Lev Tolstoj: differenze tra le versioni

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:«A proposito di questo Abbecedario: il mio ambizioso sogno è questo, che per due generazioni tutti i bambini russi, tanto quelli della famiglia imperiale quanto quelli dei muzik, si formino su questo libro, ne traggano le loro prime impressioni poetiche e io che l'ho scritto possa morire in pace» (''Lettera ad Aleksandrine Tolstà ja'', [[1° gennaio]] [[1872]])
:«A proposito di questo Abbecedario: il mio ambizioso sogno è questo, che per due generazioni tutti i bambini russi, tanto quelli della famiglia imperiale quanto quelli dei muzik, si formino su questo libro, ne traggano le loro prime impressioni poetiche e io che l'ho scritto possa morire in pace» (''Lettera ad Aleksandrine Tolstà ja'', [[1° gennaio]] [[1872]])


Nel [[1877]], dopo ben sette anni, completa il romanzo di successo ''[[Anna Karenina]]'', che racconta la vicenda di un adulterio consumatosi nell'ambito dell'alta società . Nel frattempo s'era anche impegnato nella sottoscrizione di un'iniziativa in favore della popolazione di Samara vittima di una terribile carestia (raccoglie due milioni di rubli ed un intero carico ferroviario di cibo) e nell'attività  pedagogica, sostenendo tesi sempre più libertarie: egli ritiene che siano gli studenti a dover decidere cosa studiare e nulla deve esser loro imposto (''Sull'istruzione pubblica'' è del [[1874]]).
Nel [[1877]], dopo ben sette anni, completa il romanzo di successo ''[[Anna Karenina]]'', che racconta la vicenda di un adulterio consumatosi nell'ambito dell'alta società. Nel frattempo s'era anche impegnato nella sottoscrizione di un'iniziativa in favore della popolazione di Samara vittima di una terribile carestia (raccoglie due milioni di rubli ed un intero carico ferroviario di cibo) e nell'attività  pedagogica, sostenendo tesi sempre più libertarie: egli ritiene che siano gli studenti a dover decidere cosa studiare e nulla deve esser loro imposto (''Sull'istruzione pubblica'' è del [[1874]]).


===La crisi spirituale: l'anarchismo cristiano===
===La crisi spirituale: l'anarchismo cristiano===
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Qualche settimana dopo la sua morte, così lo ricordò l'anarchico [[Luigi Fabbri]]:
Qualche settimana dopo la sua morte, così lo ricordò l'anarchico [[Luigi Fabbri]]:
: «Leone Tolstoj è morto. E con lui è scomparso uno dei grandi geni che hanno onorato la specie umana non solo con le opere dell'ingegno ma anche con un apostolato ideale di bontà . In poco volgere di anni, quanti il mondo ha perduto di questi fari di luce! A essi tutti gli uomini di pensiero libero e tutti gli oppressori si volgevano fidenti, sicuri di poter trarne un ammaestramento e un incoraggiamento nella lotta faticosa contro il privilegio e per la libertà . Sia che, come in Zola, Ibsen, Björson, la loro battaglia fosse combattuta nel campo letterario; o, come in Spencer e Bovio, nel campo filosofico; o, infine, come in Luisa Michel, Eliseo Reclus, Francisco Ferrer e Leone Tolstoj, la loro fosse una battaglia molteplice e sul terreno della sociologia e su quello dell'azione pratica, certo è che tutti questi grandi figli dell'umanità  hanno lasciato dietro di sé un vuoto enorme, che ci inspira una inconsolata malinconia [...] Ché pur noi anarchici siamo troppo imbevuti dello spirito utilitaristico e bassamente materiale dei nostri tempi; e sarebbe un vivificare e nobilitare il nostro movimento, se riuscissimo a trasfondervi quello spirito di sacrificio e di idealismo che da qualche tempo ci manca, e che Tolstoj, purtroppo unilateralmente ed esclusivamente, ha meglio di tutti impersonato nel mondo.» (da «Il Pensiero», Bologna, [[16 dicembre]] [[1910]])
: «Leone Tolstoj è morto. E con lui è scomparso uno dei grandi geni che hanno onorato la specie umana non solo con le opere dell'ingegno ma anche con un apostolato ideale di bontà. In poco volgere di anni, quanti il mondo ha perduto di questi fari di luce! A essi tutti gli uomini di pensiero libero e tutti gli oppressori si volgevano fidenti, sicuri di poter trarne un ammaestramento e un incoraggiamento nella lotta faticosa contro il privilegio e per la libertà. Sia che, come in Zola, Ibsen, Björson, la loro battaglia fosse combattuta nel campo letterario; o, come in Spencer e Bovio, nel campo filosofico; o, infine, come in Luisa Michel, Eliseo Reclus, Francisco Ferrer e Leone Tolstoj, la loro fosse una battaglia molteplice e sul terreno della sociologia e su quello dell'azione pratica, certo è che tutti questi grandi figli dell'umanità  hanno lasciato dietro di sé un vuoto enorme, che ci inspira una inconsolata malinconia [...] Ché pur noi anarchici siamo troppo imbevuti dello spirito utilitaristico e bassamente materiale dei nostri tempi; e sarebbe un vivificare e nobilitare il nostro movimento, se riuscissimo a trasfondervi quello spirito di sacrificio e di idealismo che da qualche tempo ci manca, e che Tolstoj, purtroppo unilateralmente ed esclusivamente, ha meglio di tutti impersonato nel mondo.» (da «Il Pensiero», Bologna, [[16 dicembre]] [[1910]])


== Il pensiero ==
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