Società gilaniche: differenze tra le versioni

m
Sostituzione testo - "https://archive.is/U5QH9" con "http://latradizionelibertaria.over-blog.it/article-gilania-68880220.html"
Nessun oggetto della modifica
m (Sostituzione testo - "https://archive.is/U5QH9" con "http://latradizionelibertaria.over-blog.it/article-gilania-68880220.html")
 
(18 versioni intermedie di uno stesso utente non sono mostrate)
Riga 10: Riga 10:
=== Il paleolitico ===
=== Il paleolitico ===
[[File:André Leroi-Gourhan.png|thumb|left|André Leroi-Gourhan, etnologo, archeologo e antropologo francese: i suoi ritrovamenti hanno dimostrato l'esistenza di un culto paleolitico incentrato sulla figura femminile.]]  
[[File:André Leroi-Gourhan.png|thumb|left|André Leroi-Gourhan, etnologo, archeologo e antropologo francese: i suoi ritrovamenti hanno dimostrato l'esistenza di un culto paleolitico incentrato sulla figura femminile.]]  
Della [[civiltà]] gilanica, seppur con questo termine la [[Eisler]] si riferisca più propriamente alle società agricole del Neolitico, si ritrovano i primi segni sin da circa 40000 anni fa, cioè nell'epoca storica chiamata Paleolitico Superiore (30-10.000 a.c). Per [[Eisler]] e la [[Gimbutas]] i nostri antenati credevano in una Dèa che governava l'universo e che era fonte di unità universale, la quale sovveniva alle necessità materiali e spirituali degli umani, proteggeva i suoi bambini dalla morte riprendendoli nel suo ventre cosmico. Alcuni ritrovamenti, come quello celeberrimo della “'''venere di Willendorf'''” - una statuetta di 11 cm d'altezza, raffigurante una donna dai seni e fianchi prosperosi -, mostrano una straordinaria rassomiglianza tra queste figure femminili e quella che più specificamente viene chiamata [[Dea Madre]] <ref>M. Gimbutas preferisce il termine Grande Dea a quello di Dèa Madre per indicare tutti i molteplici aspetti legati alla Dea oltre a quello della nascita e cioè il sostenere la vita, governare la morte, la rigenerazione, la fertilità della terra, ecc.</ref>, riconducibile più propriamente al Neolitico.
Della [[civiltà]] gilanica, seppur con questo termine la [[Eisler]] si riferisca più propriamente alle società agricole del Neolitico, si ritrovano i primi segni sin da circa 40.000 anni fa, cioè nell'epoca storica chiamata Paleolitico Superiore (30-10.000 a.c). Per [[Eisler]] e la [[Gimbutas]] i nostri antenati credevano in una Dèa che governava l'universo e che era fonte di unità universale, la quale sovveniva alle necessità materiali e spirituali degli umani, proteggeva i suoi bambini dalla morte riprendendoli nel suo ventre cosmico. Alcuni ritrovamenti, come quello celeberrimo della “'''venere di Willendorf'''” - una statuetta di 11 cm d'altezza, raffigurante una donna dai seni e fianchi prosperosi - mostrano una straordinaria rassomiglianza tra queste figure femminili e quella che più specificamente viene chiamata [[Dea Madre]] <ref>M. Gimbutas preferisce il termine Grande Dea a quello di Dèa Madre per indicare tutti i molteplici aspetti legati alla Dea oltre a quello della nascita e cioè il sostenere la vita, governare la morte, la rigenerazione, la fertilità della terra ecc.</ref>, riconducibile più propriamente al Neolitico.


