Storia dell'anarchismo nel Regno Unito: differenze tra le versioni

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== Origini del movimento anarchico britannico ==
== Origini del movimento anarchico britannico ==
L'[[anarchismo]] come movimento nacque in [[Gran Bretagna]] fra il [[1880]] e il [[1890]], sotto l'influenza di modelli stranieri più che indigeni. Né gli scritti di [[Godwin]] e dei suoi discepoli, né il primitivo sindacalismo di [[Robert Owen]], con la sua [[Grand National Consolidated Trades Union]], o di [[William Benbow]], con la sua primitiva versione dello [[sciopero]] come inizio di un'era nuova, portarono alcun diretto contributo all'[[anarchismo]] dell'ultima parte del secolo XIX. Semmai, la loro influenza ne impedì l'affermarsi in [[Inghilterra]], in quanto quel ripudio del [[potere]] che fu il loro legato al movimento operaio inglese produsse un'ostinata e durevole sfiducia nell'[[autorità]] centralizzata che in certi momenti fece apparire l'[[anarchia]] un estremismo inutile. Vera culla dell'[[anarchismo]] britannico moderno furono i clubs per lavoratori stranieri fondati a Soho già nel decennio [[1840]]-[[1850]], e un po' più tardi nell'East End di Londra. Il Club di Rose Street a Soho, l'Autonomie Club in Windmill Street, e più tardi (dopo il [[1885]]) l'Intemational Club in Bemers Street, Whitechapel, furono i centri preferiti della fazione anarchica fra gli espatriati. Il Club di Rose Street era la roccaforte dei seguaci di [[Johann Most]], che era arrivato in Inghilterra nel [[1878]] e l'anno seguente aveva fondato ''[[Die Freiheit]]'', il primo giornale anarchico pubblicato su suolo inglese. Scotland Yard, chiudendo gli occhi per discrezione, in genere lasciava che gli espatriati svolgessero in pace le loro attività politiche, e per una sorta di tacito "gentlemen's agreement" quasi tutti i [[rivoluzionari]] stranieri evitavano di intromettersi nelle faccende politiche inglesi e di procurare guai al governo britannico sul piano intemazionale. Ma [[Johann Most|Most]] dimenticò la discrezione, nel [[1881]], quando dedicò un editoriale entusiasta all'assassinio di Alessandro II; fini in carcere e vi rimase 18 mesi. I compagni a cui aveva affidato ''[[Die Freiheit]]'' non vollero apparire meno coraggiosi di lui e, quando i ribelli irlandesi assassinarono Lord Cavendish in Phoenix Park, proclamarono a gran voce la loro solidarietà con gli uccisori. Ciò rappresentava una chiara ingerenza in una questione che riguardava la politica inglese; vi fu un'incursione della [[polizia]] nella redazione del giornale, e questo fu soppresso. Ne furono pubblicati alcuni numeri in [[Svizzera]], e quando [[Johann Most|Most]] fu scarcerato il giornale iniziò negli [[Stati Uniti]] una nuova, sensazionale carriera, la cui storia appartiene a un'altra parte di questo capitolo. ''[[Die Freiheit]]'' era destinata alla propaganda in [[Austria]] e in [[Germania]] ed ebbe poca influenza in [[Inghilterra]], tranne fra gli espatriati. L'[[anarchismo]] continentale influenzò il movimento [[socialista]], che si andava lentamente affermando nel decennio [[1880]]-[[1990]], soprattutto grazie all'attività personale di un piccolo numero d'inglesi che frequentavano i clubs operai; dei sei delegati inglesi partecipanti al congresso anarchico intemazionale del [[1881]], quattro avevano credenziali di clubs di Soho. Popo dopo questo congresso fu fondata la prima organizzazione anarchica in [[Gran Bretagna]], la [[Labour Emancipation League]], emanazione di una fazione [[rivoluzionaria]] dello Stratford Radicai Club. Era suo leader [[Joseph Lane]], un anziano carrettiere che ricordava i giorni dei cartisti ed era da molto tempo un attivo oratore "all'aria aperta". La [[Labour Emancipation League]], che trovò un modesto seguito fra gli operai dell'East End, era dominata dall'[[anarchismo]] di [[Joseph Lane|Lane]] e [[Franz Kitz]], uno fra i militanti