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Partito improvvisamente dalla [[Svizzera]] verso l'[[Italia]] (febbraio [[1883]]), si ferma a Fiesole (Firenze), dove prende alloggio. Dopo qualche tempo viene ritrovato completamente nudo in mezzo ai monti del luogo: si trova in un totale stato di follia. Le analisi successive confermeranno la diagnosi. | Partito improvvisamente dalla [[Svizzera]] verso l'[[Italia]] (febbraio [[1883]]), si ferma a Fiesole (Firenze), dove prende alloggio. Dopo qualche tempo viene ritrovato completamente nudo in mezzo ai monti del luogo: si trova in un totale stato di follia. Le analisi successive confermeranno la diagnosi. | ||
Durante la degenza riceva la visita di molti suoi compagni, tra cui [[Francesco Pezzi]] e Grassi. La moglie Olimpia si batte per averne l'affidamento, ottenendo prima il trasferimento al manicomio di Imola (febbraio [[1886]]) e poi l'affidamento in custodia ([[16 novembre]] [[1888]]). Così | Durante la degenza riceva la visita di molti suoi compagni, tra cui [[Francesco Pezzi]] e Grassi. La moglie Olimpia si batte per averne l'affidamento, ottenendo prima il trasferimento al manicomio di Imola (febbraio [[1886]]) e poi l'affidamento in custodia ([[16 novembre]] [[1888]]). Così Cafiero passa alcuni mesi ad Imola, circondato dall'affetto dei compagni e della moglie, poi per un breve periodo compare anche nella casa paterna di Barletta, dove dopo tanto tempo incontra il fratello e molti vecchi concittadini. La sua salute sembra migliorare, ma una nuova ricaduta lo porta ad un altro ricovero a Nocera Inferiore. La moglie Olimpia è costretta a ritornare ancora una volta in [[Russia]]. | ||
Carlo Cafiero muore per tubercolosi intestinale a Nocera Inferiore (SA) il [[17 luglio]] [[1892]]. Dopo la sua morte si sviluppa nel movimento anarchico e socialista il culto della sua memoria, "affidato" non solo ad artisti e militanti, ma anche ai semplici popolani che gli riconoscevano l'impegno in favore degli sfruttati e degli oppressi. | Carlo Cafiero muore per tubercolosi intestinale a Nocera Inferiore (SA) il [[17 luglio]] [[1892]]. Dopo la sua morte si sviluppa nel movimento anarchico e socialista il culto della sua memoria, "affidato" non solo ad artisti e militanti, ma anche ai semplici popolani che gli riconoscevano l'impegno in favore degli sfruttati e degli oppressi. |