[[File:VenusWillendorf.jpg|thumb|Venere di Willendorf]]  
[[File:VenusWillendorf.jpg|thumb|Venere di Willendorf]]  
L'etnologo, archeologo e antropologo francese [[André Leroi-Gourhan]] ha dimostrato, attraverso i suoi ritrovamenti e le sue ricerche comparative, che i popoli del paleolitico erano ben coscienti della «divisione del mondo animale ed umano in metà contrapposte»  
L'etnologo, archeologo e antropologo francese [[André Leroi-Gourhan]] ha dimostrato, attraverso i suoi ritrovamenti e le sue ricerche comparative, che i popoli del paleolitico erano ben coscienti della «divisione del mondo animale ed umano in metà contrapposte»  
<ref>Leroi-Gourhan, ''Prehistoire de l'Art occidental'', edition d'art L. Mazenod, 1971, pag 120</ref>. I "paleolitici" espressero forme religiose in cui figure e simboli femminili avevano un ruolo centrale rispetto a quello maschili, a dimostrazione dell'importanza che essi davano alla figura femminile. Infatti, tutti i ritrovamenti di Leroi-Gourhan - conchiglie a forma di vagina, l'ocra rossa delle sepolture, le statue di Venere, pitture rupestri, ecc. <ref>Nel rifugio di Cro-Magnon, a Les Eyzies (Francia), furono rinvenuti i primi scheletri risalenti al Paleolitico, accanto e sopra ai quali erano state disposte delle conchiglie. Lo studioso E.O James rivela che le conchiglie erano una forma primitiva di adorazione di una dea femminile simboleggiante un elemento apportare di vita.<br> L'ocra rossa invece rappresenta il sangue mestruale della donna, ovvero anche il potere vivificante del sangue.<br> Testi di riferimento per approfondire la questione sono: ''The Cult of the Mother Goddess: An Archaeological and Documentary Study'' (1959) di E. O James;  ''Il linguaggio della Dea: mito e culto della Dea madre nell'Europa neolitica'', ''The Goddesses and Gods of Old Europe'' di [[Marija Gimbutas]]; ''Le religioni della preistoria. Paleolitico'' di Leroi-Gourhan.</ref> - non erano per nulla da considerare "mostruosità" o espliciti riferimenti di erotismo maschile (come invece pensavano gli storici che ritenevano che nel mondo avesse sempre prevalso il modello [[androcentrico]] <ref>Il pregiudizio maschilista ed [[androcentrico]] ha portato molti storici ad interpretazioni erronee dei ritrovamenti archeologici: es. Sir Flinders Petrie scambiò la tomba della regina egiziana Meryet-Nit per quella di un re per il semplice motivo che riteneva impossibile che nell'antico Egitto le donne avessero mai potuto assumere simili ruoli di potere. Stesso errore fu commesso con la scoperta della tomba a Nagadeh da parte diel prof De Morgan. Egli suppose che si trattasse del luogo di sepoltura del re Hor-Aha. In seguito Walter Emery rivelò che si trattava invece della tomba di Nit-Hoteo, madre di Hor-Aha.  La storica dell'arte Merlin Stone ha rivelato come il pregiudizio culturale non sia un eccezione ma la regola (si riferiva soprattutto nel al passato visto che attualmente i pregiudizi stiano diminuendo cambiando...); la Stone scoprì che molti studiosi negavano validità storica a quelle testimonianze dimostranti l'esistenza di società fondate sulla parità dei sessi.</ref>, bensì si riferivano ad una forma di culto in cui la donna aveva un ruolo fondamentale nella società in quanto donatrice di vita; in particolare la figura femminile era associata alle forze della vita e alla non violenza e le donne spesso erano rappresentate come dèe o sacerdotesse. Le centralità della donna e l'assenza nella società "primitiva" di [[violenza]] come fatto consuetudinario (contrariamente all'immagine che solitamente viene trasmessa del paleolitico, ovvero quello di una società violenta, rozza e maschilista), è dimostrato proprio dall'assenza nell'[[arte]] del paleolitico superiore di rappresentazioni di scene di [[violenza]]: non una raffigurazione di guerre, di eroi guerrieri, di armi utilizzate da umani contro altri umani. '''È rappresentato soprattutto quello che corrispondeva alla venerazione della vita: la donna, le piante e gli animali'''.
<ref>Leroi-Gourhan, ''Prehistoire de l'Art occidental'', edition d'art L. Mazenod, 1971, pag. 120</ref>. I "paleolitici" espressero forme religiose in cui figure e simboli femminili avevano un ruolo centrale rispetto a quello maschili, a dimostrazione dell'importanza che essi davano alla figura femminile. Infatti, tutti i ritrovamenti di Leroi-Gourhan - conchiglie a forma di vagina, l'ocra rossa delle sepolture, le statue di Venere, pitture rupestri ecc. <ref>Nel rifugio di Cro-Magnon, a Les Eyzies (Francia), furono rinvenuti i primi scheletri risalenti al Paleolitico, accanto e sopra ai quali erano state disposte delle conchiglie. Lo studioso E.O James rivela che le conchiglie erano una forma primitiva di adorazione di una dea femminile simboleggiante un elemento apportare di vita.<br> L'ocra rossa invece rappresenta il sangue mestruale della donna, ovvero anche il potere vivificante del sangue.<br> Testi di riferimento per approfondire la questione sono: ''The Cult of the Mother Goddess: An Archaeological and Documentary Study'' (1959) di E. O James;  ''Il linguaggio della Dea: mito e culto della Dea madre nell'Europa neolitica'', ''The Goddesses and Gods of Old Europe'' di [[Marija Gimbutas]]; ''Le religioni della preistoria. Paleolitico'' di Leroi-Gourhan.</ref> - non erano per nulla da considerare "mostruosità" o espliciti riferimenti di erotismo maschile (come invece pensavano gli storici che ritenevano che nel mondo avesse sempre prevalso il modello [[androcentrico]] <ref>Il pregiudizio maschilista ed [[androcentrico]] ha portato molti storici ad interpretazioni erronee dei ritrovamenti archeologici: es. Sir Flinders Petrie scambiò la tomba della regina egiziana Meryet-Nit per quella di un re per il semplice motivo che riteneva impossibile che nell'antico Egitto le donne avessero mai potuto assumere simili ruoli di potere. Stesso errore fu commesso con la scoperta della tomba a Nagadeh da parte diel prof De Morgan. Egli suppose che si trattasse del luogo di sepoltura del re Hor-Aha. In seguito Walter Emery rivelò che si trattava invece della tomba di Nit-Hoteo, madre di Hor-Aha.  La storica dell'arte Merlin Stone ha rivelato come il pregiudizio culturale non sia un eccezione ma la regola (si riferiva soprattutto nel al passato visto che attualmente i pregiudizi stiano diminuendo cambiando...); la Stone scoprì che molti studiosi negavano validità storica a quelle testimonianze dimostranti l'esistenza di società fondate sulla parità dei sessi.</ref>, bensì si riferivano ad una forma di culto in cui la donna aveva un ruolo fondamentale nella società in quanto donatrice di vita; in particolare la figura femminile era associata alle forze della vita e alla non violenza e le donne spesso erano rappresentate come dèe o sacerdotesse. Le centralità della donna e l'assenza nella società "primitiva" di [[violenza]] come fatto consuetudinario (contrariamente all'immagine che solitamente viene trasmessa del paleolitico, ovvero quello di una società violenta, rozza e maschilista), è dimostrato proprio dall'assenza nell'[[arte]] del paleolitico superiore di rappresentazioni di scene di [[violenza]]: non una raffigurazione di guerre, di eroi guerrieri, di armi utilizzate da umani contro altri umani. '''È rappresentato soprattutto quello che corrispondeva alla venerazione della vita: la donna, le piante e gli animali'''.


