Jules Bonnot: differenze tra le versioni

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È un ottimo operaio, ma le sue precoci opinioni anarchiche e sindacaliste lo portano spesso a scontrarsi, verbalmente e fisicamente, con la classe padronale. Per questo viene licenziato ed inserito in una sorta di lista nera di "sovversivi" che girava tra le mani degli imprenditori francesi. Nel [[1897]], in seguito ad una rissa con un poliziotto, conosce per la prima volta il [[carcere]]. Scontata la breve pena, svolge il servizio militare per 3 anni e poi si sposa con Sophie Burdet il [[14 agosto]] [[1901]], ottenendo anche un'occupazione presso il deposito ferroviario della frontiera franco-svizzera. In seguito viene assunto come operaio in un garage di Ginevra; frequenta i circoli anarchici ginevrini, poi, dopo la nascita della sua prima figlia, Emilie, sembra seriamente intenzionato a dedicare tutte le sue attenzioni alla famiglia e a lasciare in disparte la politica e il [[sindacalismo]].
È un ottimo operaio, ma le sue precoci opinioni anarchiche e sindacaliste lo portano spesso a scontrarsi, verbalmente e fisicamente, con la classe padronale. Per questo viene licenziato ed inserito in una sorta di lista nera di "sovversivi" che girava tra le mani degli imprenditori francesi. Nel [[1897]], in seguito ad una rissa con un poliziotto, conosce per la prima volta il [[carcere]]. Scontata la breve pena, svolge il servizio militare per 3 anni e poi si sposa con Sophie Burdet il [[14 agosto]] [[1901]], ottenendo anche un'occupazione presso il deposito ferroviario della frontiera franco-svizzera. In seguito viene assunto come operaio in un garage di Ginevra; frequenta i circoli anarchici ginevrini, poi, dopo la nascita della sua prima figlia, Emilie, sembra seriamente intenzionato a dedicare tutte le sue attenzioni alla famiglia e a lasciare in disparte la politica e il [[sindacalismo]].


Purtroppo per lui il destino gli si accanisce ancora contro e gli porta via ben presto anche la piccola Emilie. <ref name="bonnot">I propositi di abbandono dell'attività  politica sono stati riportati da [[Pino Cacucci]] in ''In ogni caso nessun rimorso'', tuttavia bisogna tener conto che trattasi di una biografia romanzata di Jules Bonnot. Non è dato sapere quindi se Bonnot abbia davvero fatto tali propositi, tuttavia è plausibile che dopo la nascita dei figli abbia voluto dedicare maggior tempo alla propria famiglia. (Nota di [[Utente:Nessuno|Nessuno]], utente anarchopediano) </ref>
Purtroppo per lui il destino gli si accanisce ancora contro e gli porta via ben presto anche la piccola Emilie. <ref name="bonnot">I propositi di abbandono dell'attività  politica sono stati riportati da [[Pino Cacucci]] in ''In ogni caso nessun rimorso'', tuttavia bisogna tener conto che trattasi di una biografia romanzata di Jules Bonnot. Non è dato sapere quindi se Bonnot abbia davvero fatto tali propositi, tuttavia è plausibile che dopo la nascita dei figli abbia voluto dedicare maggior tempo alla propria famiglia. (Nota di [[Utente:Nessuno|Nessuno]], utente anarcopediano) </ref>
   
