Sophia Zaikowska: differenze tra le versioni

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Militante della tendenza [[anarco-individualismo|individualista anarchica]], nel periodo precedente lo scoppio della prima guerra mondiale collabora con vari periodici libertari, come ''L'Education libertaire'', ''l'Autarcie'' e, soprattutto, ''la Vie anarchiste'', di cui diviene redattrice dal [[1911]] al [[1914]], che poi dirigerà  dal [[1920]].
Militante della tendenza [[anarco-individualismo|individualista anarchica]], nel periodo precedente lo scoppio della prima guerra mondiale collabora con vari periodici libertari, come ''L'Education libertaire'', ''l'Autarcie'' e, soprattutto, ''la Vie anarchiste'', di cui diviene redattrice dal [[1911]] al [[1914]], che poi dirigerà  dal [[1920]].


Interessata al progetto della [[Colonie libertarie|colonia anarchica]] di [[Georges Butaud]], i due si incontrano e si innamorano. La Zaikowska, a partire dal [[1921]], diviene collaboratrice della rivista ''Le Néo-Naturien''. Insieme al [[Georges Butaud| compagno ]] fonda colonie libertarie a Vaux (Essômes-sur-Marne), Bascon (nei pressi di Château-Thierry) e Pie (Saint-Maur-des-Fosses).
Interessata al progetto della [[Colonie libertarie|colonia anarchica]] di [[Georges Butaud]], i due si incontrano e si innamorano. La Zaikowska, a partire dal [[1921]], diviene collaboratrice della rivista ''Le Néo-Naturien''. Insieme al [[Georges Butaud| compagno]] fonda colonie libertarie a Vaux (Essômes-sur-Marne), Bascon (nei pressi di Château-Thierry) e Pie (Saint-Maur-des-Fosses).


Il fallimento di queste esperienze non la deprimono e continua imperterrita nel suo attivismo. [[vegetarismo|Vegetariana]] convinta, con [[Georges Butaud|Butaud]] collabora alla rivista ''Le Végétarien'' (Il Vegetariano), di cui assume la direzione a partire dal [[1926]].
Il fallimento di queste esperienze non la deprimono e continua imperterrita nel suo attivismo. [[vegetarismo|Vegetariana]] convinta, con [[Georges Butaud|Butaud]] collabora alla rivista ''Le Végétarien'' (Il Vegetariano), di cui assume la direzione a partire dal [[1926]].


Dopo la guerra, affascinata dalle idee di [[Victor Lorenc]], un amico intimo della coppia (i tre danno vita ad un rapporto amoroso a tre che definiscono "amore plurale" che « ci permette a tuuti e tre di essere felici, di migliorare noi stessi e fare un pò di bene »), collabora alla gestione del [http://it.wikipedia.org/wiki/Foyer foyer] vegetariano di Parigi e scrive un articolo (non pubblicato) per l'''[[Encyclopédie anarchiste ]]'' di [[Sébastien Faure]] intitolato ''Vegetarianismo e diritto''. Nel [[1939]] la [[stampa anarchica|rivista ]] l'''[[L'En Dehors|En Dehors]]'' scrive (aprile 1939) che Sophia Zaikowska è «una delle più grandi figure e ardenti propagandiste del vegetarismo.».
Dopo la guerra, affascinata dalle idee di [[Victor Lorenc]], un amico intimo della coppia (i tre danno vita ad un rapporto amoroso a tre che definiscono "amore plurale" che « ci permette a tuuti e tre di essere felici, di migliorare noi stessi e fare un pò di bene »), collabora alla gestione del [http://it.wikipedia.org/wiki/Foyer foyer] vegetariano di Parigi e scrive un articolo (non pubblicato) per l'''[[Encyclopédie anarchiste]]'' di [[Sébastien Faure]] intitolato ''Vegetarianismo e diritto''. Nel [[1939]] la [[stampa anarchica|rivista]] l'''[[L'En Dehors|En Dehors]]'' scrive (aprile 1939) che Sophia Zaikowska è «una delle più grandi figure e ardenti propagandiste del vegetarismo.».


Alcuni rapporti di [[polizia]] rivelano, oltre al suo interesse per l'infanzia, anche quello per i diritti delle donne (auspicò, durante una conferenza del [[20 settembre]] [[1913]], l'ingresso delle donne nei sindacati affinché si giungesse alla parità  salariale uomo-donna), una condizione di forza e indipendenza. Definitasi «femminista e anarco-individualista», muore all'inizio del [[1939]].
Alcuni rapporti di [[polizia]] rivelano, oltre al suo interesse per l'infanzia, anche quello per i diritti delle donne (auspicò, durante una conferenza del [[20 settembre]] [[1913]], l'ingresso delle donne nei sindacati affinché si giungesse alla parità  salariale uomo-donna), una condizione di forza e indipendenza. Definitasi «femminista e anarco-individualista», muore all'inizio del [[1939]].
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