Il culto [[egualitario]] e [[non violento]] della [[Dea Madre]] o Grande Madre “dominò” quindi in Europa, nel Vicino e Medio Oriente (altre tracce sono state ritrovate anche in America e in Asia) almeno sin dal Paleolitico superiore e poi si diffuse ampiamente alle società neolitiche.
Il culto [[egualitario]] e [[non violento]] della [[Dea Madre]] o Grande Madre “dominò” quindi in Europa, nel Vicino e Medio Oriente (altre tracce sono state ritrovate anche in America e in Asia) almeno sin dal Paleolitico superiore e poi si diffuse ampiamente alle società neolitiche.
Riga 20: Riga 20:
=== Il neolitico ===
=== Il neolitico ===
[[Image:Marija-Gimbutas-newgrange.jpg|187px|thumb|left|Marija Gimbutas (settembre 1989), studiosa di primo piano delle civiltà che ruotavano intorno alla dea madre.]]  
[[Image:Marija-Gimbutas-newgrange.jpg|187px|thumb|left|Marija Gimbutas (settembre 1989), studiosa di primo piano delle civiltà che ruotavano intorno alla dea madre.]]  
L'abbondanza dei resti archeologici dell'epoca neolitica, assai più numerosi del Paleolitico Superiori (30-10.000 a.c), nonché un approccio interdisciplinare all'archeologia (non solo archeologi e storici presenti nei siti di scavo, ma anche biologi, geologi, sociologi, storici dell'arte, ecc.), ha permesso di rilevare una certa continuità tra l'uomo del paleolitico e quello del neolitico e di evidenziare l'incredibile evoluzione di questa [[civiltà]], che era del tutto incentrata sul culto della Dea Madre.
L'abbondanza dei resti archeologici dell'epoca neolitica, assai più numerosi del Paleolitico Superiori (30-10.000 a.c), nonché un approccio interdisciplinare all'archeologia (non solo archeologi e storici presenti nei siti di scavo, ma anche biologi, geologi, sociologi, storici dell'arte ecc.), ha permesso di rilevare una certa continuità tra l'uomo del paleolitico e quello del neolitico e di evidenziare l'incredibile evoluzione di questa [[civiltà]], che era del tutto incentrata sul culto della Dea Madre.
   