   
===Perseguitato in quanto anarchico===
===Perseguitato in quanto anarchico===
Jules si butta nuovamente anima e corpo nell'attivismo anarchico, che immediatamente costa alla coppia Bonnot-Burdet l'espulsione dalla [[Svizzera]]. I due prima si trasferiscono a Neuves-Maisons, poi provano a rientrare a Ginevra, da dove vengono nuovamente espulsi. La coppia girovaga un po’ e alla fine si ferma a Lione: dopo aver trovato lavoro come meccanico, il [[23 febbraio]] [[1904]] nasce il loro secondo figlio, Justin-Louis, che coinvolge così tanto Jules da fargli meditare ancora una volta il definitivo abbandono di ogni proposito [[anarchia|anarchico]] <ref name="bonnot">I propositi di abbandono dell'attività  politica sono stati riportati da [[Pino Cacucci]] in ''In ogni caso nessun rimorso'', tuttavia bisogna tener conto che trattasi di una biografia romanzata di Jules Bonnot. Non è dato sapere quindi se Bonnot abbia davvero fatto tali propositi, tuttavia è plausibile che dopo la nascita dei figli abbia voluto dedicare maggior tempo alla propria famiglia. (Nota di [[Utente:Nessuno|Nessuno]], utente anarchopediano) </ref>.  
Jules si butta nuovamente anima e corpo nell'attivismo anarchico, che immediatamente costa alla coppia Bonnot-Burdet l'espulsione dalla [[Svizzera]]. I due prima si trasferiscono a Neuves-Maisons, poi provano a rientrare a Ginevra, da dove vengono nuovamente espulsi. La coppia girovaga un po’ e alla fine si ferma a Lione: dopo aver trovato lavoro come meccanico, il [[23 febbraio]] [[1904]] nasce il loro secondo figlio, Justin-Louis, che coinvolge così tanto Jules da fargli meditare ancora una volta il definitivo abbandono di ogni proposito [[anarchia|anarchico]] <ref name="bonnot">I propositi di abbandono dell'attività  politica sono stati riportati da [[Pino Cacucci]] in ''In ogni caso nessun rimorso'', tuttavia bisogna tener conto che trattasi di una biografia romanzata di Jules Bonnot. Non è dato sapere quindi se Bonnot abbia davvero fatto tali propositi, tuttavia è plausibile che dopo la nascita dei figli abbia voluto dedicare maggior tempo alla propria famiglia. (Nota di [[Utente:Nessuno|Nessuno]], utente anarcopediano) </ref>.  


La vecchia "lista nera" non smette però di girare tra le mani degli imprenditori e Jules, bollato come "sovversivo", viene continuamente perseguitato e poi licenziato. La famiglia Bonnot sceglie allora di trasferirsi a Saint-Etienne, dove Jules trova lavoro come operaio alle fabbriche Automoto. Ricomincia anche l’impegno sindacale e per un po’ con la moglie trova ospitalità  presso la casa di Besson, segretario di un sindacato cittadino. Questa convivenza comune fa però sì che Besson divenga l'amante della moglie, allettata forse dalla sicurezza economica che garantiva un [[:Categoria:Sindacalismo|sindacalista]] di professione come Besson. L’idea di Sophie è quella di lasciare Jules, ma lei lo conosce bene e sa che non lo accetterà  di buon grado. Per evitare l'ira di Bonnot, Besson e Sophie, insieme al piccolo Justin-Louis, si rifugiano così in [[Svizzera]].
La vecchia "lista nera" non smette però di girare tra le mani degli imprenditori e Jules, bollato come "sovversivo", viene continuamente perseguitato e poi licenziato. La famiglia Bonnot sceglie allora di trasferirsi a Saint-Etienne, dove Jules trova lavoro come operaio alle fabbriche Automoto. Ricomincia anche l’impegno sindacale e per un po’ con la moglie trova ospitalità  presso la casa di Besson, segretario di un sindacato cittadino. Questa convivenza comune fa però sì che Besson divenga l'amante della moglie, allettata forse dalla sicurezza economica che garantiva un [[:Categoria:Sindacalismo|sindacalista]] di professione come Besson. L’idea di Sophie è quella di lasciare Jules, ma lei lo conosce bene e sa che non lo accetterà  di buon grado. Per evitare l'ira di Bonnot, Besson e Sophie, insieme al piccolo Justin-Louis, si rifugiano così in [[Svizzera]].
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