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[[File:Astronomia.jpg|thumb|130px|<center>''L'astronoma''</center>]] | [[File:Astronomia.jpg|thumb|130px|<center>''L'astronoma''</center>]] | ||
Ë stato sostenuto che non sarebbe credibile che Cirillo venisse a sapere solo allora dell'ubicazione della casa di Ipazia e di quanto vi avveniva,<ref>M. Dzielska, op. cit., p. 98.</ref> osservazione peraltro contestata, in quanto Ipazia avrebbe abitato in un luogo poco frequentato dell'estrema periferia della città.<ref>Così P. Chuvin, M. Tardieu, op. cit., pp. 61-62.</ref> Inoltre Damascio, secondo un ''topos'' presente nelle antiche biografie, poteva anche proponrsi di « catturare il gesto che rivelava l'anima ».<ref>P. Cox, ''Biography in Late Antiquity, a Quest for the Holy Man'', p. XI.</ref> La finzione letteraria della rappresentazione di Cirillo davanti alla casa di Ipazia — se di finzione si tratta — serve a mettere in risalto due realtà : la personalità meschina e violenta del vescovo da una parte, e il prestigio e la popolarità di Ipazia dall'altra.<ref>G. Beretta, op. cit., p. 137.</ref> | Ë stato sostenuto che non sarebbe credibile che Cirillo venisse a sapere solo allora dell'ubicazione della casa di Ipazia e di quanto vi avveniva,<ref>M. Dzielska, op. cit., p. 98.</ref> osservazione peraltro contestata, in quanto Ipazia avrebbe abitato in un luogo poco frequentato dell'estrema periferia della città.<ref>Così P. Chuvin, M. Tardieu, op. cit., pp. 61-62.</ref> Inoltre Damascio, secondo un ''topos'' presente nelle antiche biografie, poteva anche proponrsi di « catturare il gesto che rivelava l'anima ».<ref>P. Cox, ''Biography in Late Antiquity, a Quest for the Holy Man'', p. XI.</ref> La finzione letteraria della rappresentazione di Cirillo davanti alla casa di Ipazia — se di finzione si tratta — serve a mettere in risalto due realtà: la personalità meschina e violenta del vescovo da una parte, e il prestigio e la popolarità di Ipazia dall'altra.<ref>G. Beretta, op. cit., p. 137.</ref> | ||
Un'invidia complessa, quella di Cirillo: invidia per la sapienza di Ipazia, per il favore goduto presso Oreste, e anche per « la naturale gelosia del chierico per la donna di mondo ».<ref>S. Ronchey, op. cit., p. 57.</ref> Infine, uccidendo Ipazia, Cirillo raggiungeva due obiettivi: toglieva al prefetto Oreste un importante appoggio di contrasto alla sua trama politica e soddisfaceva il suo personale rancore contro una persona che egli sapeva essergli superiore. | Un'invidia complessa, quella di Cirillo: invidia per la sapienza di Ipazia, per il favore goduto presso Oreste, e anche per « la naturale gelosia del chierico per la donna di mondo ».<ref>S. Ronchey, op. cit., p. 57.</ref> Infine, uccidendo Ipazia, Cirillo raggiungeva due obiettivi: toglieva al prefetto Oreste un importante appoggio di contrasto alla sua trama politica e soddisfaceva il suo personale rancore contro una persona che egli sapeva essergli superiore. | ||
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Un altro, e ben più grande scrittore cattolico, Chateaubriand, si occupò di Ipazia. Nel suo ''Terzo discorso sulla caduta dell'Impero romano'', del [[1834]], ricordò che « il sangue cristiano sparso dalle mani filosofiche dell'Ellade fu espiato molti anni dopo da quello d'Ipazia ». Per lui, all'origine della sua morte per mano della « plebaglia cristiana » sta l'« invidia di Cirillo » per quella « creatura celeste che viveva nella società degli astri, ch'ella eguagliava in bellezza e di cui aveva colto gl'influssi più sublimi ».<ref>F. R. de Chateaubriand, ''Troisième discours sur la chute de l'Empire romain'', in ''Oeuvres complètes'', V, 2, pp. 51-53.