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[[Image:Pyramid2.jpg|300px|thumb|Lo Stato è strutturato gerarchicamente, dall'alto verso il basso]]Il termine '''Stato''' fa riferimento all'organizzazione socio-politica che può assumere forme differenti (Repubblica, Monarchia, ecc.), ma comunque possiede l'[[autorità ]] di definire le leggi, attraverso le quali governa una società  delimitata dai confini nazionali (Stato sovrano).   
[[Image:Pyramid2.jpg|300px|thumb|Lo Stato è strutturato gerarchicamente, dall'alto verso il basso]]Il termine '''Stato''' fa riferimento all'organizzazione socio-politica che può assumere forme differenti (Repubblica, Monarchia, ecc.), ma comunque possiede l'[[autorità]] di definire le leggi, attraverso le quali governa una società  delimitata dai confini nazionali (Stato sovrano).   


La definizione varia a seconda degli autori, tuttavia una delle più accettate è quella che definisce lo Stato come un concetto politico formato dall'insieme delle istituzioni che possiedono l'[[autorità ]] e il potere di stabilire norme che regolano una società  attraverso l'esercizio di una [[sovranità ]] interna ed esterna su un dato territorio. Il [http://www.dizionario-italiano.it/definizione-lemma.php?definizione=stato&lemma=S118FC00 dizionario] lo definisce come quella «comunità  stanziata permanentemente in un dato territorio, politicamente organizzata sotto un governo sovrano».
La definizione varia a seconda degli autori, tuttavia una delle più accettate è quella che definisce lo Stato come un concetto politico formato dall'insieme delle istituzioni che possiedono l'[[autorità]] e il potere di stabilire norme che regolano una società  attraverso l'esercizio di una [[sovranità]] interna ed esterna su un dato territorio. Il [http://www.dizionario-italiano.it/definizione-lemma.php?definizione=stato&lemma=S118FC00 dizionario] lo definisce come quella «comunità  stanziata permanentemente in un dato territorio, politicamente organizzata sotto un governo sovrano».


