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Nell'ambito del complesso delle concezioni suddette è possibile distinguere un '''liberalismo filosofico''', che sottolinea in particolare i postulati filosofici riconducibili al laicismo (e che, specie nel secolo XIX, fu oggetto specifico di opposizione da parte della Chiesa cattolica), e un '''liberalismo politico''', che si incentra soprattutto sulle concezioni etico-politiche e istituzionali; il '''liberalismo politico''', a sua volta, si distingue in '''liberalismo moderato''' - che attribuisce particolare importanza al rispetto della proprietà privata, della libera iniziativa e della libertà economica in genere ('''liberalismo economico'''), considerando tali valori indissolubilmente connessi con la stessa [[libertà ]] politica, e guarda con sfavore al principio del suffragio universale e, in genere, alle concezioni politiche democratiche o socialiste - e in '''liberalismo democratico''' o '''radicale''', che accoglie (cercando di assimilarle alle proprie concezioni di fondo) le idee della [[democrazia]] e le istanze di rinnovamento sociale e di riforme economiche (distinguendo così fra il concetto politico di [[liberalismo]] e quello economico di [[liberismo]]). | Nell'ambito del complesso delle concezioni suddette è possibile distinguere un '''liberalismo filosofico''', che sottolinea in particolare i postulati filosofici riconducibili al laicismo (e che, specie nel secolo XIX, fu oggetto specifico di opposizione da parte della Chiesa cattolica), e un '''liberalismo politico''', che si incentra soprattutto sulle concezioni etico-politiche e istituzionali; il '''liberalismo politico''', a sua volta, si distingue in '''liberalismo moderato''' - che attribuisce particolare importanza al rispetto della proprietà privata, della libera iniziativa e della libertà economica in genere ('''liberalismo economico'''), considerando tali valori indissolubilmente connessi con la stessa [[libertà ]] politica, e guarda con sfavore al principio del suffragio universale e, in genere, alle concezioni politiche democratiche o socialiste - e in '''liberalismo democratico''' o '''radicale''', che accoglie (cercando di assimilarle alle proprie concezioni di fondo) le idee della [[democrazia]] e le istanze di rinnovamento sociale e di riforme economiche (distinguendo così fra il concetto politico di [[liberalismo]] e quello economico di [[liberismo]]). | ||
Solitamente si intende considerare [[John Locke]] come il primo pensatore liberale; [[David Hume]] e gli economisti classici come [[Adam Smith]] e [[David Ricardo]] proseguirono in questa linea di pensiero, appoggiando in particolare il liberoscambismo o il ''[[laissez faire]]''. In politica l'ideologia liberale appoggia le sue basi in [[Montesquieu]] e nei padri fondatori americani. In generale, secondo questi pensatori, non esisterebbe un sistema perfetto, per questo lo [[Stato]] dovrebbe essere formato da un sistema di pesi e contrappesi in grado di bilanciarsie | Solitamente si intende considerare [[John Locke]] come il primo pensatore liberale; [[David Hume]] e gli economisti classici come [[Adam Smith]] e [[David Ricardo]] proseguirono in questa linea di pensiero, appoggiando in particolare il liberoscambismo o il ''[[laissez faire]]''. In politica l'ideologia liberale appoggia le sue basi in [[Montesquieu]] e nei padri fondatori americani. In generale, secondo questi pensatori, non esisterebbe un sistema perfetto, per questo lo [[Stato]] dovrebbe essere formato da un sistema di pesi e contrappesi in grado di bilanciarsie salvaguardare la [[libertà ]] individuale dalla tirannia. | ||
== Liberalismo, Stato e capitale == | == Liberalismo, Stato e capitale == | ||
L'idea liberale nasce e si sviluppa di pari passo con lo [[Stato]] e il [[capitalismo]], affiancandosi all'azione della [[borghesia]] nel momento in cui essa si oppone alle monarchie assolute e ai privilegi dell'[[aristocrazia]] a partire dalla fine del XVIII secolo. Per quanto le dottrine economcihe di pensatori come Adam Smith e David Ricardo potessero apparire logiche ed eque, cioè ognuno può e deve poter fare quel che vuole della propria vita e soprattutto del proprio capitale, quale era il grado di [[libertà ]] di chi possedeva solo le proprie braccia ([[proletariato]])? Lo spiega senza mezzi termini un operaio dell'epoca: | L'idea liberale nasce e si sviluppa di pari passo con lo [[Stato]] e il [[capitalismo]], affiancandosi all'azione della [[borghesia]] nel momento in cui essa si oppone alle monarchie assolute e ai privilegi dell'[[aristocrazia]] a partire dalla fine del XVIII secolo. Per quanto le dottrine economcihe di pensatori come Adam Smith e David Ricardo potessero apparire logiche ed eque, cioè ognuno può e deve poter fare quel che vuole della propria vita e soprattutto del proprio capitale, quale era il grado di [[libertà ]] di chi possedeva solo le proprie braccia ([[proletariato]])? Lo spiega senza mezzi termini un operaio dell'epoca: |