Storia del movimento anarchico in Spagna: differenze tra le versioni

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Nelle regioni di Valencia, Cartagena, Andalucía (specialmente Granada) e nelle province di Salamanca e Ávila si ebbe la anche la cosiddetta [[Rivoluzione Cantonalista]], che mirava a dividere la [[Spagna]], sulla base di principi [[federalismo|federalisti]], in cantoni sostanzialmente indipendenti. L'idea autonomista è ancora oggi molte forte tra gli spagnoli.
Nelle regioni di Valencia, Cartagena, Andalucía (specialmente Granada) e nelle province di Salamanca e Ávila si ebbe la anche la cosiddetta [[Rivoluzione Cantonalista]], che mirava a dividere la [[Spagna]], sulla base di principi [[federalismo|federalisti]], in cantoni sostanzialmente indipendenti. L'idea autonomista è ancora oggi molte forte tra gli spagnoli.


A questo punto, in tutte le zone rivoltose, si scatenò la reazione [[repressione|repressiva]] del [[governo]]: la Federazione spagnola fu dichiarata fuorilegge, molti altri gruppi seguirono la stessa sorte e in tanti finirono in [[carcere]]. L'[[anarchismo]] era stato praticamente debellato nelle città . Resistevano nelle zone rurali i contadini senza terra, persone senza più nulla da perdere che periodicamente portavano avanti lotte sociali in favore del [[comunismo libertario]]. Per questo l'[[anarchismo]] attecchì facilmente nell'Andalusia, una zona a forte vocazione agricola e con grandi tradizioni ribellistiche contadine (per lungo tempo in Andalusia gran parte delle persone lavoravano come braccianti mentre la maggior parte delle terre erano di proprietà  di pochi latifondisti); a Cordoba era stata invece fondata una sezione nel [[1870]], creando un legame necessario tra movimenti urbani e rurali.
A questo punto, in tutte le zone rivoltose, si scatenò la reazione [[repressione|repressiva]] del [[governo]]: la Federazione spagnola fu dichiarata fuorilegge, molti altri gruppi seguirono la stessa sorte e in tanti finirono in [[carcere]]. L'[[anarchismo]] era stato praticamente debellato nelle città. Resistevano nelle zone rurali i contadini senza terra, persone senza più nulla da perdere che periodicamente portavano avanti lotte sociali in favore del [[comunismo libertario]]. Per questo l'[[anarchismo]] attecchì facilmente nell'Andalusia, una zona a forte vocazione agricola e con grandi tradizioni ribellistiche contadine (per lungo tempo in Andalusia gran parte delle persone lavoravano come braccianti mentre la maggior parte delle terre erano di proprietà  di pochi latifondisti); a Cordoba era stata invece fondata una sezione nel [[1870]], creando un legame necessario tra movimenti urbani e rurali.
[[File:Revista Blanca.jpg|right|thumb|150 px|''[[La Revista Blanca]]'', storica rivista anarchica fondata nel 1898.]]
[[File:Revista Blanca.jpg|right|thumb|150 px|''[[La Revista Blanca]]'', storica rivista anarchica fondata nel 1898.]]
La [[repressione]] però colpì anche le campagne, tuttavia gli anarchici seppero reagire con grande maturità  rivoluzionaria dando vita a organizzazioni di massa come il ''Pacto de Unión y Solidaridad'' (Patto di unione e solidarietà ), che portò però solo alcuni effimeri successi. Le difficoltà  del movimento esacerbarono gli animi degli anarchici sfuggiti alla [[repressione]], molti di loro compirono [[azione diretta|azioni dirette]] violente o parteciparono a disordini, come a Jerez de la Frontera. A tutto questo il [[governo]] spagnolo reagì con una [[violenza]] inaudita: ci furono arresti di massa e molti anarchici furono incarcerati e processati nella fortezza di [[Montjuich]] (Barcellona) in seguito all'attentato anticlericale del [[7 giugno]] [[1896]]. A tanti di loro furono inferte torture inaudite: ci sono prove documentate che almeno 400 persone subirono atroci torture (bruciature dei genitali, strappo delle unghie, ecc.).
La [[repressione]] però colpì anche le campagne, tuttavia gli anarchici seppero reagire con grande maturità  rivoluzionaria dando vita a organizzazioni di massa come il ''Pacto de Unión y Solidaridad'' (Patto di unione e solidarietà ), che portò però solo alcuni effimeri successi. Le difficoltà  del movimento esacerbarono gli animi degli anarchici sfuggiti alla [[repressione]], molti di loro compirono [[azione diretta|azioni dirette]] violente o parteciparono a disordini, come a Jerez de la Frontera. A tutto questo il [[governo]] spagnolo reagì con una [[violenza]] inaudita: ci furono arresti di massa e molti anarchici furono incarcerati e processati nella fortezza di [[Montjuich]] (Barcellona) in seguito all'attentato anticlericale del [[7 giugno]] [[1896]]. A tanti di loro furono inferte torture inaudite: ci sono prove documentate che almeno 400 persone subirono atroci torture (bruciature dei genitali, strappo delle unghie, ecc.).
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Dopo cinque giorni dalla sua fondazione, la [[Confederación Nacional del Trabajo]] proclamò lo [[sciopero generale]]. In tante città  della [[Spagna]] i lavoratori e gli anarchici presero possesso di svariati municipi, scatenando la reazione istituzionale che non si fece scrupoli a schiacciare la protesta con la forza. Dopo il suo primo congresso, nel [[1911]] ([[8 settembre]]), il sindacato fu dichiarato illegale ma senza che questo gli impedisse di organizzare il clamoroso [[sciopero]] del [[1917]].
Dopo cinque giorni dalla sua fondazione, la [[Confederación Nacional del Trabajo]] proclamò lo [[sciopero generale]]. In tante città  della [[Spagna]] i lavoratori e gli anarchici presero possesso di svariati municipi, scatenando la reazione istituzionale che non si fece scrupoli a schiacciare la protesta con la forza. Dopo il suo primo congresso, nel [[1911]] ([[8 settembre]]), il sindacato fu dichiarato illegale ma senza che questo gli impedisse di organizzare il clamoroso [[sciopero]] del [[1917]].


Questo [[sciopero]], organizzato dai socialisti, vide in prima linea anche gli anarchici, in particolare a Barcellona. Furono innalzate molte barricate, si cercò il blocco dei trasporti e dell'[[economia]]. A tutto ciò il governo rispose con la solita violenza e la militarizzazione della città . Almeno 70 attivisti di sinistra morirono negli scontri. La reazione fu ingiustificata in quanto le richieste degli scioperanti non erano affatto radicali ma alquanto moderate.
Questo [[sciopero]], organizzato dai socialisti, vide in prima linea anche gli anarchici, in particolare a Barcellona. Furono innalzate molte barricate, si cercò il blocco dei trasporti e dell'[[economia]]. A tutto ciò il governo rispose con la solita violenza e la militarizzazione della città. Almeno 70 attivisti di sinistra morirono negli scontri. La reazione fu ingiustificata in quanto le richieste degli scioperanti non erano affatto radicali ma alquanto moderate.


=== L'anarchismo spagnolo durante la prima guerra mondiale===
=== L'anarchismo spagnolo durante la prima guerra mondiale===
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