Essendo caratterizzato dalla [[classismo|divisione in classi]] (anche negli Stati del comunismo reale la classe burocratica aveva una posizione egemonica), in cui una dirige (la "classe dominante") e tutti gli altri sono diretti (i "subordinati"), l'[[anarchismo]] si oppone a tutte le forme di rappresentazione dello Stato in quanto modalità  organizzativa fondata sull'[[autorità |autoritarismo]].
Essendo caratterizzato dalla [[classismo|divisione in classi]] (anche negli Stati del comunismo reale la classe burocratica aveva una posizione egemonica), in cui una dirige (la "classe dominante") e tutti gli altri sono diretti (i "subordinati"), l'[[anarchismo]] si oppone a tutte le forme di rappresentazione dello Stato in quanto modalità  organizzativa fondata sull'[[autorità |autoritarismo]].
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Quindi il modo di produzione nomade-pastorale non era interno alla società  neolitica ma anzi del tutto esterno ad essa; il meccanismo, che inizialmente vedeva i due sistemi convivere, ad un certo punto è entrato in crisi: i pastori avrebbero preso a conquistare con la forza le terre che i neolitici coltivavano comunemente, estendendo il dominio, fondato su un [[gerarchia|sistema gerarchico]], della loro società  a quella neolitica. Per i nomadi pastori si trattava a questo punto di estendere le relazioni di dominio tribali su scala enormemente più vasta e a ciò non poteva che contribuire alla nascita di un sistema di controllo militare e poliziesco.
Quindi il modo di produzione nomade-pastorale non era interno alla società  neolitica ma anzi del tutto esterno ad essa; il meccanismo, che inizialmente vedeva i due sistemi convivere, ad un certo punto è entrato in crisi: i pastori avrebbero preso a conquistare con la forza le terre che i neolitici coltivavano comunemente, estendendo il dominio, fondato su un [[gerarchia|sistema gerarchico]], della loro società  a quella neolitica. Per i nomadi pastori si trattava a questo punto di estendere le relazioni di dominio tribali su scala enormemente più vasta e a ciò non poteva che contribuire alla nascita di un sistema di controllo militare e poliziesco.
<ref>A questo punto appare chiaro che la teoria secondo cui con l'agricoltura sarebbe nata la [[La proprietà |proprietà ]] e di conseguenza una sorta di abbozzo di “Stato primordiale”, è tutt'altro che veritiera. </ref> <ref name="prima"> «Non c'è alcun nesso tra la coltivazione della terra, in origine un bene sterminato ed abbondante rispetto all'esiguità  del numero stesso degli esseri umani, e la sua appropriazione privata da parte di uomini più forti. La struttura egualitaria paleolitica ha trovato una sua continuità  nel passaggio alla coltivazione della terra, di cui nessun singolo avrebbe potuto appropriarsi, in quanto questo modo di produzione sottintende la comunità  come produttore della ricchezza sociale attraverso il lavoro gestito comunitariamente e la proprietà  stessa della terra quindi intesa in senso comunitario. Il tema della genesi storica dello Stato e delle classi sociali è stato da tempo risolto ma coloro che dovrebbero appropriarsi se non altro di diritto dei suoi risultati rivoluzionari, li ignorano semplicemente preferendo vegetare su quanto si è elucubrato almeno un secolo e mezzo fa.
<ref>A questo punto appare chiaro che la teoria secondo cui con l'agricoltura sarebbe nata la [[La proprietà |proprietà]] e di conseguenza una sorta di abbozzo di “Stato primordiale”, è tutt'altro che veritiera. </ref> <ref name="prima"> «Non c'è alcun nesso tra la coltivazione della terra, in origine un bene sterminato ed abbondante rispetto all'esiguità  del numero stesso degli esseri umani, e la sua appropriazione privata da parte di uomini più forti. La struttura egualitaria paleolitica ha trovato una sua continuità  nel passaggio alla coltivazione della terra, di cui nessun singolo avrebbe potuto appropriarsi, in quanto questo modo di produzione sottintende la comunità  come produttore della ricchezza sociale attraverso il lavoro gestito comunitariamente e la proprietà  stessa della terra quindi intesa in senso comunitario. Il tema della genesi storica dello Stato e delle classi sociali è stato da tempo risolto ma coloro che dovrebbero appropriarsi se non altro di diritto dei suoi risultati rivoluzionari, li ignorano semplicemente preferendo vegetare su quanto si è elucubrato almeno un secolo e mezzo fa.
Il motivo per cui le ideologie antagonistiche al sistema non producano un sapere certo su una questione così fondamentale è la dimostrazione che il sistema ideologico dominante, quello accademico per intenderci, sta funzionando bene e produce ignoranza e disinformazione su questo tema critico e riesce a far passare come classiste società  egualitarie» [[Utente:Ario Libert|Ario Libert]], utente anarcopediano). Vedere anche [[Discussioni utente:Ario Libert]]</ref>
Il motivo per cui le ideologie antagonistiche al sistema non producano un sapere certo su una questione così fondamentale è la dimostrazione che il sistema ideologico dominante, quello accademico per intenderci, sta funzionando bene e produce ignoranza e disinformazione su questo tema critico e riesce a far passare come classiste società  egualitarie» [[Utente:Ario Libert|Ario Libert]], utente anarcopediano). Vedere anche [[Discussioni utente:Ario Libert]]</ref>


È quindi la cultura nomade-pastorale che introduce i primi germi d'[[autorità ]] ([[patriarcato|patriarcale]] e militare), dando luogo all'insorgere storico dello Stato come strumento in grado di gestire il dominio su vastissime aree su una popolazione numerosa e resa schiava da questi popoli. Tuttavia lo Stato vero e proprio ha dovuto attendere a lungo prima di potersi definitivamente insediare e farsi accettare dalle popolazioni, che spessissimo hanno contrastato, pagandone prezzi altissimi queste forme di [[autorità ]].
È quindi la cultura nomade-pastorale che introduce i primi germi d'[[autorità]] ([[patriarcato|patriarcale]] e militare), dando luogo all'insorgere storico dello Stato come strumento in grado di gestire il dominio su vastissime aree su una popolazione numerosa e resa schiava da questi popoli. Tuttavia lo Stato vero e proprio ha dovuto attendere a lungo prima di potersi definitivamente insediare e farsi accettare dalle popolazioni, che spessissimo hanno contrastato, pagandone prezzi altissimi queste forme di [[autorità]].


=== Nascita dello Stato arcaico ===
=== Nascita dello Stato arcaico ===
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=== Gerarchia e potere nel mondo medievale ===
=== Gerarchia e potere nel mondo medievale ===


