni). All'incremento del numero degli alunni, l'orfanotrofio deve però fronteggiare anche un maggior numero di problemi: la ristrettezza degli spazi, la maggiore esposizione economica e le precarie condizioni di [[salute]] della madre di Madeleine. Così, nel gel giro di un anno, i problemi finanziari diventeranno quasi insostenibili. | ||
Nel tentativo di risolvere le questioni più impellenti, il [[15 aprile]] [[1908]] Madeleine Vernet si trasferisce in una vasta proprietà di campagna, a Epone nella Seine-et-Oise, ma purtroppo ''[[L'Avenir Social]]'' non deve far fronte solo alle difficoltà economiche, bensì anche alle ostilità dell'amministrazione locale conservatrice, di quella scolastica e del clero che mal tolleravano i principi educativi libertari. Infatti, nel [[1909]], col pretesto della coeducazione dei sessi, che all'epoca era fortemente osteggiata dalle [[autorità ]] scolastiche, a ''[[L'Avenir Social]]'' viene tolta l'autorizzazione all'insegnamento. I ragazzi sono così costretti a frequentare nuovamente la [[scuola]] comunale, ma nonostante tutto l'esistenza dell'orfanotrofio non viene del tutto definitivamente compromessa, anche se nel tempo perderà le caratteristiche prettamente libertarie. | Nel tentativo di risolvere le questioni più impellenti, il [[15 aprile]] [[1908]] Madeleine Vernet si trasferisce in una vasta proprietà di campagna, a Epone nella Seine-et-Oise, ma purtroppo ''[[L'Avenir Social]]'' non deve far fronte solo alle difficoltà economiche, bensì anche alle ostilità dell'amministrazione locale conservatrice, di quella scolastica e del clero che mal tolleravano i principi educativi libertari. Infatti, nel [[1909]], col pretesto della coeducazione dei sessi, che all'epoca era fortemente osteggiata dalle [[autorità]] scolastiche, a ''[[L'Avenir Social]]'' viene tolta l'autorizzazione all'insegnamento. I ragazzi sono così costretti a frequentare nuovamente la [[scuola]] comunale, ma nonostante tutto l'esistenza dell'orfanotrofio non viene del tutto definitivamente compromessa, anche se nel tempo perderà le caratteristiche prettamente libertarie. | ||
Proprio per non far terminare la sua esperienza pedagogica, Madeleine Vernet si appella a tutto il variegato mondo socialista (movimento operaio, organizzazioni cooperative e sindacali, socialiste e anarchiche), chiedendo loro [[solidarietà ]]. Giornali socialisti come ''La Guerre Sociale'' di [[Gustave Hervé]] e ''L'Humanité'' di Jaurés organizzeranno una sottoscrizione in favore dell'orfanotrofio. Nel [[1911]] Madeleine Vernet pubblica un nuovo opuscolo sull'argomento intitolato ''Les Sans-Famille du prolétariat organisé''. Dal maggio [[1914]] ''[[L'Avenir Social]]'', recependo una legge del [[1901]], si costituisce ufficialmente come associazione regia e diviene l'orfanotrofio ufficiale del [[movimento operaio]] francese. | Proprio per non far terminare la sua esperienza pedagogica, Madeleine Vernet si appella a tutto il variegato mondo socialista (movimento operaio, organizzazioni cooperative e sindacali, socialiste e anarchiche), chiedendo loro [[solidarietà]]. Giornali socialisti come ''La Guerre Sociale'' di [[Gustave Hervé]] e ''L'Humanité'' di Jaurés organizzeranno una sottoscrizione in favore dell'orfanotrofio. Nel [[1911]] Madeleine Vernet pubblica un nuovo opuscolo sull'argomento intitolato ''Les Sans-Famille du prolétariat organisé''. Dal maggio [[1914]] ''[[L'Avenir Social]]'', recependo una legge del [[1901]], si costituisce ufficialmente come associazione regia e diviene l'orfanotrofio ufficiale del [[movimento operaio]] francese. | ||
===Attività antimilitarista e pacifista durante la I Guerra Mondiale=== | ===Attività antimilitarista e pacifista durante la I Guerra Mondiale=== | ||
Con lo scoppio della prima guerra mondiale la Vernet partecipa alle attività [[antimilitarismo|antimilitariste]] e [[pacifismo|pacifiste]], collaborando tra l'altro col [[stampa anarchica|giornale anarchico]] «[[Ce qu'il faut dire]]» di [[Sébastien Faure]] e fondando un foglio antimilitarista (due soli numeri pubblicati) dal titolo «[[Les voix qu'on étrangle]]». | Con lo scoppio della prima guerra mondiale la Vernet partecipa alle attività [[antimilitarismo|antimilitariste]] e [[pacifismo|pacifiste]], collaborando tra l'altro col [[stampa anarchica|giornale anarchico]] «[[Ce qu'il faut dire]]» di [[Sébastien Faure]] e fondando un foglio antimilitarista (due soli numeri pubblicati) dal titolo «[[Les voix qu'on étrangle]]». | ||
Durante la guerra tutti i pacifisti venivano perseguitati, specialmente le donne, tra queste la [[femminista]] [[Hélène Brion]], condannata a tre anni di [[carcere]] per «propaganda disfattista». Lei stessa viene accusata di disfattismo dalle [[autorità ]] e solo la fine della guerra mette fine alle persecuzioni nei suoi confronti. La fine del conflitto però non placa il suo attivismo contro il [[militarismo]] e tutti gli [[esercito|eserciti]], concretizzatosi, nel maggio del [[1921]], nella nascita della [[Lega delle donne contro la guerra]], che lancerà slogan molto pungenti come «Niente serve piangerli dopo, bisogna difenderli prima!... Madri, prima di dare un fucile ai vostri figli, pensate a tutto il male che i fucili fanno alle madri!». | Durante la guerra tutti i pacifisti venivano perseguitati, specialmente le donne, tra queste la [[femminista]] [[Hélène Brion]], condannata a tre anni di [[carcere]] per «propaganda disfattista». Lei stessa viene accusata di disfattismo dalle [[autorità]] e solo la fine della guerra mette fine alle persecuzioni nei suoi confronti. La fine del conflitto però non placa il suo attivismo contro il [[militarismo]] e tutti gli [[esercito|eserciti]], concretizzatosi, nel maggio del [[1921]], nella nascita della [[Lega delle donne contro la guerra]], che lancerà slogan molto pungenti come «Niente serve piangerli dopo, bisogna difenderli prima!... Madri, prima di dare un fucile ai vostri figli, pensate a tutto il male che i fucili fanno alle madri!». | ||
===L'arroganza comunista contro la Vernet=== | ===L'arroganza comunista contro la Vernet=== |