Società gilaniche: differenze tra le versioni

m
Sostituzione testo - ", ecc." con "ecc."
m (Sostituzione testo - "-," con "-")
m (Sostituzione testo - ", ecc." con "ecc.")
Riga 10: Riga 10:
=== Il paleolitico ===
=== Il paleolitico ===
[[File:André Leroi-Gourhan.png|thumb|left|André Leroi-Gourhan, etnologo, archeologo e antropologo francese: i suoi ritrovamenti hanno dimostrato l'esistenza di un culto paleolitico incentrato sulla figura femminile.]]  
[[File:André Leroi-Gourhan.png|thumb|left|André Leroi-Gourhan, etnologo, archeologo e antropologo francese: i suoi ritrovamenti hanno dimostrato l'esistenza di un culto paleolitico incentrato sulla figura femminile.]]  
Della [[civiltà]] gilanica, seppur con questo termine la [[Eisler]] si riferisca più propriamente alle società agricole del Neolitico, si ritrovano i primi segni sin da circa 40000 anni fa, cioè nell'epoca storica chiamata Paleolitico Superiore (30-10.000 a.c). Per [[Eisler]] e la [[Gimbutas]] i nostri antenati credevano in una Dèa che governava l'universo e che era fonte di unità universale, la quale sovveniva alle necessità materiali e spirituali degli umani, proteggeva i suoi bambini dalla morte riprendendoli nel suo ventre cosmico. Alcuni ritrovamenti, come quello celeberrimo della “'''venere di Willendorf'''” - una statuetta di 11 cm d'altezza, raffigurante una donna dai seni e fianchi prosperosi - mostrano una straordinaria rassomiglianza tra queste figure femminili e quella che più specificamente viene chiamata [[Dea Madre]] <ref>M. Gimbutas preferisce il termine Grande Dea a quello di Dèa Madre per indicare tutti i molteplici aspetti legati alla Dea oltre a quello della nascita e cioè il sostenere la vita, governare la morte, la rigenerazione, la fertilità della terra, ecc.</ref>, riconducibile più propriamente al Neolitico.
Della [[civiltà]] gilanica, seppur con questo termine la [[Eisler]] si riferisca più propriamente alle società agricole del Neolitico, si ritrovano i primi segni sin da circa 40000 anni fa, cioè nell'epoca storica chiamata Paleolitico Superiore (30-10.000 a.c). Per [[Eisler]] e la [[Gimbutas]] i nostri antenati credevano in una Dèa che governava l'universo e che era fonte di unità universale, la quale sovveniva alle necessità materiali e spirituali degli umani, proteggeva i suoi bambini dalla morte riprendendoli nel suo ventre cosmico. Alcuni ritrovamenti, come quello celeberrimo della “'''venere di Willendorf'''” - una statuetta di 11 cm d'altezza, raffigurante una donna dai seni e fianchi prosperosi - mostrano una straordinaria rassomiglianza tra queste figure femminili e quella che più specificamente viene chiamata [[Dea Madre]] <ref>M. Gimbutas preferisce il termine Grande Dea a quello di Dèa Madre per indicare tutti i molteplici aspetti legati alla Dea oltre a quello della nascita e cioè il sostenere la vita, governare la morte, la rigenerazione, la fertilità della terraecc.</ref>, riconducibile più propriamente al Neolitico.