del Club di Rose Street, e si oppose energicamente al [[socialismo di Stato]] e all'attività parlamentare. In quei primi, pacifici giorni del movimento operaio inglese non esisteva, fra [[anarchismo]] e [[socialismo]], la rigorosa distinzione stabilita poi dalla [[II Intemazionale]], e nel [[1884]] la [[Labour Emancipation League]] si affiliò alla Social Democratic Federation, che riunì quasi tutte le piccole fazioni [[socialiste]] inglesi, con l'eccezione dei troppo intellettuali Fabiani. L'unione non durò a lungo, a causa del carattere dittatoriale di H. M. Hyndman, leader [[marxista]] della Federazione. Nel dicembre [[1884]] questa era in rivolta, e quasi tutti i suoi membri di maggior rilievo, compresi [[William Morris]], [[Belfort Bax]] ed [[Eleanor Marx Aveling]], se ne dimiseroin segno di protesta. La [[Labour Emancipation League]] li seguì nella nuova organizzazione da essi creata, la Lega socialista, che poco dopo cominciò a pubblicare ''[[Commonweal]]'', sotto la direzione di [[William Morris]]. In seno alla Lega la fazione [[anarchica]], capeggiata da [[Joseph Lane|Lane]], [[Franz Kitz|Kitz]] e [[C. W. Mowbray]], raccolse rapidamente proseliti e si avviò ad una posizione di predominio. Essa trovò un temporaneo alleato in [[William Morris]], i cui rapporti con l'[[anarchismo]] non sono facili a definirsi. In ''La terra promessa'' egli non dipinse nulla meno che la paradisiaca [[anarchia]] di cui i libertari sognavano da tre secoli.
L'[[anarchismo]] come movimento nacque in [[Gran Bretagna]] fra il [[1880]] e il [[1890]], sotto l'influenza di modelli stranieri più che indigeni. Né gli scritti di [[Godwin]] e dei suoi discepoli, né il primitivo sindacalismo di [[Robert Owen]], con la sua [[Grand National Consolidated Trades Union]], o di [[William Benbow]], con la sua primitiva versione dello [[sciopero]] come inizio di un'era nuova, portarono alcun diretto contributo all'[[anarchismo]] dell'ultima parte del secolo XIX. Semmai, la loro influenza ne impedì l'affermarsi in [[Inghilterra]], in quanto quel ripudio del [[potere]] che fu il loro legato al movimento operaio inglese produsse un'ostinata e durevole sfiducia nell'[[autorità]] centralizzata che in certi momenti fece apparire l'[[anarchia]] un estremismo inutile. Vera culla dell'[[anarchismo]] britannico moderno furono i clubs per lavoratori stranieri fondati a Soho già nel decennio [[1840]]-[[1850]] e un po' più tardi nell'East End di Londra. Il Club di Rose Street a Soho, l'Autonomie Club in Windmill Street, e più tardi (dopo il [[1885]]) l'Intemational Club in Bemers Street, Whitechapel, furono i centri preferiti della fazione anarchica fra gli espatriati. Il Club di Rose Street era la roccaforte dei seguaci di [[Johann Most]], che era arrivato in Inghilterra nel [[1878]] e l'anno seguente aveva fondato ''[[Die Freiheit]]'', il primo giornale anarchico pubblicato su suolo inglese. Scotland Yard, chiudendo gli occhi per discrezione, in genere lasciava che gli espatriati svolgessero in pace le loro attività politiche, e per una sorta di tacito "gentlemen's agreement" quasi tutti i [[rivoluzionari]] stranieri evitavano di intromettersi nelle faccende politiche inglesi e di procurare guai al governo britannico sul piano intemazionale. Ma [[Johann Most|Most]] dimenticò la discrezione, nel [[1881]], quando dedicò un editoriale entusiasta all'assassinio di Alessandro II; fini in carcere e vi rimase 18 mesi. I compagni a cui aveva affidato ''[[Die Freiheit]]'' non vollero apparire meno coraggiosi di lui e, quando i ribelli irlandesi assassinarono Lord Cavendish in Phoenix Park, proclamarono a gran voce la loro solidarietà con gli uccisori. Ciò rappresentava una chiara ingerenza in una questione che riguardava la politica inglese; vi fu un'incursione della [[polizia]] nella redazione del giornale, e questo fu soppresso. Ne furono pubblicati alcuni numeri in [[Svizzera]], e quando [[Johann Most|Most]] fu scarcerato il giornale iniziò negli [[Stati Uniti]] una nuova, sensazionale carriera, la cui storia appartiene a un'altra parte di questo capitolo. ''[[Die Freiheit]]'' era destinata alla propaganda in [[Austria]] e in [[Germania]] ed ebbe poca influenza in [[Inghilterra]], tranne fra gli espatriati. L'[[anarchismo]] continentale influenzò il movimento [[socialista]], che si andava lentamente affermando nel decennio [[1880]]-[[1990]], soprattutto grazie all'attività personale di un piccolo numero d'inglesi che frequentavano i clubs operai; dei sei delegati inglesi partecipanti al congresso anarchico intemazionale del [[1881]], quattro avevano credenziali di clubs di Soho. Popo dopo questo congresso fu fondata la prima organizzazione anarchica in [[Gran Bretagna]], la [[Labour Emancipation League]], emanazione di una fazione [[rivoluzionaria]] dello Stratford Radicai Club. Era suo leader [[Joseph Lane]], un anziano carrettiere che ricordava i giorni dei cartisti ed era da molto tempo un attivo oratore "all'aria aperta". La [[Labour Emancipation League]], che trovò un modesto seguito fra gli operai dell'East End, era dominata dall'[[anarchismo]] di [[Joseph Lane|Lane]] e [[Franz Kitz]], uno fra i militanti del Club di Rose Street, e si oppose energicamente al [[socialismo di Stato]] e all'attività parlamentare. In quei primi, pacifici giorni del movimento operaio inglese non esisteva, fra [[anarchismo]] e [[socialismo]], la rigorosa distinzione stabilita poi dalla [[II Intemazionale]], e nel [[1884]] la [[Labour Emancipation League]] si affiliò alla Social Democratic Federation, che riunì quasi tutte le piccole fazioni [[socialiste]] inglesi, con l'eccezione dei troppo intellettuali Fabiani. L'unione non durò a lungo, a causa del carattere dittatoriale di H. M. Hyndman, leader [[marxista]] della Federazione. Nel dicembre [[1884]] questa era in rivolta, e quasi tutti i suoi membri di maggior rilievo, compresi [[William Morris]], [[Belfort Bax]] ed [[Eleanor Marx Aveling]], se ne dimiseroin segno di protesta. La [[Labour Emancipation League]] li seguì nella nuova organizzazione da essi creata, la Lega socialista, che poco dopo cominciò a pubblicare ''[[Commonweal]]'', sotto la direzione di [[William Morris]]. In seno alla Lega la fazione [[anarchica]], capeggiata da [[Joseph Lane|Lane]], [[Franz Kitz|Kitz]] e [[C. W. Mowbray]], raccolse rapidamente proseliti e si avviò ad una posizione di predominio. Essa trovò un temporaneo alleato in [[William Morris]], i cui rapporti con l'[[anarchismo]] non sono facili a definirsi. In ''La terra promessa'' egli non dipinse nulla meno che la paradisiaca [[anarchia]] di cui i libertari sognavano da tre secoli.
Anche nel non utopistico presente condivideva pienamente il disprezzo degli anarchici per i voltafaccia e i compromessi della politica, e mantenne sino alla fine il suo atteggiamento antiparlamentare; concedeva infatti, al massimo,
Anche nel non utopistico presente condivideva pienamente il disprezzo degli anarchici per i voltafaccia e i compromessi della politica, e mantenne sino alla fine il suo atteggiamento antiparlamentare; concedeva infatti, al massimo,
che sarebbe stato giustificato da parte dei [[socialisti]] entrare in parlamento se fossero stati sicuri di ottenere una maggioranza tanto forte da potere, con i loro voti, imporre la definitiva scomparsa di quell'istituzione. Per lui, come per gli anarchici, era necessario trovare un mezzo grazie al quale il popolo potesse «distruggere da solo la sua schiavitù».
che sarebbe stato giustificato da parte dei [[socialisti]] entrare in parlamento se fossero stati sicuri di ottenere una maggioranza tanto forte da potere, con i loro voti, imporre la definitiva scomparsa di quell'istituzione. Per lui, come per gli anarchici, era necessario trovare un mezzo grazie al quale il popolo potesse «distruggere da solo la sua schiavitù».
