Il sabotaggio (di Émile Pouget): differenze tra le versioni

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In seguito, si è trasformato in una formula di lotta sociale, e al Congresso Confederale di Tolosa, nel 1897, ha ricevuto il suo battesimo sindacale.
In seguito, si è trasformato in una formula di lotta sociale, e al Congresso Confederale di Tolosa, nel 1897, ha ricevuto il suo battesimo sindacale.


All'inizio, il nuovo arrivato non fu certo accolto negli ambienti operai con caloroso entusiasmo. Alcuni lo videro assai di cattivo occhio, rimproverandogli le sue origini plebee, anarchiche e anche la sua... immoralità .
All'inizio, il nuovo arrivato non fu certo accolto negli ambienti operai con caloroso entusiasmo. Alcuni lo videro assai di cattivo occhio, rimproverandogli le sue origini plebee, anarchiche e anche la sua... immoralità.
In ogni modo, malgrado questa diffidenza, che rasentava l'ostilità, il sabotaggio ha fatto strada.
In ogni modo, malgrado questa diffidenza, che rasentava l'ostilità, il sabotaggio ha fatto strada.
Ormai ha le simpatie operaie. E non è tutto. Ha conquistato il diritto di cittadinanza nel Larousse, e non v'è dubbio che anche l'Accademia – a meno che non venga sabotata essa stessa prima di giungere alla lettera S del suo dizionario – si deciderà  a fare al vocabolo “sabotaggio” la più cerimoniosa riverenza e ad aprirgli le pagine della sua raccolta ufficiale.
Ormai ha le simpatie operaie. E non è tutto. Ha conquistato il diritto di cittadinanza nel Larousse, e non v'è dubbio che anche l'Accademia – a meno che non venga sabotata essa stessa prima di giungere alla lettera S del suo dizionario – si deciderà  a fare al vocabolo “sabotaggio” la più cerimoniosa riverenza e ad aprirgli le pagine della sua raccolta ufficiale.
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Se questa tattica, praticata saltuariamente, ha già  dato dei risultati, non ne darà  forse ben altri il giorno in cui diventasse una continua minaccia per i capitalisti? E non crediate, compagni, che rimpiazzando il lavoro alla giornata con il lavoro a cottimo, i padroni si siano messi al riparo dal sabotaggio: questa tattica non è limitata al lavoro alla giornata.
Se questa tattica, praticata saltuariamente, ha già  dato dei risultati, non ne darà  forse ben altri il giorno in cui diventasse una continua minaccia per i capitalisti? E non crediate, compagni, che rimpiazzando il lavoro alla giornata con il lavoro a cottimo, i padroni si siano messi al riparo dal sabotaggio: questa tattica non è limitata al lavoro alla giornata.


Il sabotaggio può e deve essere praticato nel lavoro a cottimo. Ma qui la linea di condotta cambia: ridurre la produzione significherebbe per l'operaio ridurre il proprio salario; bisogna dunque che egli applichi il sabotaggio alla qualità  anziché alla quantità . Ed allora, non solo il lavoratore non darà  all'acquirente della sua forza lavoro più del suo salario, ma lo colpirà  inoltre nella sua clientela, la quale gli permette indefinitamente il rinnovamento del capitale, fondamento dello sfruttamento della classe operaia. Con questo metodo, lo sfruttatore si troverà  costretto a capitolare, accogliendo le rivendicazioni avanzate, nonché ad affidare i mezzi di produzione in mano ai soli produttori.
Il sabotaggio può e deve essere praticato nel lavoro a cottimo. Ma qui la linea di condotta cambia: ridurre la produzione significherebbe per l'operaio ridurre il proprio salario; bisogna dunque che egli applichi il sabotaggio alla qualità  anziché alla quantità. Ed allora, non solo il lavoratore non darà  all'acquirente della sua forza lavoro più del suo salario, ma lo colpirà  inoltre nella sua clientela, la quale gli permette indefinitamente il rinnovamento del capitale, fondamento dello sfruttamento della classe operaia. Con questo metodo, lo sfruttatore si troverà  costretto a capitolare, accogliendo le rivendicazioni avanzate, nonché ad affidare i mezzi di produzione in mano ai soli produttori.


In genere si presentano due casi: il caso in cui il lavoro a cottimo si svolge a domicilio, con i mezzi di produzione appartenenti all'operaio, e l'altro in cui il lavoro è centralizzato nell'officina di proprietà  del padrone.
In genere si presentano due casi: il caso in cui il lavoro a cottimo si svolge a domicilio, con i mezzi di produzione appartenenti all'operaio, e l'altro in cui il lavoro è centralizzato nell'officina di proprietà  del padrone.
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(...) Non appena dipendenti e datori di lavoro entrano in contatto sul terreno economico, si rivela quest'irriducibile antagonismo che li scaglia ai due poli opposti e che, di conseguenza, rende sempre instabili ed effimeri i loro accordi.
(...) Non appena dipendenti e datori di lavoro entrano in contatto sul terreno economico, si rivela quest'irriducibile antagonismo che li scaglia ai due poli opposti e che, di conseguenza, rende sempre instabili ed effimeri i loro accordi.
Tra gli uni e gli altri, in effetti, non può mai concludersi un contratto nel senso preciso ed equo del termine. Un contratto implica l'eguaglianza dei contraenti, la loro piena libertà  d'azione e, in più, deve presentare per tutti i suoi firmatari un interesse reale e personale, nel presente come pure per l'avvenire.
Tra gli uni e gli altri, in effetti, non può mai concludersi un contratto nel senso preciso ed equo del termine. Un contratto implica l'eguaglianza dei contraenti, la loro piena libertà  d'azione e, in più, deve presentare per tutti i suoi firmatari un interesse reale e personale, nel presente come pure per l'avvenire.
Ora, quando un operaio offre le sue braccia ad un padrone, i due “contraenti” sono lungi dall'essere su un piano di parità . L'operaio assillato dall'urgenza di assicurarsi un domani – anche quando non attanagliato dalla fame –, non ha la serena libertà  d'azione di cui gode il suo datore di lavoro. Inoltre, il beneficio che ricava dall'affittare il suo lavoro appare momentaneo, perché, pur traendone per la sua vita un beneficio immediato, non è raro che il rischio al quale è costretto dal bisogno metta poi in pericolo la sua salute e il suo avvenire.
Ora, quando un operaio offre le sue braccia ad un padrone, i due “contraenti” sono lungi dall'essere su un piano di parità. L'operaio assillato dall'urgenza di assicurarsi un domani – anche quando non attanagliato dalla fame –, non ha la serena libertà  d'azione di cui gode il suo datore di lavoro. Inoltre, il beneficio che ricava dall'affittare il suo lavoro appare momentaneo, perché, pur traendone per la sua vita un beneficio immediato, non è raro che il rischio al quale è costretto dal bisogno metta poi in pericolo la sua salute e il suo avvenire.


Dunque, tra padroni e operai non si possono avere impegni che meritino il nome di contratto. Ciò che si è convenuto designare col nome di contratto di lavoro non ha i caratteri specifici e bilaterali del contratto; si tratta, in senso stretto, di un contratto unilaterale, favorevole solo ad uno dei contraenti – un patto leonino.
Dunque, tra padroni e operai non si possono avere impegni che meritino il nome di contratto. Ciò che si è convenuto designare col nome di contratto di lavoro non ha i caratteri specifici e bilaterali del contratto; si tratta, in senso stretto, di un contratto unilaterale, favorevole solo ad uno dei contraenti – un patto leonino.
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