[[File:VenusWillendorf.jpg|thumb|Venere di Willendorf]]  
[[File:VenusWillendorf.jpg|thumb|Venere di Willendorf]]  
L'etnologo, archeologo e antropologo francese [[André Leroi-Gourhan]] ha dimostrato, attraverso i suoi ritrovamenti e le sue ricerche comparative, che i popoli del paleolitico erano ben coscienti della «divisione del mondo animale ed umano in metà contrapposte»  
L'etnologo, archeologo e antropologo francese [[André Leroi-Gourhan]] ha dimostrato, attraverso i suoi ritrovamenti e le sue ricerche comparative, che i popoli del paleolitico erano ben coscienti della «divisione del mondo animale ed umano in metà contrapposte»  
<ref>Leroi-Gourhan, ''Prehistoire de l'Art occidental'', edition d'art L. Mazenod, 1971, pag. 120</ref>. I "paleolitici" espressero forme religiose in cui figure e simboli femminili avevano un ruolo centrale rispetto a quello maschili, a dimostrazione dell'importanza che essi davano alla figura femminile. Infatti, tutti i ritrovamenti di Leroi-Gourhan - conchiglie a forma di vagina, l'ocra rossa delle sepolture, le statue di Venere, pitture rupestri, ecc. <ref>Nel rifugio di Cro-Magnon, a Les Eyzies (Francia), furono rinvenuti i primi scheletri risalenti al Paleolitico, accanto e sopra ai quali erano state disposte delle conchiglie. Lo studioso E.O James rivela che le conchiglie erano una forma primitiva di adorazione di una dea femminile simboleggiante un elemento apportare di vita.<br> L'ocra rossa invece rappresenta il sangue mestruale della donna, ovvero anche il potere vivificante del sangue.<br> Testi di riferimento per approfondire la questione sono: ''The Cult of the Mother Goddess: An Archaeological and Documentary Study'' (1959) di E. O James;  ''Il linguaggio della Dea: mito e culto della Dea madre nell'Europa neolitica'', ''The Goddesses and Gods of Old Europe'' di [[Marija Gimbutas]]; ''Le religioni della preistoria. Paleolitico'' di Leroi-Gourhan.</ref> - non erano per nulla da considerare "mostruosità" o espliciti riferimenti di erotismo maschile (come invece pensavano gli storici che ritenevano che nel mondo avesse sempre prevalso il modello [[androcentrico]] <ref>Il pregiudizio maschilista ed [[androcentrico]] ha portato molti storici ad interpretazioni erronee dei ritrovamenti archeologici: es. Sir Flinders Petrie scambiò la tomba della regina egiziana Meryet-Nit per quella di un re per il semplice motivo che riteneva impossibile che nell'antico Egitto le donne avessero mai potuto assumere simili ruoli di potere. Stesso errore fu commesso con la scoperta della tomba a Nagadeh da parte diel prof De Morgan. Egli suppose che si trattasse del luogo di sepoltura del re Hor-Aha. In seguito Walter Emery rivelò che si trattava invece della tomba di Nit-Hoteo, madre di Hor-Aha.  La storica dell'arte Merlin Stone ha rivelato come il pregiudizio culturale non sia un eccezione ma la regola (si riferiva soprattutto nel al passato visto che attualmente i pregiudizi stiano diminuendo cambiando...); la Stone scoprì che molti studiosi negavano validità storica a quelle testimonianze dimostranti l'esistenza di società fondate sulla parità dei sessi.</ref>, bensì si riferivano ad una forma di culto in cui la donna aveva un ruolo fondamentale nella società in quanto donatrice di vita; in particolare la figura femminile era associata alle forze della vita e alla non violenza e le donne spesso erano rappresentate come dèe o sacerdotesse. Le centralità della donna e l'assenza nella società "primitiva" di [[violenza]] come fatto consuetudinario (contrariamente all'immagine che solitamente viene trasmessa del paleolitico, ovvero quello di una società violenta, rozza e maschilista), è dimostrato proprio dall'assenza nell'[[arte]] del paleolitico superiore di rappresentazioni di scene di [[violenza]]: non una raffigurazione di guerre, di eroi guerrieri, di armi utilizzate da umani contro altri umani. '''È rappresentato soprattutto quello che corrispondeva alla venerazione della vita: la donna, le piante e gli animali'''.
<ref>Leroi-Gourhan, ''Prehistoire de l'Art occidental'', edition d'art L. Mazenod, 1971, pag. 120</ref>. I "paleolitici" espressero forme religiose in cui figure e simboli femminili avevano un ruolo centrale rispetto a quello maschili, a dimostrazione dell'importanza che essi davano alla figura femminile. Infatti, tutti i ritrovamenti di Leroi-Gourhan - conchiglie a forma di vagina, l'ocra rossa delle sepolture, le statue di Venere, pitture rupestriecc. <ref>Nel rifugio di Cro-Magnon, a Les Eyzies (Francia), furono rinvenuti i primi scheletri risalenti al Paleolitico, accanto e sopra ai quali erano state disposte delle conchiglie. Lo studioso E.O James rivela che le conchiglie erano una forma primitiva di adorazione di una dea femminile simboleggiante un elemento apportare di vita.<br> L'ocra rossa invece rappresenta il sangue mestruale della donna, ovvero anche il potere vivificante del sangue.<br> Testi di riferimento per approfondire la questione sono: ''The Cult of the Mother Goddess: An Archaeological and Documentary Study'' (1959) di E. O James;  ''Il linguaggio della Dea: mito e culto della Dea madre nell'Europa neolitica'', ''The Goddesses and Gods of Old Europe'' di [[Marija Gimbutas]]; ''Le religioni della preistoria. Paleolitico'' di Leroi-Gourhan.</ref> - non erano per nulla da considerare "mostruosità" o espliciti riferimenti di erotismo maschile (come invece pensavano gli storici che ritenevano che nel mondo avesse sempre prevalso il modello [[androcentrico]] <ref>Il pregiudizio maschilista ed [[androcentrico]] ha portato molti storici ad interpretazioni erronee dei ritrovamenti archeologici: es. Sir Flinders Petrie scambiò la tomba della regina egiziana Meryet-Nit per quella di un re per il semplice motivo che riteneva impossibile che nell'antico Egitto le donne avessero mai potuto assumere simili ruoli di potere. Stesso errore fu commesso con la scoperta della tomba a Nagadeh da parte diel prof De Morgan. Egli suppose che si trattasse del luogo di sepoltura del re Hor-Aha. In seguito Walter Emery rivelò che si trattava invece della tomba di Nit-Hoteo, madre di Hor-Aha.  La storica dell'arte Merlin Stone ha rivelato come il pregiudizio culturale non sia un eccezione ma la regola (si riferiva soprattutto nel al passato visto che attualmente i pregiudizi stiano diminuendo cambiando...); la Stone scoprì che molti studiosi negavano validità storica a quelle testimonianze dimostranti l'esistenza di società fondate sulla parità dei sessi.</ref>, bensì si riferivano ad una forma di culto in cui la donna aveva un ruolo fondamentale nella società in quanto donatrice di vita; in particolare la figura femminile era associata alle forze della vita e alla non violenza e le donne spesso erano rappresentate come dèe o sacerdotesse. Le centralità della donna e l'assenza nella società "primitiva" di [[violenza]] come fatto consuetudinario (contrariamente all'immagine che solitamente viene trasmessa del paleolitico, ovvero quello di una società violenta, rozza e maschilista), è dimostrato proprio dall'assenza nell'[[arte]] del paleolitico superiore di rappresentazioni di scene di [[violenza]]: non una raffigurazione di guerre, di eroi guerrieri, di armi utilizzate da umani contro altri umani. '''È rappresentato soprattutto quello che corrispondeva alla venerazione della vita: la donna, le piante e gli animali'''.