Il periodo del Medio Evo è caratterizzato da un ideale ricorrente: ricostruire l'unità  del mondo abitato smarrita con la fine dell'impero romano d'occidente. L'unificazione di tutte le genti in un solo [[impero]] era stata raggiunta grazie alla conquista dei romani e questo, secondo i teologi cristiani, era dovuto al volere di [[Dio]]. Era necessario quindi ricomporre quell'unità  sotto le supreme autorità  del papa e dell'imperatore, ognuna con un proprio compito: l'[[autorità ]] spirituale del papa avrebbe dovuto guidare gli uomini verso Dio e la
Il periodo del Medio Evo è caratterizzato da un ideale ricorrente: ricostruire l'unità  del mondo abitato smarrita con la fine dell'impero romano d'occidente. L'unificazione di tutte le genti in un solo [[impero]] era stata raggiunta grazie alla conquista dei romani e questo, secondo i teologi cristiani, era dovuto al volere di [[Dio]]. Era necessario quindi ricomporre quell'unità  sotto le supreme autorità  del papa e dell'imperatore, ognuna con un proprio compito: l'[[autorità]] spirituale del papa avrebbe dovuto guidare gli uomini verso Dio e la
salvezza (paradiso); l'[[autorità ]] terrena dell'imperatore avrebbe dovuto garantire pace e benessere dei cristiani, nonché la loro difesa dagli attacchi esterni. Ma le ondate migratorie, che si susseguirono sino al X secolo, determinarono in Europa la nascita di nuove realtà  locali, ciascuna delle quali rivendicava autonomia e libertà. Da qui lo sviluppo di conflitti tra forze centrifughe - cioè le signorie feudali, i [[Movimento comunalista|liberi comuni]] e gli [[nazionalismo|stati nazionali]] - contro le forze centrali dell'imperatore e del papa, che non fecero altro che favorire la frammentazione dell'Europa moderna in stati e principati autonomi.
salvezza (paradiso); l'[[autorità]] terrena dell'imperatore avrebbe dovuto garantire pace e benessere dei cristiani, nonché la loro difesa dagli attacchi esterni. Ma le ondate migratorie, che si susseguirono sino al X secolo, determinarono in Europa la nascita di nuove realtà  locali, ciascuna delle quali rivendicava autonomia e libertà. Da qui lo sviluppo di conflitti tra forze centrifughe - cioè le signorie feudali, i [[Movimento comunalista|liberi comuni]] e gli [[nazionalismo|stati nazionali]] - contro le forze centrali dell'imperatore e del papa, che non fecero altro che favorire la frammentazione dell'Europa moderna in stati e principati autonomi.


Il [[potere]] negli stati feudali - all'interno dei quali comincia a prender forma una nuova classe sociale: la [[borghesia]] - è quindi decentrato e frammentato, il signore comandava in funzione della posizione [[gerarchia|gerarchica]] che occupava, tuttavia poteva farlo solo all'interno del feudo; il re esercitava il suo pieno potere solo sui territori che gli appartenevano e faticava moltissimo ad imporsi al di fuori di esso. La differenza sostanziale rispetto allo stato moderno vero e proprio sta quindi nella frammentazione del potere. Negli stati moderni si assiste invece alla centralizzazione e concentrazione dello stesso in pochissime mani.
Il [[potere]] negli stati feudali - all'interno dei quali comincia a prender forma una nuova classe sociale: la [[borghesia]] - è quindi decentrato e frammentato, il signore comandava in funzione della posizione [[gerarchia|gerarchica]] che occupava, tuttavia poteva farlo solo all'interno del feudo; il re esercitava il suo pieno potere solo sui territori che gli appartenevano e faticava moltissimo ad imporsi al di fuori di esso. La differenza sostanziale rispetto allo stato moderno vero e proprio sta quindi nella frammentazione del potere. Negli stati moderni si assiste invece alla centralizzazione e concentrazione dello stesso in pochissime mani.
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Questa nascita quindi ha origine nell'alleanza strategica tra monarchia e borghesia, in cui l'unificazione del territorio e l'accentramento del '''[[Potere]]''' nelle mani del Re sono i suoi elementi caratterizzanti. La funzione amministrativa, in passato gestita da funzionari al servizio del re, divengono una moltitudine di burocrati posti al servizio della legge; la difesa e il servizio d'ordine vengono affidate agli eserciti permanenti (nel periodo feudale, durante le guerre, il sovrano si affidava ai mercenari), fedelmente asserviti allo stesso '''Sovrano''' (attualmente potremmo dire che i funzionari e l'[[esercito]] sono fedeli allo Stato e alla sua organizzazione); lo Stato moderno necessita di più soldi per mantenere un sistema burocratico e di potere accentrato, ecco quindi che prende vita un sistema fiscale poderoso. Mentre in passato le imposte esistenti erano essenzialmente quelle indirette (dazi doganali, imposte sui consumi, ecc.), lo Stato moderno impone ai sudditi anche imposte dirette (nel periodo feudale le imposte dirette erano un eccezione e non la regola).
Questa nascita quindi ha origine nell'alleanza strategica tra monarchia e borghesia, in cui l'unificazione del territorio e l'accentramento del '''[[Potere]]''' nelle mani del Re sono i suoi elementi caratterizzanti. La funzione amministrativa, in passato gestita da funzionari al servizio del re, divengono una moltitudine di burocrati posti al servizio della legge; la difesa e il servizio d'ordine vengono affidate agli eserciti permanenti (nel periodo feudale, durante le guerre, il sovrano si affidava ai mercenari), fedelmente asserviti allo stesso '''Sovrano''' (attualmente potremmo dire che i funzionari e l'[[esercito]] sono fedeli allo Stato e alla sua organizzazione); lo Stato moderno necessita di più soldi per mantenere un sistema burocratico e di potere accentrato, ecco quindi che prende vita un sistema fiscale poderoso. Mentre in passato le imposte esistenti erano essenzialmente quelle indirette (dazi doganali, imposte sui consumi, ecc.), lo Stato moderno impone ai sudditi anche imposte dirette (nel periodo feudale le imposte dirette erano un eccezione e non la regola).


