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Fu nel 1913 incredibilmente coinvolto, con la sua compagna [[Rirette Maitrejean]], nel processo contro la [[Banda Bonnot]], di cui veniva considerato una sorta di ideologo (Serge fu condannato a 5 anni, Rirette invece venne assolta; altri furono condannati a morte, tra cui l'amico di infanzia [[Raymond Callemin]], [[Etienne Monier]] ed [[André Soudy]]): | Fu nel 1913 incredibilmente coinvolto, con la sua compagna [[Rirette Maitrejean]], nel processo contro la [[Banda Bonnot]], di cui veniva considerato una sorta di ideologo (Serge fu condannato a 5 anni, Rirette invece venne assolta; altri furono condannati a morte, tra cui l'amico di infanzia [[Raymond Callemin]], [[Etienne Monier]] ed [[André Soudy]]): | ||
: «L'accusa [ | : «L'accusa [...] mi aveva attribuito la parte dell'ideologo, ma dovette abbandonare questo disegno fin dalla seconda udienza [...] nessuna responsabilità né diretta né indiretta mi incombeva in quei drammi [...] non ero là che a causa del mio rifiuto categorico di parlare, cioè di farmi delatore. Distruggevo l'accusa su alcuni punti di dettaglio e questo era facile; difendevo la dottrina –libero esame, solidarietà , rivolta – e questo era molto più difficile e scontentavo i colpevoli “innocenti” dimostrando che la società fabbrica il crimine e i criminali, le idee disperate, i suicidi e il denaro-veleno...» ([[Victor Serge]] in ''[[Memorie di un rivoluzionario]]'' <ref>[[Victor Serge]], ''Memorie di un rivoluzionario'', Edizioni e\o, pag 50 e 51</ref>) | ||
Non appena uscito dal [[abolizione del carcere|carcere]] si trasferì a Barcellona, dove entrò in contatto con i movimenti operaisti che preparavano la [[rivoluzione]]; in Catalogna conobbe [[Salvador Segui]]. Proprio in quella terra si concretizzò la rottura definitiva con gli individualisti ostili, per eccessivo radicalismo, ad ogni [[rivoluzione|idea rivoluzionaria]]. Partecipò all'[[insurrezione di Barcellona (1917)|insurrezione di Barcellona]] del [[19 luglio]] [[1917]]; la sconfitta lo convinse della necessità di una maggiore organizzazione, per questo decise di non partecipare all'insurrezione del mese successivo (fallita miseramente anche | Non appena uscito dal [[abolizione del carcere|carcere]] si trasferì a Barcellona, dove entrò in contatto con i movimenti operaisti che preparavano la [[rivoluzione]]; in Catalogna conobbe [[Salvador Segui]]. Proprio in quella terra si concretizzò la rottura definitiva con gli individualisti ostili, per eccessivo radicalismo, ad ogni [[rivoluzione|idea rivoluzionaria]]. Partecipò all'[[insurrezione di Barcellona (1917)|insurrezione di Barcellona]] del [[19 luglio]] [[1917]]; la sconfitta lo convinse della necessità di una maggiore organizzazione, per questo decise di non partecipare all'insurrezione del mese successivo (fallita miseramente anche questa...). | ||
A questo punto ritornò a Parigi, ma qualche tempo dopo (febbraio [[1919]]) entrò in Russia, dove vi rimase diciassette anni. | A questo punto ritornò a Parigi, ma qualche tempo dopo (febbraio [[1919]]) entrò in Russia, dove vi rimase diciassette anni. | ||
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* « Mi sembra che se, a dodici anni, mi avessero domandato: cos'è la vita? (e me lo chiedevo spesso), avrei risposto: non lo so, ma vedo che vuol dire: penserai, lotterai, avrai fame. » | * « Mi sembra che se, a dodici anni, mi avessero domandato: cos'è la vita? (e me lo chiedevo spesso), avrei risposto: non lo so, ma vedo che vuol dire: penserai, lotterai, avrai fame. » | ||
* «L'anarchismo ci prendeva per intero perché ci chiedeva tutto, ci offriva tutto: non c'era un solo angolo della vita che non rischiarasse, almeno così ci sembrava». | * «L'anarchismo ci prendeva per intero perché ci chiedeva tutto, ci offriva tutto: non c'era un solo angolo della vita che non rischiarasse, almeno così ci sembrava». | ||
* « La mia decisione era presa; non sarei stato né contro i bolscevichi né neutrale, sarei stato con loro, ma liberamente, senza abdicare al pensiero né al senso | * « La mia decisione era presa; non sarei stato né contro i bolscevichi né neutrale, sarei stato con loro, ma liberamente, senza abdicare al pensiero né al senso critico...» | ||
* « Il socialismo non si deve solo difendere contro i suoi nemici, contro il vecchio mondo a cui si oppone: deve essere anche difeso, nel suo proprio seno, contro i suoi propri fermenti di reazione » | * « Il socialismo non si deve solo difendere contro i suoi nemici, contro il vecchio mondo a cui si oppone: deve essere anche difeso, nel suo proprio seno, contro i suoi propri fermenti di reazione » | ||
* « Sotto tutti i regimi, gli scrittori si sono adattati ai bisogni spirituali delle classi dominanti e, secondo le circostanze storiche, ciò gli ha fatti grandi o mantenuti nella mediocrità ». | * « Sotto tutti i regimi, gli scrittori si sono adattati ai bisogni spirituali delle classi dominanti e, secondo le circostanze storiche, ciò gli ha fatti grandi o mantenuti nella mediocrità ». |