Storia del movimento libertario in Italia: differenze tra le versioni

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== Dal '900 all'avvento del fascismo ==
== Dal '900 all'avvento del fascismo ==
Il nuovo secolo si aprì con le gravi difficoltà del movimento, schiacciato dalla repressione e dall'assenza, forzata, di figure di rilievo capaci di coagulare attorno a loro il movimento anarchico italiano. [[Image:1913USI.JPG |left|thumb|200px|Manifesto dell'[[USI]] del [[1913]]]]
Il nuovo secolo si aprì con le gravi difficoltà del movimento, schiacciato dalla [[repressione]] e dall'assenza forzata di figure di rilievo capaci di coagulare attorno a loro il [[movimento anarchico]] italiano. [[Image:1913USI.JPG |left|thumb|200px|Manifesto dell'[[USI]] del [[1913]]]]
[[File:Settimana rossa.jpg|265 px|thumb|Il municipio di Alfonsine (Ravenna) dopo l'incendio appiccato dagli insorti durante la [[settimana rossa]]]]
[[File:Settimana rossa.jpg|265 px|thumb|Il municipio di Alfonsine (Ravenna) dopo l'incendio appiccato dagli insorti durante la [[settimana rossa]]]]


Nonostante tutto, dopo il “fatto” di [[Gaetano Bresci]], e la sua successiva morte ([[1901]]), l'epoca giolittiana (sotto il nuovo regno di Vittorio Emanuele) sembrò aprirsi sotto il segno di una relativa "comprensione" reciproca: alcune manifestazioni, come quella del [[il Primo Maggio| Primo Maggio]], non furono più proibite (nel maggio [[1902]] [[Pietro Gori]] tenne a Roma un memorabile comizio) e nacque anche l'idea di una migliore organizzazione anarchica capace di incidere maggiormente nella vita pubblica. Tuttavia gli scontri con le [[militarismo|forze militari]] non mancarono: 8 morti nel [[1903]] a Torre Annunziata; 4 morti a  Buggerru (Cagliari) nel [[1904]], durante lo [[sciopero]] dei minatori; 4 morti a Cerignola (Bari) sempre nel [[1904]] ecc. <ref name="bugerru">[http://www.metaforum.it/archivio/2004/index1d5a.html?t4971.html da "metaforum"]</ref> <ref name="pmli">[http://www.pmli.it/eccidiobuggerruscioperogenerale.htm Eccidio di Buggerru]</ref>
Nonostante tutto, dopo il “fatto” di [[Gaetano Bresci]], e la sua successiva morte ([[1901]]), l'epoca giolittiana (sotto il nuovo regno di Vittorio Emanuele) sembrò aprirsi sotto il segno di una relativa "comprensione" reciproca: alcune manifestazioni, come quella del [[il Primo Maggio|Primo Maggio]], non furono più proibite (nel maggio [[1902]] [[Pietro Gori]] tenne a Roma un memorabile comizio) e nacque anche l'idea di una migliore organizzazione [[anarchica]] capace di incidere maggiormente nella vita pubblica. Tuttavia gli scontri con le [[militarismo|forze militari]] non mancarono: 8 morti nel [[1903]] a Torre Annunziata; 4 morti a  Buggerru (Cagliari) nel [[1904]], durante lo [[sciopero]] dei minatori; 4 morti a Cerignola (Bari) sempre nel [[1904]] ecc. <ref name="bugerru">[http://www.metaforum.it/archivio/2004/index1d5a.html?t4971.html da "metaforum"]</ref> <ref name="pmli">[http://www.pmli.it/eccidiobuggerruscioperogenerale.htm Eccidio di Buggerru]</ref>