[[Max Weber]] lo definisce «un'impresa istituzionale di carattere politico in cui l'apparato amministrativo avanza con successo una pretesa di monopolio della coercizione della forza legittima in vista dell'attuazione degli ordinamenti». Per questo lo Stato moderno necessita di istituzioni come l'[[esercito]] permanente (prerogativa che lo stato arcaico non possedeva), apparati burocratici e amministrativi (tribunali e istituzioni vari) volti a controllare il territorio ed i cittadini attraverso il monopolio delle funzioni di difesa, governo, [[giustizia]] ed uso della forza. <ref>Lo Stato mantiene l'ordine e salvaguardia lo ''status quo''. Per questo reprime tutti coloro che nella pratica ne contestano l'[[autorità ]]. ([[Utente:Nessuno|Nessuno]])</ref> Esso si caratterizza inoltre per lo sviluppo dell'[[nazionalismo|idea nazionalistica]] e [[patria|patriottica]], volta a creare un legame di comunanza tra i cittadini che altrimenti naturalmente non sussisterebbe, giacchè anche negli stati arcaici ci si sentiva appartenenti alla comunità  cittadina o a quella parentale.
[[Max Weber]] lo definisce «un'impresa istituzionale di carattere politico in cui l'apparato amministrativo avanza con successo una pretesa di monopolio della coercizione della forza legittima in vista dell'attuazione degli ordinamenti». Per questo lo Stato moderno necessita di istituzioni come l'[[esercito]] permanente (prerogativa che lo stato arcaico non possedeva), apparati burocratici e amministrativi (tribunali e istituzioni vari) volti a controllare il territorio ed i cittadini attraverso il monopolio delle funzioni di difesa, governo, [[giustizia]] ed uso della forza. <ref>Lo Stato mantiene l'ordine e salvaguardia lo ''status quo''. Per questo reprime tutti coloro che nella pratica ne contestano l'[[autorità]]. ([[Utente:Nessuno|Nessuno]])</ref> Esso si caratterizza inoltre per lo sviluppo dell'[[nazionalismo|idea nazionalistica]] e [[patria|patriottica]], volta a creare un legame di comunanza tra i cittadini che altrimenti naturalmente non sussisterebbe, giacchè anche negli stati arcaici ci si sentiva appartenenti alla comunità  cittadina o a quella parentale.


=== Lo Stato-Nazione ===
=== Lo Stato-Nazione ===
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Benché le origini dello Stato-Nazione risalgano al "trattato di Westfalia" ([[1648]]), che pose fine alla guerra dei trent'anni (dal [[1618]] al [[1648]] si svolse un lungo conflitto che impegnò soprattutto i territori dell'Europa centrale appartenenti al Sacro Romano Impero Germanico, e poi coinvolsero la maggior parte delle potenze europee, con le eccezioni di Inghilterra e Russia), questo concetto si sviluppò storicamente gradualmente sino a giungere a maturazione nel [[1789]] ([[Rivoluzione Francese]]).
Benché le origini dello Stato-Nazione risalgano al "trattato di Westfalia" ([[1648]]), che pose fine alla guerra dei trent'anni (dal [[1618]] al [[1648]] si svolse un lungo conflitto che impegnò soprattutto i territori dell'Europa centrale appartenenti al Sacro Romano Impero Germanico, e poi coinvolsero la maggior parte delle potenze europee, con le eccezioni di Inghilterra e Russia), questo concetto si sviluppò storicamente gradualmente sino a giungere a maturazione nel [[1789]] ([[Rivoluzione Francese]]).


