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La scoperta e gli scavi dei siti neolitici di Catal Huyuk e Hacilar <ref>Il sito fu scoperto alla fine degli anni cinquanta. Campagne di scavi furono condotte da [[James Mellaart]] tra il [[1961]] ed il [[1965]]. Dal 1993, ulteriori ricerche sono state condotte da Ian Hodder.</ref> nelle pianure dell'Anatolia (oggi Turchia), diretti da James Mellaart per conto del ''Britich Institute of Archaeology'' di Ankara, rivelarono una continuità storica tra la religione del Paleolitico Superiore e quella del Neolitico:
La scoperta e gli scavi dei siti neolitici di Catal Huyuk e Hacilar <ref>Il sito fu scoperto alla fine degli anni cinquanta. Campagne di scavi furono condotte da [[James Mellaart]] tra il [[1961]] ed il [[1965]]. Dal 1993, ulteriori ricerche sono state condotte da Ian Hodder.</ref> nelle pianure dell'Anatolia (oggi Turchia), diretti da James Mellaart per conto del ''Britich Institute of Archaeology'' di Ankara, rivelarono una continuità storica tra la religione del Paleolitico Superiore e quella del Neolitico:


  «La nuova brillante valutazione della religione del Paleolitico Superiore fatta da Leroi-Gourhan ha chiarito molti equivoci… l'interpretazione dell'arte del paleolitico superiore che ne consegue, incentrata sul tema di un complesso simbolismo femminile (sotto forma di animali e simboli), mostra forti somiglianze con le immagini religiose di Catal Huyuk» (James Mellaart citato da [[Riane Eisler]] in ''Il calice e la spada'', pag 30).
  «La nuova brillante valutazione della religione del Paleolitico Superiore fatta da Leroi-Gourhan ha chiarito molti equivoci... l'interpretazione dell'arte del paleolitico superiore che ne consegue, incentrata sul tema di un complesso simbolismo femminile (sotto forma di animali e simboli), mostra forti somiglianze con le immagini religiose di Catal Huyuk» (James Mellaart citato da [[Riane Eisler]] in ''Il calice e la spada'', pag 30).
[[File:Snake Goddess Crete 1600BC.jpg|thumb|La dea dei serpenti ([[Creta]], II millennio a.C.)]]  
[[File:Snake Goddess Crete 1600BC.jpg|thumb|La dea dei serpenti ([[Creta]], II millennio a.C.)]]  
Statuette raffiguranti la Dea Madre, del tutto simili a quelle ritrovate in [[Turchia]], sono state ritrovate non solo nei celebri siti di Vinca (ex-Yugoslavia), Cucuteni (Romania), Gerico (Palestina), Cnosso (Creta) e Harappa e Mohenjo-Daro (valle dell'Indo) ma anche a Tell-e-Sawwan (Egitto) e Cayonu (Siria), a dimostrazione di come il culto della Dea fosse radicato non solo nell'Antica Europa ma anche in molte altre zone dell'Europa, dell'Africa e dell'Asia. Da evidenziare come nelle società gilaniche non esistesse la separazione tra sacro e profano: la religione era la vita e viceversa. Una [[religione]] fatta sicuramente anche di riti e divieti, ma in cui tuttavia l'essenza del tutto stava nel riconoscersi quale parte integrante della natura. Le sacerdotesse conducevano i riti religiosi ma molto spesso venivano accompagnate da sacerdoti che le coadiuvavano durante le celebrazioni, a dimostrazione di come il maschio non fosse discriminato rispetto alla donna.
Statuette raffiguranti la Dea Madre, del tutto simili a quelle ritrovate in [[Turchia]], sono state ritrovate non solo nei celebri siti di Vinca (ex-Yugoslavia), Cucuteni (Romania), Gerico (Palestina), Cnosso (Creta) e Harappa e Mohenjo-Daro (valle dell'Indo) ma anche a Tell-e-Sawwan (Egitto) e Cayonu (Siria), a dimostrazione di come il culto della Dea fosse radicato non solo nell'Antica Europa ma anche in molte altre zone dell'Europa, dell'Africa e dell'Asia. Da evidenziare come nelle società gilaniche non esistesse la separazione tra sacro e profano: la religione era la vita e viceversa. Una [[religione]] fatta sicuramente anche di riti e divieti, ma in cui tuttavia l'essenza del tutto stava nel riconoscersi quale parte integrante della natura. Le sacerdotesse conducevano i riti religiosi ma molto spesso venivano accompagnate da sacerdoti che le coadiuvavano durante le celebrazioni, a dimostrazione di come il maschio non fosse discriminato rispetto alla donna.
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La stessa Gimbutas descrive minuziosamente la fiorente attività agricola e commerciale delle società gilaniche:
La stessa Gimbutas descrive minuziosamente la fiorente attività agricola e commerciale delle società gilaniche:


  «Si coltivavano grano, orzo, veccia, piselli e altri legumi, e si allevavano tutti gli animali domestici... tranne il cavallo. La tecnologia della ceramica e le tecniche di lavorazione dell'osso e della pietra erano avanzate, dal 5500 a.c venne introdotta nell'Europa centro-orientale la metallurgia del rame. Il commercio e le comunicazioni, che s'erano ampliati nel corso dei millenni, devono avere prodotto una straordinaria interazione e impulso alla crescita culturale [] l'uso di barche a vela e testimoniato a partire dal sesto millennio, dalle riproduzioni incise su ceramiche.» ([[Marija Gimbutas]] citata da [[Riane Eisler]] in ''Il calice e la spada'', pag 37)
  «Si coltivavano grano, orzo, veccia, piselli e altri legumi, e si allevavano tutti gli animali domestici... tranne il cavallo. La tecnologia della ceramica e le tecniche di lavorazione dell'osso e della pietra erano avanzate, dal 5500 a.c venne introdotta nell'Europa centro-orientale la metallurgia del rame. Il commercio e le comunicazioni, che s'erano ampliati nel corso dei millenni, devono avere prodotto una straordinaria interazione e impulso alla crescita culturale [...] l'uso di barche a vela e testimoniato a partire dal sesto millennio, dalle riproduzioni incise su ceramiche.» ([[Marija Gimbutas]] citata da [[Riane Eisler]] in ''Il calice e la spada'', pag 37)
   
   
Essi, inoltre, misero in atto anche una forma di scrittura primordiale e usarono rame ed oro per ornamenti ed attrezzi, a dimostrazione di una fiorente attività e di un'avanzata [[civiltà]].
Essi, inoltre, misero in atto anche una forma di scrittura primordiale e usarono rame ed oro per ornamenti ed attrezzi, a dimostrazione di una fiorente attività e di un'avanzata [[civiltà]].
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