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*[[22 novembre]] [[2008]], Castel Volturno (Caserta): Kwame Antwi Julius Francis, Affun Yeboa Eric, Christopher Adams del Ghana, El Hadji Ababa e Samuel Kwako del Togo; Jeemes Alex della Liberia (oltre all’italiano Antonio Celiento) vengono assassinati da un comando di persone che la versione ufficiale catalogherà come “camorristi”. <ref>Secondo quanto riporta il sito web anarchico [http://www.comidad.org/dblog/ comidad.org], le motivazioni della '''strage di Castel Volturno''' andrebbero trovate nella coloniuzzazione del territorio italiano ad aopera degli statunitensi che in zona controllerebbero il territorio tramite le basi militari.</ref> | *[[22 novembre]] [[2008]], Castel Volturno (Caserta): Kwame Antwi Julius Francis, Affun Yeboa Eric, Christopher Adams del Ghana, El Hadji Ababa e Samuel Kwako del Togo; Jeemes Alex della Liberia (oltre all’italiano Antonio Celiento) vengono assassinati da un comando di persone che la versione ufficiale catalogherà come “camorristi”. <ref>Secondo quanto riporta il sito web anarchico [http://www.comidad.org/dblog/ comidad.org], le motivazioni della '''strage di Castel Volturno''' andrebbero trovate nella coloniuzzazione del territorio italiano ad aopera degli statunitensi che in zona controllerebbero il territorio tramite le basi militari.</ref> | ||
:: «Erano delle brave persone i nostri amici, non sappiamo perché li hanno uccisi – dichiarano i manifestanti, che questa mattina hanno occupato la via Domiziana – hanno ucciso anche il sarto, extracomunitario come noi. Hanno sparato per colpire noi africani, perché tra le vittime c’erano anche 3 dei nostri che vivevano nella palazzina dove | :: «Erano delle brave persone i nostri amici, non sappiamo perché li hanno uccisi – dichiarano i manifestanti, che questa mattina hanno occupato la via Domiziana – hanno ucciso anche il sarto, extracomunitario come noi. Hanno sparato per colpire noi africani, perché tra le vittime c’erano anche 3 dei nostri che vivevano nella palazzina dove c’e'anche la sartoria [in cui sono state uccise alcune delle vittime ndr.]... Vogliamo giustizia non e'vero che i nostri amici ammazzati spacciavano droga o erano camorristi. Sono state dette tutte cose false» <ref>[http://www.carta.org/campagne/migranti/15053 Castelvolturno: esplode la rabbia dei migranti dopo la strage], [http://www.meltingpot.org/articolo14204.html La strage è passata. Via alla caccia]</ref> | ||
*[[7 gennaio]] [[2010]], Rosarno (Calabria): i braccianti africani risiedenti in paese vengono fatti oggetto di una vera e propria caccia all’uomo di [[razzismo|stampo razzista]] <ref>[http://www.solidarietainternazionale.it/anno-xxi/n-1-genn-2010/1990-razzismo-a-rosarno.html Razzismo a Rosarno]</ref>. | *[[7 gennaio]] [[2010]], Rosarno (Calabria): i braccianti africani risiedenti in paese vengono fatti oggetto di una vera e propria caccia all’uomo di [[razzismo|stampo razzista]] <ref>[http://www.solidarietainternazionale.it/anno-xxi/n-1-genn-2010/1990-razzismo-a-rosarno.html Razzismo a Rosarno]</ref>. | ||
:: «A Rosarno ha infuriato per due giorni e due notti prima una sommossa e poi una caccia al "negro" con ronde armate che sparano a pallettoni per ferire e ammazzare. Nel terzo giorno, cioè ieri, gran parte degli immigrati è stata portata via dalla polizia nei centri di concentramento chiamati centri di accoglienza, sulla costa jonica della Calabria, ma la caccia al "negro" continua contro i pochi dispersi che vagano ancora nella piana di Gioia Tauro. Un incidente mortale potrebbe ancora accadere, visto lo stato d´animo dei "cacciatori" che ricorda quello degli aderenti al "Ku Klux Klan" nell´America degli anni Sessanta.» <ref>[http://www.repubblica.it/cronaca/2010/01/10/news/l_inferno_di_rosarno_e_i_suoi_responsabili-1894730/ L’inferno di Rosario e i suoi responsabili]</ref> | :: «A Rosarno ha infuriato per due giorni e due notti prima una sommossa e poi una caccia al "negro" con ronde armate che sparano a pallettoni per ferire e ammazzare. Nel terzo giorno, cioè ieri, gran parte degli immigrati è stata portata via dalla polizia nei centri di concentramento chiamati centri di accoglienza, sulla costa jonica della Calabria, ma la caccia al "negro" continua contro i pochi dispersi che vagano ancora nella piana di Gioia Tauro. Un incidente mortale potrebbe ancora accadere, visto lo stato d´animo dei "cacciatori" che ricorda quello degli aderenti al "Ku Klux Klan" nell´America degli anni Sessanta.» <ref>[http://www.repubblica.it/cronaca/2010/01/10/news/l_inferno_di_rosarno_e_i_suoi_responsabili-1894730/ L’inferno di Rosario e i suoi responsabili]</ref> |