Il concetto di Stato-Nazione nacque fondandosi su principi autoritari, uniti a principi legalitari che regolano i rapporti tra cittadini e [[autorità ]] statali e tra cittadini e cittadini. Secondo [[Michele Fabiani]], la differenza tra Stato-Nazione e Stato feudale (dalle cui ceneri si è sviluppato lo Stato moderno) starebbe nel fatto che «[nello stato-nazione].. non si ha più il potere di un [[Individuo|individuo]] su altri individui e su un territorio, ma il potere diretto dell'organizzazione su tutti gli individui, compresi i padroni stessi che secondo i principi di uno stato liberale devono rispettare la legge quanto i loro servi»<ref name="Stato-Nazione"> [[Michele Fabiani]], [[Il razionale e l'assurdo]], ''[http://www.anarchaos.it/wp-content/uploads/2008/08/il_razionale_e_l_assurdo.pdf]''  </ref>
Il concetto di Stato-Nazione nacque fondandosi su principi autoritari, uniti a principi legalitari che regolano i rapporti tra cittadini e [[autorità]] statali e tra cittadini e cittadini. Secondo [[Michele Fabiani]], la differenza tra Stato-Nazione e Stato feudale (dalle cui ceneri si è sviluppato lo Stato moderno) starebbe nel fatto che «[nello stato-nazione].. non si ha più il potere di un [[Individuo|individuo]] su altri individui e su un territorio, ma il potere diretto dell'organizzazione su tutti gli individui, compresi i padroni stessi che secondo i principi di uno stato liberale devono rispettare la legge quanto i loro servi»<ref name="Stato-Nazione"> [[Michele Fabiani]], [[Il razionale e l'assurdo]], ''[http://www.anarchaos.it/wp-content/uploads/2008/08/il_razionale_e_l_assurdo.pdf]''  </ref>


Lo Stato-Nazione assunse una forma organizzativa funzionale agli interessi della [[borghesia]], la quale impresse la sua impronta [[classista]] sul controllo e l'amministrazione della società. Questa istituzione favorì pure l'ascesa del [[nazionalismo]], ideologia diffusasi ai primi del '900 specialmente in [[Italia]] e in [[Francia]], che porterà  alla [[repressione]] delle minoranze presenti entro i confini dello Stato (spesso giustificato con argomenti [[razzismo|razzisti]]), allo scoppio della Prima guerra mondiale e allo sviluppo del [[fascismo]].
Lo Stato-Nazione assunse una forma organizzativa funzionale agli interessi della [[borghesia]], la quale impresse la sua impronta [[classista]] sul controllo e l'amministrazione della società. Questa istituzione favorì pure l'ascesa del [[nazionalismo]], ideologia diffusasi ai primi del '900 specialmente in [[Italia]] e in [[Francia]], che porterà  alla [[repressione]] delle minoranze presenti entro i confini dello Stato (spesso giustificato con argomenti [[razzismo|razzisti]]), allo scoppio della Prima guerra mondiale e allo sviluppo del [[fascismo]].
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La maggior parte degli Stati si fondano sul trinomio « Nazione-Patria-Stato », costruito al prezzo della distruzione delle specificità  culturali, regionali, locali, ed a vantaggio di una cultura centrale e dominante. Nel contesto dell'integrazione europea, questo processo è stato messo in parte in discussione: l'unità  Europea ha trasferito e decentrato alcune competenze che prima erano centralizzate; tuttavia non cambia l'analisi critica degli anarchici. L'UE riduce ed annulla le specificità  culturali e centralizza sempre più le competenze essenziali per la sostenibilità  del sistema. I confini geografici dello Stato saranno modellati in funzione degli interessi internazionalistici del grande capitale. Per i libertari, il capitalismo e la [[democrazia]] si escludono a vicenda, quindi non può essere costruito un sistema politico-sociale [[eguaglianza|egualitario]] se lo si fonda sul [[capitalismo]]. La moderna società  capitalista è segnata dalla contraddizione tra la sua pretesa di sostenere gli interessi collettivi e il suo reale scopo, cioè servire i privilegiati. La lotta per la vera [[democrazia]] («potere del popolo») è uno dei grandi temi della [[lotta di classe]], sulla base di una radicale trasformazione del modo di produzione.
La maggior parte degli Stati si fondano sul trinomio « Nazione-Patria-Stato », costruito al prezzo della distruzione delle specificità  culturali, regionali, locali, ed a vantaggio di una cultura centrale e dominante. Nel contesto dell'integrazione europea, questo processo è stato messo in parte in discussione: l'unità  Europea ha trasferito e decentrato alcune competenze che prima erano centralizzate; tuttavia non cambia l'analisi critica degli anarchici. L'UE riduce ed annulla le specificità  culturali e centralizza sempre più le competenze essenziali per la sostenibilità  del sistema. I confini geografici dello Stato saranno modellati in funzione degli interessi internazionalistici del grande capitale. Per i libertari, il capitalismo e la [[democrazia]] si escludono a vicenda, quindi non può essere costruito un sistema politico-sociale [[eguaglianza|egualitario]] se lo si fonda sul [[capitalismo]]. La moderna società  capitalista è segnata dalla contraddizione tra la sua pretesa di sostenere gli interessi collettivi e il suo reale scopo, cioè servire i privilegiati. La lotta per la vera [[democrazia]] («potere del popolo») è uno dei grandi temi della [[lotta di classe]], sulla base di una radicale trasformazione del modo di produzione.


