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Dopo un breve periodo in [[Spagna]], in cui prende forma in lui un certo disincanto verso gli ideali anarchichi abbracciati da giovane, nel febbraio del [[1919]] giunge a Pietrogrado, vero e proprio cuore pulsante della [[La Rivoluzione Russa|Russia comunista]] e sceglie di schierarsi con i bolscevichi. Non mancherà  mai di criticare, pubblicamente, la presa del potere da parte di Stalin e del «tradimento della rivoluzione» <ref>''Da Lenin a Stalin. 1917-1937: Cronaca di una rivoluzione tradita''</ref>, assumendo inizialmente posizioni trotzkiste, ma poi allontanandosene anche da queste.  
Dopo un breve periodo in [[Spagna]], in cui prende forma in lui un certo disincanto verso gli ideali anarchichi abbracciati da giovane, nel febbraio del [[1919]] giunge a Pietrogrado, vero e proprio cuore pulsante della [[La Rivoluzione Russa|Russia comunista]] e sceglie di schierarsi con i bolscevichi. Non mancherà  mai di criticare, pubblicamente, la presa del potere da parte di Stalin e del «tradimento della rivoluzione» <ref>''Da Lenin a Stalin. 1917-1937: Cronaca di una rivoluzione tradita''</ref>, assumendo inizialmente posizioni trotzkiste, ma poi allontanandosene anche da queste.  


Lavora a lungo anche per la neonata [[Internazionale Comunista]] come giornalista, editore, traduttore. Dagli stalinisti viene accusato di essere un nemico della [[rivoluzione]] e deportato ad Orenburg; grazie all’attivismo di alcuni intellettuali europei ([[Gaetano Salvemini]] fra tutti) gli fu concesso l’esilio in [[Francia]] prima e in [[Messico]] infine.
Lavora a lungo anche per la neonata [[Internazionale Comunista]] come giornalista, editore, traduttore. Dagli stalinisti viene accusato di essere un nemico della [[rivoluzione]] e deportato ad Orenburg; grazie all'attivismo di alcuni intellettuali europei ([[Gaetano Salvemini]] fra tutti) gli fu concesso l'esilio in [[Francia]] prima e in [[Messico]] infine.


Victor Serge muore il [[17 novembre]] [[1947]] proprio in [[Messico]]. Secondo alcune versioni Serge sarebbe stato assassinato da [[Vittorio Vidali]], uno dei fondatori del PCI, membro del GPU e fedelissimo a Stalin.
Victor Serge muore il [[17 novembre]] [[1947]] proprio in [[Messico]]. Secondo alcune versioni Serge sarebbe stato assassinato da [[Vittorio Vidali]], uno dei fondatori del PCI, membro del GPU e fedelissimo a Stalin.
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Fu nel 1913 incredibilmente coinvolto, con la sua compagna [[Rirette Maitrejean]], nel processo contro la [[Banda Bonnot]], di cui veniva considerato una sorta di ideologo (Serge fu condannato a 5 anni, Rirette invece venne assolta; altri furono condannati a morte, tra cui l'amico di infanzia [[Raymond Callemin]], [[Etienne Monier]] ed [[André Soudy]]):
Fu nel 1913 incredibilmente coinvolto, con la sua compagna [[Rirette Maitrejean]], nel processo contro la [[Banda Bonnot]], di cui veniva considerato una sorta di ideologo (Serge fu condannato a 5 anni, Rirette invece venne assolta; altri furono condannati a morte, tra cui l'amico di infanzia [[Raymond Callemin]], [[Etienne Monier]] ed [[André Soudy]]):
: «L’accusa […] mi aveva attribuito la parte dell’ideologo, ma dovette abbandonare questo disegno fin dalla seconda udienza […] nessuna responsabilità  né diretta né indiretta mi incombeva in quei drammi […] non ero là  che a causa del mio rifiuto categorico di parlare, cioè di farmi delatore. Distruggevo l’accusa su alcuni punti di dettaglio e questo era facile; difendevo la dottrina –libero esame, solidarietà , rivolta – e questo era molto più difficile e scontentavo i colpevoli “innocenti” dimostrando che la società  fabbrica il crimine e i criminali, le idee disperate, i suicidi e il denaro-veleno…» ([[Victor Serge]] in ''[[Memorie di un rivoluzionario]]'' <ref>[[Victor Serge]], ''Memorie di un rivoluzionario'', Edizioni e\o, pag 50 e 51</ref>)
: «L'accusa […] mi aveva attribuito la parte dell'ideologo, ma dovette abbandonare questo disegno fin dalla seconda udienza […] nessuna responsabilità  né diretta né indiretta mi incombeva in quei drammi […] non ero là  che a causa del mio rifiuto categorico di parlare, cioè di farmi delatore. Distruggevo l'accusa su alcuni punti di dettaglio e questo era facile; difendevo la dottrina –libero esame, solidarietà , rivolta – e questo era molto più difficile e scontentavo i colpevoli “innocenti” dimostrando che la società  fabbrica il crimine e i criminali, le idee disperate, i suicidi e il denaro-veleno…» ([[Victor Serge]] in ''[[Memorie di un rivoluzionario]]'' <ref>[[Victor Serge]], ''Memorie di un rivoluzionario'', Edizioni e\o, pag 50 e 51</ref>)


