Gli anarchici e la resistenza antifascista: differenze tra le versioni

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[[Pietro Badoglio]] vuole portare al governo il comunista Roveda ed il socialista Buozzi, che immediatamente però impongono la liberazione dei loro compagni dal confino, lasciando al loro destino gli anarchici e gli [[antifascismo|antifascisti]] sloveni, presenti pure loro a Ventotene. E qui si incrina il vincolo di [[solidarietà ]] [[antifascismo|antifascista]] che aveva tenuto legate tra loro le varie frange politiche detenute, indipendentemente dalle diatribe politiche che si sviluppavano. È vero che alcuni militanti di sinistra rifiutarono di andarsene senza gli anarchici, ma altri invece, la maggioranza, abbandonarono il luogo di confino.  
[[Pietro Badoglio]] vuole portare al governo il comunista Roveda ed il socialista Buozzi, che immediatamente però impongono la liberazione dei loro compagni dal confino, lasciando al loro destino gli anarchici e gli [[antifascismo|antifascisti]] sloveni, presenti pure loro a Ventotene. E qui si incrina il vincolo di [[solidarietà ]] [[antifascismo|antifascista]] che aveva tenuto legate tra loro le varie frange politiche detenute, indipendentemente dalle diatribe politiche che si sviluppavano. È vero che alcuni militanti di sinistra rifiutarono di andarsene senza gli anarchici, ma altri invece, la maggioranza, abbandonarono il luogo di confino.  


Poco tempo dopo la partenza degli altri [[antifascismo|antifascisti]], gli anarchici di Ventotene vengono indirizzati verso il [[Testimonianza sul campo di concentramento di Renicci d'Anghiari |campo di concentramento di Renicci d’Anghiari]], vicino ad Arezzo. Durante il viaggio di trasferimento in molti tentano la fuga ma solo uno vi riesce poiché la scorta fatta loro dai poliziotti e carabinieri è feroce, d'altronde molti di questi si comportavano da aguzzini durante il [[Fascismo|regime fascista]] e tali restarono a fascismo caduto, a parte alcune eccezioni.  
Poco tempo dopo la partenza degli altri [[antifascismo|antifascisti]], gli anarchici di Ventotene vengono indirizzati verso il [[Testimonianza sul campo di concentramento di Renicci d'Anghiari |campo di concentramento di Renicci d'Anghiari]], vicino ad Arezzo. Durante il viaggio di trasferimento in molti tentano la fuga ma solo uno vi riesce poiché la scorta fatta loro dai poliziotti e carabinieri è feroce, d'altronde molti di questi si comportavano da aguzzini durante il [[Fascismo|regime fascista]] e tali restarono a fascismo caduto, a parte alcune eccezioni.  


Arrivati al campo di concentramento di [[Testimonianza sul campo di concentramento di Renicci d'Anghiari |Renicci d’Anghiari]] inizia immediatamente lo scontro fra gli anarchici e le "guardie" del "campo", per cui, tanto per cominciare, due anarchici ([[Marcello Bianconi]] e [[Arturo Messinese]]) vengono segregati, dando inizio ad una violenta protesta che vede tra gli organizzatori [[Alfonso Failla]]. Iniziati gli scontri, molti [[Personalità  anarchiche|anarchici]] riescono a fuggire e a ritirarsi in montagna, dove si aggregano alla lotta partigiana presente nell'aretino. In seguito, l'arrivo dei nazifascisti i guardiani del campo fuggono in quanto non si fidano più dei loro "alleati" o ex "alleati", visto il periodo, il campo rimane quindi incustodito e gli anarchici restanti possono raggiungere finalmente la agognata [[libertà ]]. <ref>Capitolo in parte estratto dal foglio della sezione della [[Federazione dei Comunisti Anarchici|FdCA]] di Fano/Pesaro</ref>
Arrivati al campo di concentramento di [[Testimonianza sul campo di concentramento di Renicci d'Anghiari |Renicci d'Anghiari]] inizia immediatamente lo scontro fra gli anarchici e le "guardie" del "campo", per cui, tanto per cominciare, due anarchici ([[Marcello Bianconi]] e [[Arturo Messinese]]) vengono segregati, dando inizio ad una violenta protesta che vede tra gli organizzatori [[Alfonso Failla]]. Iniziati gli scontri, molti [[Personalità  anarchiche|anarchici]] riescono a fuggire e a ritirarsi in montagna, dove si aggregano alla lotta partigiana presente nell'aretino. In seguito, l'arrivo dei nazifascisti i guardiani del campo fuggono in quanto non si fidano più dei loro "alleati" o ex "alleati", visto il periodo, il campo rimane quindi incustodito e gli anarchici restanti possono raggiungere finalmente la agognata [[libertà ]]. <ref>Capitolo in parte estratto dal foglio della sezione della [[Federazione dei Comunisti Anarchici|FdCA]] di Fano/Pesaro</ref>


