Squat: differenze tra le versioni

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Alla sua nascita, il movimento squatter rivendicò il proprio [[controcultura|carattere controculturale]], dal momento che cercava negli edifici occupati non solo spazi dove vivere, ma anche un luogo da cui partire per sviluppare attività  volte a combattere le norme culturali dominanti. L''''[[autogestione]]''' di questi spazi pubblici o privati  (stabili abbandonati, ex fabbriche, ville, case sfitte, ecc.) è l'elemento cardine intorno a cui ruota la gestione dello squat, dal momento che proprio questo è il grimaldello per contestare e indebolire il sistema sociale dominante.  
Alla sua nascita, il movimento squatter rivendicò il proprio [[controcultura|carattere controculturale]], dal momento che cercava negli edifici occupati non solo spazi dove vivere, ma anche un luogo da cui partire per sviluppare attività  volte a combattere le norme culturali dominanti. L''''[[autogestione]]''' di questi spazi pubblici o privati  (stabili abbandonati, ex fabbriche, ville, case sfitte, ecc.) è l'elemento cardine intorno a cui ruota la gestione dello squat, dal momento che proprio questo è il grimaldello per contestare e indebolire il sistema sociale dominante.  


L'occupazione autogestita - senza scopo di lucro, senza fini commerciali, senza mire partitiche - è necessaria anche per liberare certi spazi dall'influenza delle istituzioni e dei partiti. Gli squatter così forniscono gli strumenti per invertire i principi fondanti la cultura dominante, dimostrando che al modello gerarchico che ci viene imposto esistono alternative fondate sull'orizzontalità  delle relazioni. L'occupazione di un edificio è in verità  una liberazione, dal momento che questa comporta l'apertura dello spazio al pubblico, ovvero lo squat diviene di fatto proprietà  della comunità  stessa. A tal proposito, spesso gli squatters sviluppano progetti legati anche alla diffusione di materiale di [[controinformazione]] o controculturale, sganciati ovviamente dalle logiche del profitto [[capitalismo|capitalistico]]. Gli [[infoshop]] sono un classico esempio di questi progetti.
L'occupazione autogestita - senza scopo di lucro, senza fini commerciali, senza mire partitiche - è necessaria anche per liberare certi spazi dall'influenza delle istituzioni e dei partiti. Gli squatter così forniscono gli strumenti per invertire i principi fondanti la cultura dominante, dimostrando che al modello gerarchico che ci viene imposto esistono alternative fondate sull'orizzontalità  delle relazioni. L'occupazione di un edificio è in verità  una liberazione, dal momento che questa comporta l'apertura dello spazio al pubblico, ovvero lo squat diviene di fatto proprietà  della comunità  stessa. A tal proposito, spesso gli squatters sviluppano progetti legati anche alla diffusione di materiale di [[controinformazione]] o controculturale, sganciati ovviamente dalle logiche del profitto [[capitalismo|capitalistico]]. Gli [[infoshop]] sono un classico esempio di questi progetti.


Occupare però non è un esercizio facile, non è una moda e tanto meno una questione meramente estetica. È un'avventura che implica la rinuncia alla [[proprietà  privata]] e impone la convivenza con persone dai pensieri ed ideali differenti. Non è sempre facile combinare diversi modi di vivere ed agire, per questo talvolta si sviluppano conflitti che possono impedire la prosecuzione del progetto.
Occupare però non è un esercizio facile, non è una moda e tanto meno una questione meramente estetica. È un'avventura che implica la rinuncia alla [[proprietà  privata]] e impone la convivenza con persone dai pensieri ed ideali differenti. Non è sempre facile combinare diversi modi di vivere ed agire, per questo talvolta si sviluppano conflitti che possono impedire la prosecuzione del progetto.
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