Non appena uscito dal [[abolizione del carcere|carcere]] si trasferì a Barcellona, dove entrò in contatto con i movimenti operaisti che preparavano la [[rivoluzione]]; in Catalogna conobbe [[Salvador Segui]]. Proprio in quella terra si concretizzò la rottura definitiva con gli individualisti ostili, per eccessivo radicalismo, ad ogni [[rivoluzione|idea rivoluzionaria]]. Partecipò all’[[insurrezione di Barcellona (1917)|insurrezione di Barcellona]] del [[19 luglio]] [[1917]]; la sconfitta lo convinse della necessità  di una maggiore organizzazione, per questo decise di non partecipare all’insurrezione del mese successivo (fallita miseramente anche questa…).
Non appena uscito dal [[abolizione del carcere|carcere]] si trasferì a Barcellona, dove entrò in contatto con i movimenti operaisti che preparavano la [[rivoluzione]]; in Catalogna conobbe [[Salvador Segui]]. Proprio in quella terra si concretizzò la rottura definitiva con gli individualisti ostili, per eccessivo radicalismo, ad ogni [[rivoluzione|idea rivoluzionaria]]. Partecipò all'[[insurrezione di Barcellona (1917)|insurrezione di Barcellona]] del [[19 luglio]] [[1917]]; la sconfitta lo convinse della necessità  di una maggiore organizzazione, per questo decise di non partecipare all'insurrezione del mese successivo (fallita miseramente anche questa…).


A questo punto ritornò a Parigi, ma qualche tempo dopo (febbraio [[1919]]) entrò in Russia, dove vi rimase diciassette anni.
A questo punto ritornò a Parigi, ma qualche tempo dopo (febbraio [[1919]]) entrò in Russia, dove vi rimase diciassette anni.


=== L'opposizione allo stalinismo ===
=== L'opposizione allo stalinismo ===
Amareggiato da quello che riteneva il fallimento dell’esperienza [[anarco-individualismo|anarco-individualista]], che determinava in ''primis'' una totale assenza di organizzazione, Serge, una volta giunto a Pietrogrado, decise che avrebbe abbracciato le idee bolsceviche, seppur l«iberamente, senza abdicare al pensiero né al senso critico». Per Serge il primo provvedimento che i boscevichi avrebbero dovuto intraprendere, sarebbe dovuto essere quello di proclamare il «rispetto della vita umana e del diritto dell’[[individuo]], chiunque sia». Ben presto però giunse il disincanto sulla inettitudine del regime sovietico; Serge decise di non stare zitto, come facevano tanti intellettuali, e si mise a denunciare pubblicamente la follia stalinista:
Amareggiato da quello che riteneva il fallimento dell'esperienza [[anarco-individualismo|anarco-individualista]], che determinava in ''primis'' una totale assenza di organizzazione, Serge, una volta giunto a Pietrogrado, decise che avrebbe abbracciato le idee bolsceviche, seppur l«iberamente, senza abdicare al pensiero né al senso critico». Per Serge il primo provvedimento che i boscevichi avrebbero dovuto intraprendere, sarebbe dovuto essere quello di proclamare il «rispetto della vita umana e del diritto dell'[[individuo]], chiunque sia». Ben presto però giunse il disincanto sulla inettitudine del regime sovietico; Serge decise di non stare zitto, come facevano tanti intellettuali, e si mise a denunciare pubblicamente la follia stalinista:
: «Viene spesso detto che 'il germe dello Stalinismo era presente nel Bolscevismo fin dal suo iniziò. Io non ho obiezioni. Solo aggiungo che il Bolscevismo conteneva anche molti altri germi, e coloro che vissero gli entusiasmi dei primi anni della prima vittoriosa rivoluzione socialista dovrebbero non dimenticarlo. Giudicare l'uomo vivo dai germi che l'autopsia rivela sul suo corpo morto - e che egli poteva portare con se' dalla nascita - è questo sensato?» (da ''Lenin a Stalin. 1917-1937: Cronaca di una rivoluzione tradita'').
: «Viene spesso detto che 'il germe dello Stalinismo era presente nel Bolscevismo fin dal suo iniziò. Io non ho obiezioni. Solo aggiungo che il Bolscevismo conteneva anche molti altri germi, e coloro che vissero gli entusiasmi dei primi anni della prima vittoriosa rivoluzione socialista dovrebbero non dimenticarlo. Giudicare l'uomo vivo dai germi che l'autopsia rivela sul suo corpo morto - e che egli poteva portare con se' dalla nascita - è questo sensato?» (da ''Lenin a Stalin. 1917-1937: Cronaca di una rivoluzione tradita'').


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