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Il nichilismo oltre che una [[filosofia]] è una "cultura", che ha profondamente segnato i saperi e le istituzioni, la politica dei gruppi dirigenti, il disciplinamento sociale di massa, il declino delle professioni umanistiche (cf. Karl Löwith, ''Il nichilismo europeo'', Laterza, Roma-Bari [[1999]]) | Il nichilismo oltre che una [[filosofia]] è una "cultura", che ha profondamente segnato i saperi e le istituzioni, la politica dei gruppi dirigenti, il disciplinamento sociale di massa, il declino delle professioni umanistiche (cf. Karl Löwith, ''Il nichilismo europeo'', Laterza, Roma-Bari [[1999]]) | ||
Secondo [[Karl Löwith]] ([[1897]]-[[1973]]) mentre [[Friedrich Nietzsche|Nietzsche]] con la dottrina dell' "eterno ritorno" aveva pensato il nichilismo come principio filosofico, [[Heidegger]], invece, pensa il principio filosofico come nichilismo. | Secondo [[Karl Löwith]] ([[1897]]-[[1973]]) mentre [[Friedrich Nietzsche|Nietzsche]] con la dottrina dell'"eterno ritorno" aveva pensato il nichilismo come principio filosofico, [[Heidegger]], invece, pensa il principio filosofico come nichilismo. | ||
Per [[Sergio Givone]] (n. 1944) se da una parte il "nichilismo metafisico" afferma che il mondo non ha senso (perché la morte è l'orrore che tutto annienta) e termina così in un assurdo e, da un punto di vista cristiano, in una bestemmia, dall'altra il nichilismo dei nostri giorni è più tranquillizzante e consolatorio: predica l’accettazione da parte dell’uomo della propria condizione e l’inutilità delle speranze che sono fuori dalla sua portata. | Per [[Sergio Givone]] (n. 1944) se da una parte il "nichilismo metafisico" afferma che il mondo non ha senso (perché la morte è l'orrore che tutto annienta) e termina così in un assurdo e, da un punto di vista cristiano, in una bestemmia, dall'altra il nichilismo dei nostri giorni è più tranquillizzante e consolatorio: predica l’accettazione da parte dell’uomo della propria condizione e l’inutilità delle speranze che sono fuori dalla sua portata. |