Praticamente in tutta la Terra, gli Stati economicamente più sviluppati hanno strutture organizzative molto simili. Oggi come oggi è difficile stabilire confini tra Stato, istituzioni, [[capitalismo|imprese capitalistiche]] e i [[media|mass-media]]; lo Stato incoraggia le attività  private a discapito degli interessi collettivi; il governo si disinteressa del benessere generale, ed anzi è disposto a sminuirlo se questo va in contrasto con interessi più grandi; i [[media]] sono posti al servizio della propaganda, la quale condiziona e manipola la realtà  dei fatti per favorire la società  dei consumi, il becero [[patriottismo]] e il [[neo-colonialismo]]. <ref>La guerra in Iraq, la disinformazione sulle armi di distruzione di massa (del tutto inesistenti) sono stati un esempio del potere dei media e della sua capacità  di condizionare le masse.</ref><ref>Si veda [[PSYWAR]] (''Guerra psicologica'')</ref> La gran parte della popolazione non ha alcun reale controllo sull'apparato amministrativo, anche se questo si definisce [[democrazia|democratico]]. In realtà  la [[parlamentarismo|democrazia parlamentare]] si fonda su veri e propri disvalori ([[religione]] e Dio ieri, denaro e potere oggi) ed è quindi uno strumento coercitivo utilizzato contro il popolo. Gli stati occidentali sono illusioni di [[libertà ]], [[democrazia]] e giustizia attraverso i quali perpetrano il loro dominio e tengono in soggezione la maggioranza delle popolazioni.
Praticamente in tutta la Terra, gli Stati economicamente più sviluppati hanno strutture organizzative molto simili. Oggi come oggi è difficile stabilire confini tra Stato, istituzioni, [[capitalismo|imprese capitalistiche]] e i [[media|mass-media]]; lo Stato incoraggia le attività  private a discapito degli interessi collettivi; il governo si disinteressa del benessere generale, ed anzi è disposto a sminuirlo se questo va in contrasto con interessi più grandi; i [[media]] sono posti al servizio della propaganda, la quale condiziona e manipola la realtà  dei fatti per favorire la società  dei consumi, il becero [[patriottismo]] e il [[neo-colonialismo]]. <ref>La guerra in Iraq, la disinformazione sulle armi di distruzione di massa (del tutto inesistenti) sono stati un esempio del potere dei media e della sua capacità  di condizionare le masse.</ref><ref>Si veda [[PSYWAR]] (''Guerra psicologica'')</ref> La gran parte della popolazione non ha alcun reale controllo sull'apparato amministrativo, anche se questo si definisce [[democrazia|democratico]]. In realtà  la [[parlamentarismo|democrazia parlamentare]] si fonda su veri e propri disvalori ([[religione]] e Dio ieri, denaro e potere oggi) ed è quindi uno strumento coercitivo utilizzato contro il popolo. Gli stati occidentali sono illusioni di [[libertà]], [[democrazia]] e giustizia attraverso i quali perpetrano il loro dominio e tengono in soggezione la maggioranza delle popolazioni.


