Vittorio Pini: differenze tra le versioni

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All'epoca Pini trova lavoro come pompiere, mestiere che lo porterà  anche a compiere atti eroici come la salvezza di una famiglia intrappolata nella propria casa andata in fiamme. Nel [[1886]] emigra prima in [[Svizzera]] e poi in [[Francia]], dove trova lavoro come cameriere, ambulante e calzolaio.  
All'epoca Pini trova lavoro come pompiere, mestiere che lo porterà  anche a compiere atti eroici come la salvezza di una famiglia intrappolata nella propria casa andata in fiamme. Nel [[1886]] emigra prima in [[Svizzera]] e poi in [[Francia]], dove trova lavoro come cameriere, ambulante e calzolaio.  
===L'anarchismo individualista e illegalista===
===L'anarchismo individualista e illegalista===
Avvicinatosi alla [[anarco-individualismo|corrente individualista]], fonda a Parigi il gruppo ''Gli Intransigenti di Londra e Parigi'' (chiamato anche ''I ribelli di Saint Denis'', il gruppo degli ''Introvabili'', ''Gli straccioni di Parigi''),insieme tra gli altri a [[Luigi Parmeggiani]], [[Caio Zavoli]] e [[Alessandro Marroco]].  
Avvicinatosi alla [[anarco-individualismo|corrente individualista]], fonda a Parigi il gruppo ''Gli Intransigenti di Londra e Parigi'' (chiamato anche ''I ribelli di Saint Denis'', il gruppo degli ''Introvabili'', ''Gli straccioni di Parigi''),insieme tra gli altri a [[Luigi Parmeggiani]], [[Caio Zavoli]] e [[Alessandro Marroco]].  


Secondo [[Jean Grave]] il gruppo sarebbe gravitato intorno alle attività  della stamperia de ''La Révolte'' prima e de ''Il Pugnale'' poi (Parigi, 2 numeri di aprile e il [[14 agosto]] [[1889]]), di cui assume la carica di direttore insieme a Parmeggiani. Partigiano dell'[[individualismo]], Pini teorizza l'esproprio come mezzo rivoluzionario per abolire la [[proprietà  privata]] e giungere così al [[comunismo anarchico]]. A lui vengono attribuiti un gran numero furti e rapine allo scopo di finanziare varie attività  propagandistiche, tra cui l'apertura di una stamperia in via Bellefond e la nascita del giornale ''Il Ciclone'' (Parigi, n ° 1, [[4 settembre]] [[1887]]).
Secondo [[Jean Grave]] il gruppo sarebbe gravitato intorno alle attività  della stamperia de ''La Révolte'' prima e de ''Il Pugnale'' poi (Parigi, 2 numeri di aprile e il [[14 agosto]] [[1889]]), di cui assume la carica di direttore insieme a Parmeggiani. Partigiano dell'[[individualismo]], Pini teorizza l'esproprio come mezzo rivoluzionario per abolire la [[proprietà  privata]] e giungere così al [[comunismo anarchico]]. A lui vengono attribuiti un gran numero furti e rapine allo scopo di finanziare varie attività  propagandistiche, tra cui l'apertura di una stamperia in via Bellefond e la nascita del giornale ''Il Ciclone'' (Parigi, n ° 1, [[4 settembre]] [[1887]]).
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Il [[18 giugno]] [[1889]], in seguito ad una soffiata, una perquisizione della [[polizia]] nell'abitazione di Pini permette di recuperare molta refurtiva  e attrezzature varie. Pini viene arrestato insieme a [[Placide Schouppe]] e [[Maria Soenen]]. Portato il [[4 novembre|4]] e [[5 novembre]] [[1889]] davanti alla Corte d'assise con i suoi compagni, viene condannato a 20 anni di lavori forzati, salutati al grido di «Viva l'anarchia, abbasso i ladri.». P. Schouppe subisce invece una condanna a 10 anni di lavori forzati, Maria Soenen a 5. La sua difesa intitolata ''Morte ai ladri'' sarà  in seguito pubblicato sotto forma di manifesto, accompagnato da un ''Manifesto'' del gruppo parigino di propaganda anarchica che rianimerà  nel movimento un intenso dibattito sulla legittimità  del furto.  
Il [[18 giugno]] [[1889]], in seguito ad una soffiata, una perquisizione della [[polizia]] nell'abitazione di Pini permette di recuperare molta refurtiva  e attrezzature varie. Pini viene arrestato insieme a [[Placide Schouppe]] e [[Maria Soenen]]. Portato il [[4 novembre|4]] e [[5 novembre]] [[1889]] davanti alla Corte d'assise con i suoi compagni, viene condannato a 20 anni di lavori forzati, salutati al grido di «Viva l'anarchia, abbasso i ladri.». P. Schouppe subisce invece una condanna a 10 anni di lavori forzati, Maria Soenen a 5. La sua difesa intitolata ''Morte ai ladri'' sarà  in seguito pubblicato sotto forma di manifesto, accompagnato da un ''Manifesto'' del gruppo parigino di propaganda anarchica che rianimerà  nel movimento un intenso dibattito sulla legittimità  del furto.  
:«Noi, anarchici, è con l'intera coscienza di compiere un dovere, che attacchiamo la proprietà  da un doppio punto di vista: il primo per affermare a noi stessi il diritto naturale all'esistenza; il secondo per fornirci i mezzi propri per distruggere le vostre proprietà  e, se il caso, voi con loro ». (Dichiarazione processuale di V. Pini)
:«Noi, anarchici, è con l'intera coscienza di compiere un dovere, che attacchiamo la proprietà  da un doppio punto di vista: il primo per affermare a noi stessi il diritto naturale all'esistenza; il secondo per fornirci i mezzi propri per distruggere le vostre proprietà  e, se il caso, voi con loro ». (Dichiarazione processuale di V. Pini)
Giunto al bagno penale della Guyane il [[15 agosto]] [[1890]], tenta senza successo di evadere. Nel luglio [[1891]], insieme a [[Placide Schouppe]], fugge risalendo l'estuario di Maroni in piroga. Intorno ad agosto, sempre con Schouppe, si dirige a piedi verso il [[Venezuela]], ma deve rinunciare a causa del gonfiore dei suoi piedi. Verso il [[19 agosto]], sorpreso dalla [[polizia]] olandese, tenta di fuggire ma viene ferito alle gambe da uno sparo. Dopo 2 mesi all'ospedale del Suriname, viene ricondotto a Cayenne e nuovamente condannato a due anni di detenzione all'Isola della salute.
Giunto al bagno penale della Guyane il [[15 agosto]] [[1890]], tenta senza successo di evadere. Nel luglio [[1891]], insieme a [[Placide Schouppe]], fugge risalendo l'estuario di Maroni in piroga. Intorno ad agosto, sempre con Schouppe, si dirige a piedi verso il [[Venezuela]], ma deve rinunciare a causa del gonfiore dei suoi piedi. Verso il [[19 agosto]], sorpreso dalla [[polizia]] olandese, tenta di fuggire ma viene ferito alle gambe da uno sparo. Dopo 2 mesi all'ospedale del Suriname, viene ricondotto a Cayenne e nuovamente condannato a due anni di detenzione all'Isola della salute.


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