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Anche in [[Inghilterra]] si ebbe una tendenza [[sindacalista]], benché si affermasse più tardi che negli altri paesi e non producesse un movimento indipendente; inoltre, l'elemento anarchico era talmente diluito da quasi scomparire. [[Tom Mann]], tornato dall'[[Australia]] nel [[1910]] con la testa piena di teorie dell'[[IWW]], fu il vero ispiratore del movimento, che ebbe soprattutto il significato di una ribellione contro le gerarchie che si erano formate nei [[sindacati]] e si stavano formando nel Partito Laburista. In ''The Industriai Syndicalist'' ([[1911]]) Mann e i suoi collaboratori si dichiaravano a favore di un movimento di massa mirante alla creazione di [[sindacati]] industriali sulle linee dell'[[IWW]], e alla sostituzione, nel programma [[socialista]], del concetto di nazionalizzazione con quello di controllo da parte dei lavoratori. Queste idee trovarono seguito soprattutto nel Galles meridionale,
Anche in [[Inghilterra]] si ebbe una tendenza [[sindacalista]], benché si affermasse più tardi che negli altri paesi e non producesse un movimento indipendente; inoltre, l'elemento anarchico era talmente diluito da quasi scomparire. [[Tom Mann]], tornato dall'[[Australia]] nel [[1910]] con la testa piena di teorie dell'[[IWW]], fu il vero ispiratore del movimento, che ebbe soprattutto il significato di una ribellione contro le gerarchie che si erano formate nei [[sindacati]] e si stavano formando nel Partito Laburista. In ''The Industriai Syndicalist'' ([[1911]]) Mann e i suoi collaboratori si dichiaravano a favore di un movimento di massa mirante alla creazione di [[sindacati]] industriali sulle linee dell'[[IWW]], e alla sostituzione, nel programma [[socialista]], del concetto di nazionalizzazione con quello di controllo da parte dei lavoratori. Queste idee trovarono seguito soprattutto nel Galles meridionale,
dove un famoso pamphlet anonimo, ''The Miner's Next Step'' ([[1912]]), preconizzò la lotta contro lo [[Stato]] [[capitalista]] da parte di una forte organizzazione operaia centralizzata che, con uno sciopero dopo l'altro, avrebbe portato al crollo del [[capitalismo]], dopodiché gli operai avrebbero preso possesso delle industrie in cui lavoravano. L'insistenza sulla centralizzazione era decisamente antilibertaria; un atteggiamento più vicino all'[[anarco-sindacalismo]] fu adottato da un gruppo più ristretto, capeggiato da [[Guy Bowman]] di ''[[Syndicalist]]'' ([[1912]]), che, influenzato dall'esempio delle [[Bourses du Travail]] francesi, sottolineò la necessità di [[sindacati]]
dove un famoso pamphlet anonimo, ''The Miner's Next Step'' ([[1912]]), preconizzò la lotta contro lo [[Stato]] [[capitalista]] da parte di una forte organizzazione operaia centralizzata che, con uno sciopero dopo l'altro, avrebbe portato al crollo del [[capitalismo]], dopodiché gli operai avrebbero preso possesso delle industrie in cui lavoravano. L'insistenza sulla centralizzazione era decisamente antilibertaria; un atteggiamento più vicino all'[[anarco-sindacalismo]] fu adottato da un gruppo più ristretto, capeggiato da [[Guy Bowman]] di ''[[Syndicalist]]'' ([[1912]]), che, influenzato dall'esempio delle [[Bourses du Travail]] francesi, sottolineò la necessità di [[sindacati]]
locali come unità operaie di base. Entrambi i gruppi credevano nella funzione [[rivoluzionaria]] dello [[sciopero generale]], e le loro teorie continuarono ad influenzare il movimento operaio britannico sino allo [[sciopero generale]] del [[1926]]. Le forme più autentiche di [[anarchismo]] persero il loro vigore, in [[Gran Bretagna]], prima del [[1900]]. Nel decennio successivo il numero degli anarchici probabilmente non diminuì, ma neppure aumentò in misura proporzionale all'espansione del movimento [[socialista]] in generale, e nonostante gli esperimenti educativi e di vita in comunità - [[Clousdon Hill]] e [[Whiteway]] furono i più importanti - il [[movimento anarchico]] non guadagnò nuovo terreno. La Prima guerra mondiale, che portò alla soppressione dei [[giornali anarchici]] e alla rottura fra elementi favorevoli ed elementi avversi alla guerra, diede l'avvio a un netto declino che coinvolse sia il movimento ebraico sia i gruppi