== Dal confino alla resistenza: gli anarchici e le lotte operaie ==
== Dal confino alla resistenza: gli anarchici e le lotte operaie ==
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Di conseguenza è difficile stabilire con precisione il numero degli anarchici partigiani, anche se qualcuno ha tentato, valutando questa partecipazione nel numero di 18000-20000 unità .  
Di conseguenza è difficile stabilire con precisione il numero degli anarchici partigiani, anche se qualcuno ha tentato, valutando questa partecipazione nel numero di 18000-20000 unità .  


È da sottolineare che una parte del movimento anarchico, seppur minoritaria, dopo l’[[8 settembre]] del [[1943]] non partecipò alla lotta di resistenza partigiana, sia perché di matrice non violenta e sia perché si rifiutarono di prendere parte ad un conflitto che, secondo loro, mostrava caratteri imperialistici. <ref>Capitolo interamente estratto dal foglio della sezione della [[Federazione dei Comunisti Anarchici|FdCA]] di Fano/Pesaro e da [http://it.wikipedia.org/wiki/Brigate_Anarchiche_operanti_nella_Resistenza Brigate Anarchiche operanti nella Resistenza]</ref> <ref name="riferiemnti">Il post scriptum non è parte integrante del foglio, da cui è stato estrapolato l'articolo, ma sono annotazioni storiche riportate dai redattori dell'articolo</ref>.
È da sottolineare che una parte del movimento anarchico, seppur minoritaria, dopo l'[[8 settembre]] del [[1943]] non partecipò alla lotta di resistenza partigiana, sia perché di matrice non violenta e sia perché si rifiutarono di prendere parte ad un conflitto che, secondo loro, mostrava caratteri imperialistici. <ref>Capitolo interamente estratto dal foglio della sezione della [[Federazione dei Comunisti Anarchici|FdCA]] di Fano/Pesaro e da [http://it.wikipedia.org/wiki/Brigate_Anarchiche_operanti_nella_Resistenza Brigate Anarchiche operanti nella Resistenza]</ref> <ref name="riferiemnti">Il post scriptum non è parte integrante del foglio, da cui è stato estrapolato l'articolo, ma sono annotazioni storiche riportate dai redattori dell'articolo</ref>.
===Lombardia===
===Lombardia===
==== Milano ====
==== Milano ====
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La [[Anarchici e Resistenza|Resistenza]] anarchica fu particolarmente sviluppata in queste zone, sia perchè luoghi dalle solide tradizioni libertarie e sia perché vennero perpetrati massacri immondi da parte dei nazifascisti come quello di [[Stazzema|Sant'Anna di Stazzena]] (560 morti), di [[Vinca]] (173 morti) e di [[San Terenzo Monti]] (163 morti), tutti fatti dell'agosto [[1944]], che in pratica incrementarono l'odio nei confronti dei [[Fascismo|fascisti]]
La [[Anarchici e Resistenza|Resistenza]] anarchica fu particolarmente sviluppata in queste zone, sia perchè luoghi dalle solide tradizioni libertarie e sia perché vennero perpetrati massacri immondi da parte dei nazifascisti come quello di [[Stazzema|Sant'Anna di Stazzena]] (560 morti), di [[Vinca]] (173 morti) e di [[San Terenzo Monti]] (163 morti), tutti fatti dell'agosto [[1944]], che in pratica incrementarono l'odio nei confronti dei [[Fascismo|fascisti]]
<ref>[http://www.archividellaresistenza.it/cms/index.php?option=com_content&task=view&id=33&Itemid=84 Nel 1944], [[Gino Menconi]], ex confinato politico e figura di riferimento dell’antifascismo e della Resistenza carrarese, muore nel parmense a Bosco di Corniglio, classico luogo di ritrovo delle figure più influenti della lotta partigiana e sede del Comando Unico parmense, circondato e attaccato da alcuni reparti tedeschi. Intanto, a Forno, il [[CLN]] di [[Apuania]] riconosce alla Divisione Lunense il ruolo di Comando Unico e coordinamento della Resistenza apuo-lunigianese</ref>.
<ref>[http://www.archividellaresistenza.it/cms/index.php?option=com_content&task=view&id=33&Itemid=84 Nel 1944], [[Gino Menconi]], ex confinato politico e figura di riferimento dell'antifascismo e della Resistenza carrarese, muore nel parmense a Bosco di Corniglio, classico luogo di ritrovo delle figure più influenti della lotta partigiana e sede del Comando Unico parmense, circondato e attaccato da alcuni reparti tedeschi. Intanto, a Forno, il [[CLN]] di [[Apuania]] riconosce alla Divisione Lunense il ruolo di Comando Unico e coordinamento della Resistenza apuo-lunigianese</ref>.
Di fatto in queste zone furono gli anarchici a guidare l'insurrezione popolare contro il [[Fascismo|fascismo]], e questo provocò non pochi scontri con le formazioni del Partito Comunista, scontri che furono messi a tacere in nome dell'unità  tra i partigiani.
Di fatto in queste zone furono gli anarchici a guidare l'insurrezione popolare contro il [[Fascismo|fascismo]], e questo provocò non pochi scontri con le formazioni del Partito Comunista, scontri che furono messi a tacere in nome dell'unità  tra i partigiani.