== Analisi dal punto di vista anarchico ==
== Analisi dal punto di vista anarchico ==
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«...Uno Stato forte, degno di questo nome non può che avere un solido fondamento: la centralizzazione militare e burocratica. La differenza essenziale fra la monarchia e la repubblica più democratica consiste nel fatto che nella prima il mondo burocratico opprime e taglieggia il popolo per il maggior profitto dei privilegiati, delle classi proprietarie, e delle sue proprie tasche in nome del sovrano; nella repubblica opprimerà  e spoglierà  il popolo nella stessa maniera, a profitto delle medesime tasche e delle medesime classi, però in nome della volontà  del popolo...» <ref>Bakunin, ''[[Stato e Anarchia]]'', p.35</ref>  
«...Uno Stato forte, degno di questo nome non può che avere un solido fondamento: la centralizzazione militare e burocratica. La differenza essenziale fra la monarchia e la repubblica più democratica consiste nel fatto che nella prima il mondo burocratico opprime e taglieggia il popolo per il maggior profitto dei privilegiati, delle classi proprietarie, e delle sue proprie tasche in nome del sovrano; nella repubblica opprimerà  e spoglierà  il popolo nella stessa maniera, a profitto delle medesime tasche e delle medesime classi, però in nome della volontà  del popolo...» <ref>Bakunin, ''[[Stato e Anarchia]]'', p.35</ref>  
[[File:Kropotkin.jpg|right|thumb|[[Pëtr Kropotkin]]]]
[[File:Kropotkin.jpg|right|thumb|[[Pëtr Kropotkin]]]]
Oggi come ieri, lo Stato controlla la popolazione non solo mediante i suoi specifici apparati repressivi (forze armate, amministrazioni, i tribunali e la [[polizia]]), ma anche attraverso una forte burocratizzazione del sistema (pseudo)democratico che comporta come conseguenza una serie di mali che affliggono la popolazione. Il popolo si illude che i suoi rappresentanti politici eletti in Parlamento curino gli interessi generali; lo Stato non solo permette tutto ciò ma anzi reprime le masse popolari, attraverso la violenza militare della [[Polizia]] e dell'[[esercito]], quando queste scendono in piazza rivendicando quelli che vengono ad essere i propri diritti e [[libertà ]].  
Oggi come ieri, lo Stato controlla la popolazione non solo mediante i suoi specifici apparati repressivi (forze armate, amministrazioni, i tribunali e la [[polizia]]), ma anche attraverso una forte burocratizzazione del sistema (pseudo)democratico che comporta come conseguenza una serie di mali che affliggono la popolazione. Il popolo si illude che i suoi rappresentanti politici eletti in Parlamento curino gli interessi generali; lo Stato non solo permette tutto ciò ma anzi reprime le masse popolari, attraverso la violenza militare della [[Polizia]] e dell'[[esercito]], quando queste scendono in piazza rivendicando quelli che vengono ad essere i propri diritti e [[libertà]].  


Sempre [[Bakunin]] spiega che lo Stato ha sempre derubato le masse popolari attraverso l'imposizione fiscale non ha mai finanziato gli interessi privati con i soldi pubblici: «Il servizio di Stato in Germania dà  risultati non belli, poco gradevoli, possiamo dire persino abominevoli, però seri e efficaci. Il servizio dello Stato in Russia dà  risultati similmente non belli e poco gradevoli ma quasi sempre nella forma più rozza e più sterile. Facciamo un esempio e supponiamo che a un dato momento in Germania e in Russia i governi stanzino un credito uguale, mettiamo di un milione, un milione per finanziare una qualche impresa per costruire una nuova nave, per esempio. Pensate che in Germania si ruberà? Si ruberanno forse centomila, mettiamo anche duecentomila, ma in cambio ottocentomila saranno sicuramente destinati all'impresa che verrà  ultimata con puntualità  e la perizia caratteristica dei tedeschi. E in Russia? In Russia si comincerà  col sottrarne mezzo, un quarto si perderà  per strada per negligenza e ignoranza, per cui sarà  fin troppo se con la quarta parte rimasta si riuscirà  a imbastire qualche cosa di putrido, buono per la scena ma non per essere adoperato.» <ref>[[Bakunin]], [[Stato e Anarchia]]</ref>
Sempre [[Bakunin]] spiega che lo Stato ha sempre derubato le masse popolari attraverso l'imposizione fiscale non ha mai finanziato gli interessi privati con i soldi pubblici: «Il servizio di Stato in Germania dà  risultati non belli, poco gradevoli, possiamo dire persino abominevoli, però seri e efficaci. Il servizio dello Stato in Russia dà  risultati similmente non belli e poco gradevoli ma quasi sempre nella forma più rozza e più sterile. Facciamo un esempio e supponiamo che a un dato momento in Germania e in Russia i governi stanzino un credito uguale, mettiamo di un milione, un milione per finanziare una qualche impresa per costruire una nuova nave, per esempio. Pensate che in Germania si ruberà? Si ruberanno forse centomila, mettiamo anche duecentomila, ma in cambio ottocentomila saranno sicuramente destinati all'impresa che verrà  ultimata con puntualità  e la perizia caratteristica dei tedeschi. E in Russia? In Russia si comincerà  col sottrarne mezzo, un quarto si perderà  per strada per negligenza e ignoranza, per cui sarà  fin troppo se con la quarta parte rimasta si riuscirà  a imbastire qualche cosa di putrido, buono per la scena ma non per essere adoperato.» <ref>[[Bakunin]], [[Stato e Anarchia]]</ref>
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Gli [[anarchici]] sono contrari a qualsiasi idea di Stato (su questo punto sono sostanziali le differenze tra [[anarchismo e marxismo]], in quanto i primi auspicano l'immediata abolizione mentre i secondi usano il termine «estinzione»), in quanto esso contiene, comunque, il germe dell'[[autorità |autoritarismo]], del dominio e della sopraffazione.
Gli [[anarchici]] sono contrari a qualsiasi idea di Stato (su questo punto sono sostanziali le differenze tra [[anarchismo e marxismo]], in quanto i primi auspicano l'immediata abolizione mentre i secondi usano il termine «estinzione»), in quanto esso contiene, comunque, il germe dell'[[autorità |autoritarismo]], del dominio e della sopraffazione.