   
==== Società e religione ====
==== Società e religione ====
Riga 26: Riga 26:
La scoperta e gli scavi dei siti neolitici di Catal Huyuk e Hacilar <ref>Il sito fu scoperto alla fine degli anni cinquanta. Campagne di scavi furono condotte da [[James Mellaart]] tra il [[1961]] ed il [[1965]]. Dal 1993, ulteriori ricerche sono state condotte da Ian Hodder.</ref> nelle pianure dell'Anatolia (oggi Turchia), diretti da James Mellaart per conto del ''Britich Institute of Archaeology'' di Ankara, rivelarono una continuità storica tra la religione del Paleolitico Superiore e quella del Neolitico:
La scoperta e gli scavi dei siti neolitici di Catal Huyuk e Hacilar <ref>Il sito fu scoperto alla fine degli anni cinquanta. Campagne di scavi furono condotte da [[James Mellaart]] tra il [[1961]] ed il [[1965]]. Dal 1993, ulteriori ricerche sono state condotte da Ian Hodder.</ref> nelle pianure dell'Anatolia (oggi Turchia), diretti da James Mellaart per conto del ''Britich Institute of Archaeology'' di Ankara, rivelarono una continuità storica tra la religione del Paleolitico Superiore e quella del Neolitico:


  «La nuova brillante valutazione della religione del Paleolitico Superiore fatta da Leroi-Gourhan ha chiarito molti equivoci... l'interpretazione dell'arte del paleolitico superiore che ne consegue, incentrata sul tema di un complesso simbolismo femminile (sotto forma di animali e simboli), mostra forti somiglianze con le immagini religiose di Catal Huyuk» (James Mellaart citato da [[Riane Eisler]] in ''Il calice e la spada'', pag 30).
  «La nuova brillante valutazione della religione del Paleolitico Superiore fatta da Leroi-Gourhan ha chiarito molti equivoci... l'interpretazione dell'arte del paleolitico superiore che ne consegue, incentrata sul tema di un complesso simbolismo femminile (sotto forma di animali e simboli), mostra forti somiglianze con le immagini religiose di Catal Huyuk» (James Mellaart citato da [[Riane Eisler]] in ''Il calice e la spada'', pag. 30).
[[File:Snake Goddess Crete 1600BC.jpg|thumb|La dea dei serpenti ([[Creta]], II millennio a.C.)]]  
[[File:Snake Goddess Crete 1600BC.jpg|thumb|La dea dei serpenti ([[Creta]], II millennio a.C.)]]  
Statuette raffiguranti la Dea Madre, del tutto simili a quelle ritrovate in [[Turchia]], sono state ritrovate non solo nei celebri siti di Vinca (ex-Yugoslavia), Cucuteni (Romania), Gerico (Palestina), Cnosso (Creta) e Harappa e Mohenjo-Daro (valle dell'Indo) ma anche a Tell-e-Sawwan (Egitto) e Cayonu (Siria), a dimostrazione di come il culto della Dea fosse radicato non solo nell'Antica Europa ma anche in molte altre zone dell'Europa, dell'Africa e dell'Asia. Da evidenziare come nelle società gilaniche non esistesse la separazione tra sacro e profano: la religione era la vita e viceversa. Una [[religione]] fatta sicuramente anche di riti e divieti, ma in cui tuttavia l'essenza del tutto stava nel riconoscersi quale parte integrante della natura. Le sacerdotesse conducevano i riti religiosi ma molto spesso venivano accompagnate da sacerdoti che le coadiuvavano durante le celebrazioni, a dimostrazione di come il maschio non fosse discriminato rispetto alla donna.
Statuette raffiguranti la Dea Madre, del tutto simili a quelle ritrovate in [[Turchia]], sono state ritrovate non solo nei celebri siti di Vinca (ex-Yugoslavia), Cucuteni (Romania), Gerico (Palestina), Cnosso (Creta) e Harappa e Mohenjo-Daro (valle dell'Indo) ma anche a Tell-e-Sawwan (Egitto) e Cayonu (Siria), a dimostrazione di come il culto della Dea fosse radicato non solo nell'Antica Europa ma anche in molte altre zone dell'Europa, dell'Africa e dell'Asia. Da evidenziare come nelle società gilaniche non esistesse la separazione tra sacro e profano: la religione era la vita e viceversa. Una [[religione]] fatta sicuramente anche di riti e divieti, ma in cui tuttavia l'essenza del tutto stava nel riconoscersi quale parte integrante della natura. Le sacerdotesse conducevano i riti religiosi ma molto spesso venivano accompagnate da sacerdoti che le coadiuvavano durante le celebrazioni, a dimostrazione di come il maschio non fosse discriminato rispetto alla donna.
Riga 41: Riga 41:
La stessa Gimbutas descrive minuziosamente la fiorente attività agricola e commerciale delle società gilaniche:
La stessa Gimbutas descrive minuziosamente la fiorente attività agricola e commerciale delle società gilaniche:


