Voltaire: differenze tra le versioni

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Per liberare le religioni positive da queste piaghe è necessario trasformare tali culti, compreso il cristianesimo, nella religione naturale, lasciando cadere il loro patrimonio dogmatico e facendo ricorso all'azione illuminatrice della ragione.
Per liberare le religioni positive da queste piaghe è necessario trasformare tali culti, compreso il cristianesimo, nella religione naturale, lasciando cadere il loro patrimonio dogmatico e facendo ricorso all'azione illuminatrice della ragione.


Dal cristianesimo Voltaire accetta l'insegnamento morale, ovvero la semplicità , l'umanità , la carità , e ritiene che voler ridurre questa dottrina alla metafisica significa farne una fonte di errori. Più volte infatti il parigino, elogiando la dottrina cristiana predicata da [[Gesù anarchico|Cristo]] e dai suoi discepoli, addebiterà  la degenerazione di questa in fanatismo, alla struttura che gli uomini, e non il Redentore, hanno dato alla chiesa. Il [[cristianesimo]] vissuto in maniera razionale, infatti, coincide con la legge di natura.
Dal cristianesimo Voltaire accetta l'insegnamento morale, ovvero la semplicità , l'umanità , la carità , e ritiene che voler ridurre questa dottrina alla metafisica significa farne una fonte di errori. Più volte infatti il parigino, elogiando la dottrina cristiana predicata da [[Gesù anarchico|Cristo]] e dai suoi discepoli, addebiterà  la degenerazione di questa in fanatismo, alla struttura che gli uomini, e non il Redentore, hanno dato alla chiesa. Il [[cristianesimo]] vissuto in maniera razionale, infatti, coincide con la legge di natura.
      
      
Voltaire porta avanti una doppia polemica, contro l'intolleranza e la sclericità  del cattolicesimo, e contro l'[[ateismo]] e il [[materialismo]]. Egli dirà  che «l'[[ateismo]] non si oppone ai delitti ma il fanatismo spinge a commetterli», anche se concluderà  poi che essendo l'ateismo quasi sempre fatale alle virtù, in una società  è più utile avere una religione, anche se fallace, che non averne nessuna.
Voltaire porta avanti una doppia polemica, contro l'intolleranza e la sclericità  del cattolicesimo, e contro l'[[ateismo]] e il [[materialismo]]. Egli dirà  che «l'[[ateismo]] non si oppone ai delitti ma il fanatismo spinge a commetterli», anche se concluderà  poi che essendo l'ateismo quasi sempre fatale alle virtù, in una società  è più utile avere una religione, anche se fallace, che non averne nessuna.
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Voltaire comunque si rifiuta di ammettere qualsiasi intervento di Dio nel mondo umano. Il Supremo ha solo avviato la macchina dell'universo, senza intervenire ulteriormente, dunque l'uomo è libero, ovvero ha il potere di agire, anche se la sua [[libertà ] è limitata.  Del resto «sarebbe strano che tutta la natura, tutti gli astri obbedissero a delle leggi eterne, e che vi fosse un piccolo animale alto cinque piedi che, a dispetto di queste leggi, potesse agire sempre come gli piace solo secondo il suo capriccio».
Voltaire comunque si rifiuta di ammettere qualsiasi intervento di Dio nel mondo umano. Il Supremo ha solo avviato la macchina dell'universo, senza intervenire ulteriormente, dunque l'uomo è libero, ovvero ha il potere di agire, anche se la sua [[libertà ] è limitata.  Del resto «sarebbe strano che tutta la natura, tutti gli astri obbedissero a delle leggi eterne, e che vi fosse un piccolo animale alto cinque piedi che, a dispetto di queste leggi, potesse agire sempre come gli piace solo secondo il suo capriccio».


Degna di menzione è la polemica che Voltaire porterà  avanti contro [[Blaise Pascal]], che diventerà  soprattutto polemica contro l'apologetica e il pessimismo cristiano in genere.  Voltaire dice di prendere le difese dell'umanità  contro quel «misantropo sublime», che insegnava agli uomini ad odiare la loro stessa natura.  Più che con l'autore delle ''Provinciales'', egli dice di scagliarsi contro quello dei ''Pensees'', in difesa di una diversa concezione dell'uomo, del quale sottolinea piuttosto la complessità  dell'animo, la molteplicità  del comportamento, affinché l'uomo si riconosca e si accetti per quello che è, e non tenti un assurdo superamento del suo stato.
Degna di menzione è la polemica che Voltaire porterà  avanti contro [[Blaise Pascal]], che diventerà  soprattutto polemica contro l'apologetica e il pessimismo cristiano in genere.  Voltaire dice di prendere le difese dell'umanità  contro quel «misantropo sublime», che insegnava agli uomini ad odiare la loro stessa natura.  Più che con l'autore delle ''Provinciales'', egli dice di scagliarsi contro quello dei ''Pensees'', in difesa di una diversa concezione dell'uomo, del quale sottolinea piuttosto la complessità  dell'animo, la molteplicità  del comportamento, affinché l'uomo si riconosca e si accetti per quello che è, e non tenti un assurdo superamento del suo stato.


In conclusione si può asserire che entrambi i filosofi riconoscono che l'essere umano per la sua condizione è legato al mondo, ma Pascal pretende che egli se ne liberi e se ne distolga, Voltaire vuole che la riconosca e la accetti: era il mondo nuovo che si scagliava contro il vecchio.
In conclusione si può asserire che entrambi i filosofi riconoscono che l'essere umano per la sua condizione è legato al mondo, ma Pascal pretende che egli se ne liberi e se ne distolga, Voltaire vuole che la riconosca e la accetti: era il mondo nuovo che si scagliava contro il vecchio.
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