</ref> | Un altro, e ben più grande scrittore cattolico, Chateaubriand, si occupò di Ipazia. Nel suo ''Terzo discorso sulla caduta dell'Impero romano'', del [[1834]], ricordò che « il sangue cristiano sparso dalle mani filosofiche dell'Ellade fu espiato molti anni dopo da quello d'Ipazia ». Per lui, all'origine della sua morte per mano della « plebaglia cristiana » sta l'« invidia di Cirillo » per quella « creatura celeste che viveva nella società degli astri, ch'ella eguagliava in bellezza e di cui aveva colto gl'influssi più sublimi ».<ref>F. R. de Chateaubriand, ''Troisième discours sur la chute de l'Empire romain'', in ''Oeuvres complètes'', V, 2, pp. 51-53.</ref> | ||
Nel [[1853]] fu pubblicato il romanzo ''Hypatia, or New Foes with an Old Face'',<ref>''Ipazia, o nuovi nemici con una vecchia faccia'': l'edizione del 1899, New York, J. F. Taylor and Co., comprende le illustrazioni di Lee W. Zeigler.</ref> del pastore anglicano Charles Kingsley. Vaghi i riferimenti alla realtà : nel romanzo il prefetto Oreste mira a diventare il padrone della provincia africana e utilizza Ipazia per i suoi scopi. Il personaggio principale è il monaco Filemone, che vorrebbe convertire Ipazia al cristianesimo. Gli intrighi di alcuni ebrei provocano tra il vescovo Oreste e il vescovo Cirillo un grave conflitto, di cui è resa responsabile Ipazia, che viene uccisa in una chiesa da una folla di cristiani proprio quando aveva deciso di convertirsi al cristianesimo. | Nel [[1853]] fu pubblicato il romanzo ''Hypatia, or New Foes with an Old Face'',<ref>''Ipazia, o nuovi nemici con una vecchia faccia'': l'edizione del 1899, New York, J. F. Taylor and Co., comprende le illustrazioni di Lee W. Zeigler.</ref> del pastore anglicano Charles Kingsley. Vaghi i riferimenti alla realtà: nel romanzo il prefetto Oreste mira a diventare il padrone della provincia africana e utilizza Ipazia per i suoi scopi. Il personaggio principale è il monaco Filemone, che vorrebbe convertire Ipazia al cristianesimo. Gli intrighi di alcuni ebrei provocano tra il vescovo Oreste e il vescovo Cirillo un grave conflitto, di cui è resa responsabile Ipazia, che viene uccisa in una chiesa da una folla di cristiani proprio quando aveva deciso di convertirsi al cristianesimo. | ||
Due anni dopo, ispirandosi alla scena descritta da Kingsley, il pittore preraffaellita Charles Mitchell raffigurò Ipazia in un quadro divenuto famoso. E a proposito di dipinti riguardanti Ipazia, nei primi anni del Novecento Vincenzo La Bella (1872-1954)<ref>Cfr. P. Pietrini, ''Vincenzo La Bella'', nel « Dizionario Biografico degli Italiani ».</ref> dipinse nel primo piano del nuovo palazzo dell'Università di Napoli<ref>A. Agabiti, ''Ipazia. La prima martire della libertà di pensiero'', p. 8. La prima edizione del libro risale al 1914.</ref> un affresco rappresentante la morte di Ipazia, avvenuta in una chiesa per mano di una folla di assassini, armati di bastoni e pugnali, benedetti dal vescovo Cirillo. L'affresco è andato perduto ed è facile immaginarne il motivo. | Due anni dopo, ispirandosi alla scena descritta da Kingsley, il pittore preraffaellita Charles Mitchell raffigurò Ipazia in un quadro divenuto famoso. E a proposito di dipinti riguardanti Ipazia, nei primi anni del Novecento Vincenzo La Bella (1872-1954)<ref>Cfr. P. Pietrini, ''Vincenzo La Bella'', nel « Dizionario Biografico degli Italiani ».</ref> dipinse nel primo piano del nuovo palazzo dell'Università di Napoli<ref>A. Agabiti, ''Ipazia. La prima martire della libertà di pensiero'', p. 8. La prima edizione del libro risale al 1914.</ref> un affresco rappresentante la morte di Ipazia, avvenuta in una chiesa per mano di una folla di assassini, armati di bastoni e pugnali, benedetti dal vescovo Cirillo. L'affresco è andato perduto ed è facile immaginarne il motivo. |