Simón Radowitzky: differenze tra le versioni

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Dopo il giro di vite [[repressione|repressivo]] contro gli ambienti socialisti, Radowitzky è costretto all'esilio per sfuggire alla deportazione in Siberia. Arrivato in [[Argentina]] nel marzo [[1908]], trova lavoro come meccanico. Durante questo periodo legge molti [[stampa libertaria|giornali libertari]], soprattutto «[[La Protesta]]». Il [[1° maggio]] [[1909]] risponde alla chiamata della [[FORA]] e partecipa alla manifestazione di Lorea, Buenos Aires, quella in cui il capo della polizia, il colonnello [[Ramón Falcón]], ordina e dirige il massacro dei manifestanti passato alla storia dell'[[Argentina]] con il nome di [[Semana Roja del 1909|Semana Roja]] (Settimana Rossa).  
Dopo il giro di vite [[repressione|repressivo]] contro gli ambienti socialisti, Radowitzky è costretto all'esilio per sfuggire alla deportazione in Siberia. Arrivato in [[Argentina]] nel marzo [[1908]], trova lavoro come meccanico. Durante questo periodo legge molti [[stampa libertaria|giornali libertari]], soprattutto «[[La Protesta]]». Il [[1° maggio]] [[1909]] risponde alla chiamata della [[FORA]] e partecipa alla manifestazione di Lorea, Buenos Aires, quella in cui il capo della polizia, il colonnello [[Ramón Falcón]], ordina e dirige il massacro dei manifestanti passato alla storia dell'[[Argentina]] con il nome di [[Semana Roja del 1909|Semana Roja]] (Settimana Rossa).  


Rimasto profondamente colpito da questi fatti, Simon decide di vendicare gli operai morti organizzando un attentato dinamitardo che sarà  messo in atto il [[14 novembre]] [[1909]] e durante il quale morirà  il colonnello Falcon e il suo segretario. Inseguito dalla polizia, Radowitzky tenta di suicidarsi sparandosi al petto. Ferito, viene arrestato e ricoverato in ospedale. Una volta ripresosi dalla convalescenza, viene condannato a morte, pena commutata in seguito nel [[carcere]] a vita a causa della sua giovane età .  
Rimasto profondamente colpito da questi fatti, Simon decide di vendicare gli operai morti organizzando un attentato dinamitardo che sarà  messo in atto il [[14 novembre]] [[1909]] e durante il quale morirà  il colonnello Falcon e il suo segretario. Inseguito dalla polizia, Radowitzky tenta di suicidarsi sparandosi al petto. Ferito, viene arrestato e ricoverato in ospedale. Una volta ripresosi dalla convalescenza, viene condannato a morte, pena commutata in seguito nel [[carcere]] a vita a causa della sua giovane età.  


Viene prima internato nel Penitenziario Nazionali ma poi, dopo la fuga di due anarchici ([[Francisco Solano Regis]] e [[Salvador Planas Virella]]) da questo carcere, viene inviato nel [[carcere]] di Ushuaia, un temuto carcere dove venivano reclusi detenuti di estrema pericolosità . La pratica di incarcerare in quel penitenziario prigionieri politici e anarchici diverrà  da quel momento cosa comune.
Viene prima internato nel Penitenziario Nazionali ma poi, dopo la fuga di due anarchici ([[Francisco Solano Regis]] e [[Salvador Planas Virella]]) da questo carcere, viene inviato nel [[carcere]] di Ushuaia, un temuto carcere dove venivano reclusi detenuti di estrema pericolosità. La pratica di incarcerare in quel penitenziario prigionieri politici e anarchici diverrà  da quel momento cosa comune.
L'anarchico d'origine ucraina subisce molti soprusi e vere e proprie torture ma non viene certo dimenticato dai suoi compagni anarchici. Dopo la pubblicazione di un articolo che svela gli orrori del carcere di Ushuaia vengono messe in atto moltissime manifestazioni che chiedono la sua liberazione. L'anarchico [[Miguel Arcangel Roscigna]] riuscirà  addirittura a farsi assumere come guardia carceraria nel tentativo di poterlo aiutare a fuggire. Il [[7 novembre]] del [[1918]], un gruppo di anarchici (gli argentini [[Apolinario Barrera]] e [[Miguel Arcángel Roscigna]] e i cileni [[Ramón Cifuentes]] e [[Ernesto Medina]]) alla fine riesce a farlo evadere e a condurlo in [[Cile]], dove però viene catturato dalla Marina cilena e consegnato alle [[autorità ]] argentine.  
L'anarchico d'origine ucraina subisce molti soprusi e vere e proprie torture ma non viene certo dimenticato dai suoi compagni anarchici. Dopo la pubblicazione di un articolo che svela gli orrori del carcere di Ushuaia vengono messe in atto moltissime manifestazioni che chiedono la sua liberazione. L'anarchico [[Miguel Arcangel Roscigna]] riuscirà  addirittura a farsi assumere come guardia carceraria nel tentativo di poterlo aiutare a fuggire. Il [[7 novembre]] del [[1918]], un gruppo di anarchici (gli argentini [[Apolinario Barrera]] e [[Miguel Arcángel Roscigna]] e i cileni [[Ramón Cifuentes]] e [[Ernesto Medina]]) alla fine riesce a farlo evadere e a condurlo in [[Cile]], dove però viene catturato dalla Marina cilena e consegnato alle [[autorità ]] argentine.  


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