di lingua inglese a Londra, Glasgow e nel Galles meridionale. Arrivando in [[Inghilterra]] nel [[1924]] [[Emma Goldman]] trovò il movimento ormai sull'orlo dell'estinzione; nel 1927 ''[[Freedom (rivista)|Freedom]]'' cessò di uscire per mancanza d'appoggio e di lettori. Passò quasi un decennio prima che l'entusiasmo destato dalla [[guerra civile spagnola]] determinasse un revival dell'[[anarchismo]] inglese. Nel [[1936]] cominciò ad uscire ''[[Spain and the World]]'', i suoi fondatori più attivi, e i veri ispiratori dell'[[anarchismo]] inglese dal [[1930]] al [[1950]], furono [[Vemon Richards]], un giovane ingegnere il cui padre era stato amico di [[Malatesta]], e sua moglie, [[Maria Luisa Berneri]], la bella e intelligente figliola di [[Camillo Berneri|Berneri]]. Il movimento rinato era numericamente esiguo ma vigoroso; ''[[Spain and the World]]'' e il suo successore, ''[[Revolt]]'' ([[1939]]), attrassero non solo molti giovani radicali ma anche parecchi intellettuali; [[John Cowper Powys]], [[Ethel Mannin]] e [[Herbert Read]] furono fra i suoi collaboratori. [[Herbert Read|Read]], che da molto tempo simpatizzava con le idee [[libertarie]], pubblicò nel [[1938]] ''Poetry and Anarchism'', cui fece seguire poco dopo ''The Philosophy of Anarchism''; queste due opere segnarono l'inizio di un  periodo in cui l'[[anarchismo]] divenne per qualche tempo parte del paesaggio letterario inglese, attrasse molti giovani scrittori del decennio [[1940]]-[[1950]] ed ebbe stretti rapporti con altri movimenti artistico-letterari del tempo come il surrealismo, il personalismo e l'apocalitticismo.  
locali come unità operaie di base. Entrambi i gruppi credevano nella funzione [[rivoluzionaria]] dello [[sciopero generale]], e le loro teorie continuarono ad influenzare il movimento operaio britannico sino allo [[sciopero generale]] del [[1926]]. Le forme più autentiche di [[anarchismo]] persero il loro vigore, in [[Gran Bretagna]], prima del [[1900]]. Nel decennio successivo il numero degli anarchici probabilmente non diminuì, ma neppure aumentò in misura proporzionale all'espansione del movimento [[socialista]] in generale, e nonostante gli esperimenti educativi e di vita in comunità - [[Clousdon Hill]] e [[Whiteway]] furono i più importanti - il [[movimento anarchico]] non guadagnò nuovo terreno. La Prima guerra mondiale, che portò alla soppressione dei [[giornali anarchici]] e alla rottura fra elementi favorevoli ed elementi avversi alla guerra, diede l'avvio a un netto declino che coinvolse sia il movimento ebraico sia i gruppi di lingua inglese a Londra, Glasgow e nel Galles meridionale. Arrivando in [[Inghilterra]] nel [[1924]] [[Emma Goldman]] trovò il movimento ormai sull'orlo dell'estinzione; nel 1927 ''[[Freedom (rivista)|Freedom]]'' cessò di uscire per mancanza d'appoggio e di lettori. Passò quasi un decennio prima che l'entusiasmo destato dalla [[guerra civile spagnola]] determinasse un revival dell'[[anarchismo]] inglese. Nel [[1936]] cominciò ad uscire ''[[Spain and the World]]'', i suoi fondatori più attivi, e i veri ispiratori dell'[[anarchismo]] inglese dal [[1930]] al [[1950]], furono [[Vemon Richards]], un giovane ingegnere il cui padre era stato amico di [[Malatesta]], e sua moglie, [[Maria Luisa Berneri]], la bella e intelligente figliola di [[Camillo Berneri|Berneri]]. Il movimento rinato era numericamente esiguo ma vigoroso; ''[[Spain and the World]]'' e il suo successore, ''[[Revolt]]'' ([[1939]]), attrassero non solo molti giovani radicali ma anche parecchi intellettuali; [[John Cowper Powys]], [[Ethel Mannin]] e [[Herbert Read]] furono fra i suoi collaboratori. [[Herbert Read|Read]], che da molto tempo simpatizzava con le idee [[libertarie]], pubblicò nel [[1938]] ''Poetry and Anarchism'', cui fece seguire poco dopo ''The Philosophy of Anarchism''; queste due opere segnarono l'inizio di un  periodo in cui l'[[anarchismo]] divenne per qualche tempo parte del paesaggio letterario inglese, attrasse molti giovani scrittori del decennio [[1940]]-[[1950]] ed ebbe stretti rapporti con altri movimenti artistico-letterari del tempo come il surrealismo, il personalismo e l'apocalitticismo.


==Note==
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