  «Si coltivavano grano, orzo, veccia, piselli e altri legumi, e si allevavano tutti gli animali domestici... tranne il cavallo. La tecnologia della ceramica e le tecniche di lavorazione dell'osso e della pietra erano avanzate, dal 5500 a.c venne introdotta nell'Europa centro-orientale la metallurgia del rame. Il commercio e le comunicazioni, che s'erano ampliati nel corso dei millenni, devono avere prodotto una straordinaria interazione e impulso alla crescita culturale [...] l'uso di barche a vela e testimoniato a partire dal sesto millennio, dalle riproduzioni incise su ceramiche.» ([[Marija Gimbutas]] citata da [[Riane Eisler]] in ''Il calice e la spada'', pag 37)
  «Si coltivavano grano, orzo, veccia, piselli e altri legumi, e si allevavano tutti gli animali domestici... tranne il cavallo. La tecnologia della ceramica e le tecniche di lavorazione dell'osso e della pietra erano avanzate, dal 5500 a.c venne introdotta nell'Europa centro-orientale la metallurgia del rame. Il commercio e le comunicazioni, che s'erano ampliati nel corso dei millenni, devono avere prodotto una straordinaria interazione e impulso alla crescita culturale [...] l'uso di barche a vela e testimoniato a partire dal sesto millennio, dalle riproduzioni incise su ceramiche.» ([[Marija Gimbutas]] citata da [[Riane Eisler]] in ''Il calice e la spada'', pag. 37)
   
   
Essi, inoltre, misero in atto anche una forma di scrittura primordiale e usarono rame ed oro per ornamenti ed attrezzi, a dimostrazione di una fiorente attività e di un'avanzata [[civiltà]].
Essi, inoltre, misero in atto anche una forma di scrittura primordiale e usarono rame ed oro per ornamenti ed attrezzi, a dimostrazione di una fiorente attività e di un'avanzata [[civiltà]].
Riga 146: Riga 146:
* [[Riane Eisler]], ''Il calice e la spada. La presenza dell'elemento femminile nella storia da Maddalena a oggi, edizioni Frassinelli, 2006''
* [[Riane Eisler]], ''Il calice e la spada. La presenza dell'elemento femminile nella storia da Maddalena a oggi, edizioni Frassinelli, 2006''
* [[Marija Gimbutas]], ''Il linguaggio della dea'', Venexia edizioni, 2008
* [[Marija Gimbutas]], ''Il linguaggio della dea'', Venexia edizioni, 2008
* [[Marija Gimbutas]],  ''[http://www.url.it/donnestoria/testi/creta/marija.htm Il linguaggio della Dea]: mito e culto della Dea madre nell'Europa neolitica'' [1989]; introduzione di Joseph Campbell; traduzione di [[Nicola Crocetti]] di ''The Language of the Goddess''
* [[Marija Gimbutas]],  ''[http://archive.is/kRCb Il linguaggio della Dea]: mito e culto della Dea madre nell'Europa neolitica'' [1989]; introduzione di Joseph Campbell; traduzione di [[Nicola Crocetti]] di ''The Language of the Goddess''
   