A questi scontri questa volta non si rispose con l'atto individuale, ma con una maggiore consapevolezza dei lavoratori\lavoratrici ([[sciopero|scioperi]] e manifestazioni che investirono tutta la penisola, caratterizzandosi come eventi di massa). In questo clima si costituì nel [[1912]], come sezione italiana del[[l'Internazionale dei lavoratori]] ([[AIT]]), l'[[Unione Sindacale Italiana]] ([[USI]]). Nel [[1913]] [[Malatesta]] ritornò temporaneamente in [[Italia]], diventando subito protagonista nel [[1914]] della cosidetta [[settimana rossa]] ([[Malatesta]] restò definitivamente nella penisola dal [[1919]]).  
A questi scontri questa volta non si rispose con l'atto individuale, ma con una maggiore consapevolezza dei lavoratori\lavoratrici ([[sciopero|scioperi]] e manifestazioni che investirono tutta la penisola, caratterizzandosi come eventi di massa). In questo clima si costituì nel [[1912]], come sezione italiana del[[l'Internazionale dei lavoratori]] ([[AIT]]), l'[[Unione Sindacale Italiana]] ([[USI]]). Nel [[1913]] [[Malatesta]] ritornò temporaneamente in [[Italia]], diventando subito protagonista nel [[1914]] della cosidetta [[settimana rossa]] ([[Malatesta]] restò definitivamente nella penisola dal [[1919]]).  
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Oltre che in quello sindacale, gli anarchici italiani furono anche presenti nel campo artistico e culturale, dando il loro impulso decisivo allo sviluppo del movimento artistico futurista, solitamente bollato con superficialità come di destra o fascista, in particolare di quello maggiormente orientato a sinistra: l'[[anarco-futurismo]].
Oltre che in quello sindacale, gli anarchici italiani furono anche presenti nel campo artistico e culturale, dando il loro impulso decisivo allo sviluppo del movimento artistico futurista, solitamente bollato con superficialità come di destra o fascista, in particolare di quello maggiormente orientato a sinistra: l'[[anarco-futurismo]].
=== Il periodo ante-guerra ===
=== Il periodo ante-guerra ===
Nel periodo precedente la Prima guerra mondiale buona parte degli anarchici italiani, su tutti [[Errico Malatesta]], si [[Manifesto_dei_Sedici#In_Italia_2|opposero ostinatamente all'interventismo]]: il [[24 gennaio]] [[1915]] essi riunirono nel congresso nazionale di Pisa, proprio per coordinare l'impegno [[antimilitarismo|antimilitarista]]. Sulla stessa direttrice si mosse le neonata [[USI]], non prima di aver isolato e messo in minoranza (congresso del settembre [[1914]]) i suoi "capi" (De Ambris, Masotti, Michelino Bianchi ecc.), tutti a favore dell'intervento in guerra, costretti a fuoriuscire a proseguire la loro lotta in un nuovo organismo: l'Unione Italiana del lavoro. Anche altri anarchici, ma in [[Manifesto_dei_Sedici#In_Italia|netta minoranza]], appoggiarono l'intervento in guerra, tra questi [[Argo Secondari]], futuro fondatore degli [[Arditi del Popolo]].  
Nel periodo precedente la Prima guerra mondiale buona parte degli anarchici italiani, su tutti [[Errico Malatesta]], si [[Manifesto_dei_Sedici#In_Italia_2|opposero ostinatamente all'interventismo]]: il [[24 gennaio]] [[1915]] essi riunirono nel congresso nazionale di Pisa, proprio per coordinare l'impegno [[antimilitarismo|antimilitarista]]. Sulla stessa direttrice si mosse le neonata [[USI]], non prima di aver isolato e messo in minoranza (congresso del settembre [[1914]]) i suoi "capi" (De Ambris, Masotti, Michelino Bianchi ecc.), tutti a favore dell'intervento in guerra, costretti a fuoriuscire a proseguire la loro lotta in un nuovo organismo: l'Unione Italiana del lavoro. Anche altri anarchici, ma in [[Manifesto_dei_Sedici#In_Italia|netta minoranza]], appoggiarono l'intervento in guerra, tra questi [[Argo Secondari]], futuro fondatore degli [[Arditi del Popolo]].  


L'opposizione degli anarchici italiani alla guerra si configurò anche con lo sviluppo del [[antimilitarismo|movimento antimilitarista]], i [[moti operai antimilitaristici a Torino|moti di Torino]] del [[1917]] (dove gli anarchici della Barriera di Milano furono i protagonisti principali dei tumulti).
L'opposizione degli anarchici italiani alla guerra si configurò anche con lo sviluppo del [[antimilitarismo|movimento antimilitarista]], i [[moti operai antimilitaristici a Torino|moti di Torino]] del [[1917]] (dove gli anarchici della Barriera di Milano furono i protagonisti principali dei tumulti).
===Il primo dopoguerra===
===Il primo dopoguerra===
In seguito, si vissero in [[Italia]], e in generale in tutta Europa, anni tumultuosi e pieni di avvenimenti che segnarono il XX secolo: gli scioperi sindacali ispirati dal nascente [[sindacalismo rivoluzionario]] e le [[consigli ed occupazioni di fabbrica in Italia (1919-20)|occupazioni delle fabbriche]] (sempre a Torino [[Maurizio Garino]], [[Italo Garinei]] e [[Pietro Ferrero]] furono tra gli artefici principali del movimento "occupante" che diede vita ai Consigli di Fabbrica).
In seguito, si vissero in [[Italia]], e in generale in tutta Europa, anni tumultuosi e pieni di avvenimenti che segnarono il XX secolo: gli scioperi sindacali ispirati dal nascente [[sindacalismo rivoluzionario]] e le [[consigli ed occupazioni di fabbrica in Italia (1919-20)|occupazioni delle fabbriche]] (sempre a Torino [[Maurizio Garino]], [[Italo Garinei]] e [[Pietro Ferrero]] furono tra gli artefici principali del movimento "occupante" che diede vita ai Consigli di Fabbrica).
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