Il culto [[egualitario]] e [[non violento]] della [[Dea Madre]] o Grande Madre “dominò” quindi in Europa, nel Vicino e Medio Oriente (altre tracce sono state ritrovate anche in America e in Asia) almeno sin dal Paleolitico superiore e poi si diffuse ampiamente alle società neolitiche.
Il culto [[egualitario]] e [[non violento]] della [[Dea Madre]] o Grande Madre “dominò” quindi in Europa, nel Vicino e Medio Oriente (altre tracce sono state ritrovate anche in America e in Asia) almeno sin dal Paleolitico superiore e poi si diffuse ampiamente alle società neolitiche.
Riga 20: Riga 20:
=== Il neolitico ===
=== Il neolitico ===
[[Image:Marija-Gimbutas-newgrange.jpg|187px|thumb|left|Marija Gimbutas (settembre 1989), studiosa di primo piano delle civiltà che ruotavano intorno alla dea madre.]]  
[[Image:Marija-Gimbutas-newgrange.jpg|187px|thumb|left|Marija Gimbutas (settembre 1989), studiosa di primo piano delle civiltà che ruotavano intorno alla dea madre.]]  
L'abbondanza dei resti archeologici dell'epoca neolitica, assai più numerosi del Paleolitico Superiori (30-10.000 a.c), nonché un approccio interdisciplinare all'archeologia (non solo archeologi e storici presenti nei siti di scavo, ma anche biologi, geologi, sociologi, storici dell'arte, ecc.), ha permesso di rilevare una certa continuità tra l'uomo del paleolitico e quello del neolitico e di evidenziare l'incredibile evoluzione di questa [[civiltà]], che era del tutto incentrata sul culto della Dea Madre.
L'abbondanza dei resti archeologici dell'epoca neolitica, assai più numerosi del Paleolitico Superiori (30-10.000 a.c), nonché un approccio interdisciplinare all'archeologia (non solo archeologi e storici presenti nei siti di scavo, ma anche biologi, geologi, sociologi, storici dell'arteecc.), ha permesso di rilevare una certa continuità tra l'uomo del paleolitico e quello del neolitico e di evidenziare l'incredibile evoluzione di questa [[civiltà]], che era del tutto incentrata sul culto della Dea Madre.
   
   
==== Società e religione ====
==== Società e religione ====
64 364

contributi