È necessario, per la costruzione di una società  anarchica libera, la totale scomparsa dello Stato, in maniera tale che scompaia anche il dominio dell'uomo sull'uomo e con esso anche ogni sistema basato sulla [[gerarchia]] sull'[[autorità ]] e la [[repressione]], giacchè è del tutto illegittima la sua autorità, sia nella teoria ([[contratto]]) che nella pratica ([[diritto]]).
È necessario, per la costruzione di una società  anarchica libera, la totale scomparsa dello Stato, in maniera tale che scompaia anche il dominio dell'uomo sull'uomo e con esso anche ogni sistema basato sulla [[gerarchia]] sull'[[autorità]] e la [[repressione]], giacchè è del tutto illegittima la sua autorità, sia nella teoria ([[contratto]]) che nella pratica ([[diritto]]).


Lo Stato secondo [[Pëtr Kropotkin]] deve essere abolito per poter distribuire meglio le ricchezze ed evitare una concentrazione di potere. La fine delle contraddizioni istituzionali dovrebbe permettere anche la diminuzione della criminalità, la scomparsa dei privilegi e la creazione di una società  meno iniqua e dove comunque i problemi vengano affrontati e risolti e non semplicemente [[repressione|repressi]].
Lo Stato secondo [[Pëtr Kropotkin]] deve essere abolito per poter distribuire meglio le ricchezze ed evitare una concentrazione di potere. La fine delle contraddizioni istituzionali dovrebbe permettere anche la diminuzione della criminalità, la scomparsa dei privilegi e la creazione di una società  meno iniqua e dove comunque i problemi vengano affrontati e risolti e non semplicemente [[repressione|repressi]].
===Le [[Società #Società  senza Stato|società  senza stato]]===
===Le [[Società #Società  senza Stato|società  senza stato]]===
{{vedi| Società #Società  senza Stato}}
{{vedi| Società #Società  senza Stato}}
L'antropologo libertario [[Pierre Clastres]] ha raccontato in diversi saggi l'organizzazione sociale di alcune [[civiltà ]] non statali, come per esempio quelle dell'America precolombiana che non diedero vita ad organizzazioni verticistiche simili ai moderni Stati. Egli quindi non presta attenzione agli Inca, Atzechi e Maya, le cui strutture erano simili a quelle delle nazioni occidentali che poi li distrussero, ma a quelle «società  senza stato» prive di potere coercitivo come i Tupinambà, i Guayak e i Guaranì.
L'antropologo libertario [[Pierre Clastres]] ha raccontato in diversi saggi l'organizzazione sociale di alcune [[civiltà]] non statali, come per esempio quelle dell'America precolombiana che non diedero vita ad organizzazioni verticistiche simili ai moderni Stati. Egli quindi non presta attenzione agli Inca, Atzechi e Maya, le cui strutture erano simili a quelle delle nazioni occidentali che poi li distrussero, ma a quelle «società  senza stato» prive di potere coercitivo come i Tupinambà, i Guayak e i Guaranì.


==Note==
==Note==
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=== Scritti ===
=== Scritti ===
*''[[Lo Stato non è la Patria (di Michail Bakunin)|Lo Stato non è la Patria]]'', di [[Michail Bakunin]]
*''[[Lo Stato non è la Patria (di Michail Bakunin)|Lo Stato non è la Patria]]'', di [[Michail Bakunin]]
*''[[Patria e nazionalità  (di Michail Bakunin)|Patria e nazionalità ]]'', di [[Michail Bakunin]]
*''[[Patria e nazionalità  (di Michail Bakunin)|Patria e nazionalità]]'', di [[Michail Bakunin]]
*''[[Dio e lo Stato (scritti scelti di Michail Bakunin)|Dio e lo Stato]]'', di [[Michail Bakunin]]
*''[[Dio e lo Stato (scritti scelti di Michail Bakunin)|Dio e lo Stato]]'', di [[Michail Bakunin]]
*''[[Stato e Anarchia]]'', di [[Michail Bakunin]]
*''[[Stato e Anarchia]]'', di [[Michail Bakunin]]


== Voci correlate ==
== Voci correlate ==
*[[sovranità |Sovranità ]]
*[[sovranità |Sovranità]]
*[[Citazioni sullo stato]]
*[[Citazioni sullo stato]]


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