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===Il secondo dopo guerra=== | ===Il secondo dopo guerra=== | ||
Finita la guerra, la CGT cominciò la propria riorganizzazione e dall'[[8 aprile|8]] al [[12 aprile]] si svolse il 26° congresso a Parigi, in cui prevalse la fazione dei cosiddetti unitari (prossimi al PCF). Allora poteva contare su 5 milioni e mezzo di aderenti, molti dei quali parteciparonbo attivamente alle manifestazioni contro la guerra d'Indocina scoppiata il [[19 novembre]] [[1946]]. <ref>[http://www.youtube.com/watch?v=AxjLZPC9v5I 19 novembre 1946, scopia la guerra d'Indocina]</ref>. L'anno seguente, a partire da luglio, la CGT promuove grandi sioperi | Finita la guerra, la CGT cominciò la propria riorganizzazione e dall'[[8 aprile|8]] al [[12 aprile]] si svolse il 26° congresso a Parigi, in cui prevalse la fazione dei cosiddetti unitari (prossimi al PCF). Allora poteva contare su 5 milioni e mezzo di aderenti, molti dei quali parteciparonbo attivamente alle manifestazioni contro la guerra d'Indocina scoppiata il [[19 novembre]] [[1946]]. <ref>[http://www.youtube.com/watch?v=AxjLZPC9v5I 19 novembre 1946, scopia la guerra d'Indocina]</ref>. L'anno seguente, a partire da luglio, la CGT promuove grandi sioperi | ||
tra i lavoratori della Peugeot, Berliet e Michelin. Il [[19 dicembre]], la minoranza della CGT che rifiutava la sottomissione al Partito Comunista Francese si distaccò dalla casa madre e fondò la confederazione «CGT-Force Ouvrière» (FO), a cui aderirono circa 300 mila persone (nel 1948 aderirà alla ''Confédération internationale des syndicats libres''). Per preservare la propria unità , la Fédération de l'Education nationale o FEN lasciò la CGT ma non si unì alla FO. Il comunista Benoît Frachon divenne leader della CGT. | tra i lavoratori della Peugeot, Berliet e Michelin. Il [[19 dicembre]], la minoranza della CGT che rifiutava la sottomissione al Partito Comunista Francese si distaccò dalla casa madre e fondò la confederazione «CGT-Force Ouvrière» (FO), a cui aderirono circa 300 mila persone (nel 1948 aderirà alla ''Confédération internationale des syndicats libres''). Per preservare la propria unità, la Fédération de l'Education nationale o FEN lasciò la CGT ma non si unì alla FO. Il comunista Benoît Frachon divenne leader della CGT. | ||
Negli anni successivi la CGT portò avanti le sue battaglie sindacali, indicendo poderosi scioperi nel [[1953]] ed in seguito, contro la campagna d'aggressione francese in Algeria, sostenendo « le revendicazioni degli Algerini e le loro aspirazioni nazionali. » L'[[8 febbraio]] [[1962]] una manifestazione contro la guerra fu duramente repressa provocando 9 morti. | Negli anni successivi la CGT portò avanti le sue battaglie sindacali, indicendo poderosi scioperi nel [[1953]] ed in seguito, contro la campagna d'aggressione francese in Algeria, sostenendo « le revendicazioni degli Algerini e le loro aspirazioni nazionali. » L'[[8 febbraio]] [[1962]] una manifestazione contro la guerra fu duramente repressa provocando 9 morti. |