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=== Sud Italia ===
=== Sud Italia ===
Solo in Sardegna e in Puglia le Forze Armate italiane riuscirono da sole a sconfiggere i nazifascisti, nel resto del meridione ci furono molte rivolte e sollevazioni popolari, soprattutto nelle campagne, ma non solo (a Napoli tutta la popolazione si rivoltò per scacciare i [[Nazionalsocialismo|nazisti]]). A Cosenza, nel [[1943]], l’anarchico ferroviere [[Antonio Malara|Nino Malara]] fu tra i protagonisti della [[antifascismo|sollevazione antifascista]] e tra i fondatori del "[[Comitato di Liberazione per il Fronte Unico]]" <ref name="cosenza">[http://www.fdca.it/AL/AL-sicilia/als0409/aprile09pag4.pdf da FdCA]</ref>.
Solo in Sardegna e in Puglia le Forze Armate italiane riuscirono da sole a sconfiggere i nazifascisti, nel resto del meridione ci furono molte rivolte e sollevazioni popolari, soprattutto nelle campagne, ma non solo (a Napoli tutta la popolazione si rivoltò per scacciare i [[Nazionalsocialismo|nazisti]]). A Cosenza, nel [[1943]], l'anarchico ferroviere [[Antonio Malara|Nino Malara]] fu tra i protagonisti della [[antifascismo|sollevazione antifascista]] e tra i fondatori del "[[Comitato di Liberazione per il Fronte Unico]]" <ref name="cosenza">[http://www.fdca.it/AL/AL-sicilia/als0409/aprile09pag4.pdf da FdCA]</ref>.


== Cercando di concludere... ==
== Cercando di concludere... ==
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