Max Havelaar

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Copertina di Max Havelaar, nona edizione (1891)

Max Havelaar ovvero Le aste del caffè della Società di Commercio olandese è un romanzo olandese scritto da Multatuli pseudonimi di Eduard Douwes Dekker, uscito nel 1860, ambientato a Java e denuncia lo sfruttamento coloniale nelle Indie olandesi.

Sinossi

Il romanzo che venne scritto dal suo autore a Bruxelles, alla Galerie du Prince, narra la storia di un funzionario coloniale olandese che si rivolta contro l'oppressione coloniale olandese subita dal popolo di Java. Il protagonista di di quest'opera si chiama Max Havelaar, ma sarebbe stato sufficiente che avesse portato quello del suo autore affinché il romanzo diventasse autobiografico.

All'inizio del romanzo, la narrazione è introdotta da Batavus Droogstoppel, secondo associato di Last et C°, commissionario in caffè alla Borsa di Amsterdam, a cui il supposto autore, che versa in miseria, fa appello per aiutarlo a pubblicare il suo manoscritto. Max Havelaar giunge nella circoscrizione amministrativa di Banten nella zona occidentale dell'isola di Java per occupare il posto di assistenze del residente, distaccato presso il bupati di Lebak, prefetto giavanese incaricato dell'amministrazione della popolazione indigena.

Durante la sua allocuzione di arrivo, ricorda ai capi in carica che ha riunito, e cioè il bupati e i capi dei distretti che dipendono da quest'ultimo, i loro doveri verso la popolazione. Sfortunatamente, si rende rapidamente conto che le parole che tutti hanno pronunciato non sono che delle parole, ben lungi dalla verità.

I listini del prezzo del caffè in Olanda fanno sì che i prezzi devono essere bassi, e volendo ognuno conservare i suoi benefici, è sul salario dei piccoli produttori che avviene il risparmio. Inoltre, i contadini sono oppressi dai lavori forzati e non remunerati così come i furti di bestiame che fa loro subire il bupati per mantenere alto il suo tenore di vita e il suo prestigio.

Le vittime esitano a lamentarsi perché gerarchicamente, l'assistente-residente deve riferirne al bupati, il loro oppressore se non carnefice poiché l epoche volte che le persone hanno avuto modo di lamentarsi sono a volte state punite con la morte. Il residente di Banten chiude gli occhi su queste pratiche perché nel suo rapporto al governatore-generale delle Indie olandesi, sarebbe obbligato di dare un tono negativo, il che non è apprezzato.

Il governatore-generale preferisce anche egli dare soltanto notizie buone al re. È così che tutti chiudono gli occhi per interesse, pigrizia, viltà, timore per il proprio status o per la propria vita. Max Havelaar denuncerà questo sistema presso il suo superiore diretto, poi di fronte alla sua inazione, scavalcherà la gerarchia per avvertire il governatore-generale che lo rimprovererà per la sua mancanza di rispetto per il bupati e la via gerarchica.

Max Havelaar avrà una enorme ripercussione nei Paesi Bassi. Scatenerà un movimento di opinione progressista che condurrà alla promozione di una "politica etica" nelle Indie olandesi avente l'obiettivo di migliorare la sorte degli indigeni.

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