   
== Voci correlate ==
== Voci correlate ==
   
   
* [[Intervista a Marija Gimbutas]]
* [[Intervista a Marija Gimbutas]]
* [[Gilania. Una grande luce inestinguibile in fondo alla storia]]
* [[Gilania: una grande luce inestinguibile in fondo alla storia]]
* [[Androcrazia]]
* [[Androcrazia]]
* [[Femminicidio]]
* [[Femminicidio]]
Riga 158: Riga 158:
   
   
=== Video ===
=== Video ===
* [https://www.youtube.com/watch?v=whfGbPFAy4w '''Signs Out of Time''', documentario sottotitolato su Marija Gimbutas, le società gilaniche e i Kurgan]
* '''Signs Out of Time''', documentario sottotitolato su [[Marija Gimbutas]], le società gilaniche e i [[Kurgan]]:
[http://it.youtube.com/watch?v=ozaeuULrLjM&feature=related I parte], [http://it.youtube.com/watch?v=OmjghytJDtQ&feature=related II parte], [http://it.youtube.com/watch?v=GCZHgRcrFIc III parte], [http://it.youtube.com/watch?v=kqpSYTz-68c&feature=related IV parte], [http://it.youtube.com/watch?v=h7oNZZKrsDI V parte], [http://it.youtube.com/watch?v=nMxgOZPOHr4&feature=related VI parte], [http://it.youtube.com/watch?v=GKrVby1XNwg&feature=related VII parte]


=== Articoli ===
=== Articoli ===
* [http://latradizionelibertaria.over-blog.it/article-36367074.html Civiltà e culture libertarie. C'era una volta l'isola di Creta.]
* [http://latradizionelibertaria.over-blog.it/article-36367074.html Civiltà e culture libertarie. C'era una volta l'isola di Creta.]
* [http://www.prehistory.it/scritturaprotoeuropa.htm La scrittura proto-europea]
* [http://www.prehistory.it/scritturaprotoeuropa.htm La scrittura proto-europea]
* [http://latradizionelibertaria.over-blog.it/article-gilania-68880220.html Gilania. Kathy Dauthuille, Templi megalitici dell'isola di Malta.]
* [http://latradizionelibertaria.over-blog.it/article-gilania-68880220.html Gilania. Kathy Dauthuille, Templi megalitici dell'isola di Malta.]
* [http://www.queendido.org/UnAnticoFuturo.pdf Un antico futuro]
* [http://www.queendido.org/UnAnticoFuturo.pdf Un antico futuro]
* [http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=3887&mode=thread&order=0&thold=0 C'era una volta l'isola di Creta]
* [https://comedonchisciotte.org/cera-una-volta-lisola-di-creta/ C'era una volta l'isola di Creta]
* [http://www.contusu.it/personaggi-e-storia-mainmenu-31/679-il-culto-della-dea-madre-in-sardegna.html Il Culto della Dea Madre in Sardegna]
* [http://www.contusu.it/personaggi-e-storia-mainmenu-31/679-il-culto-della-dea-madre-in-sardegna.html Il Culto della Dea Madre in Sardegna]
* [http://www.anarchaos.org/?p=7156 Civiltà libertarie del neolitico (8.000 a.C. – 2.000 a.C.). Una grande lezione per il nostro futuro]
* [https://nonvogliomicalalunablogspot.blogspot.com/2013/06/la-metropoli-e-il-potere-di-michele.html La metropoli e il potere (di Michele Fabiani)]
* [http://www.arivista.org/?nr=377&pag=132.htm Utopia di oggi e topia dei primordi]
* [http://www.arivista.org/?nr=377&pag=132.htm Utopia di oggi e topia dei primordi]
    
    
[[Category:Precursori dell'Anarchismo]] [[Category:Civiltà]] [[Category:Storia generale]]
[[Categoria:Precursori dell'anarchismo]]
[[Categoria:Civiltà]]
[[Categoria:Storia generale]]
64 364

contributi