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Simone Weil subì inizialmente il fascino del [[marxismo]] (durante il periodo della [[La Rivoluzione Russa|rivoluzione d’Ottobre]]), di cui però rifiutò sempre il carattere autoritario. Si occupò sempre di politica ma non s’iscrisse mai ad alcun partito e la sua stessa [[sindacalismo|militanza sindacale]] e politica iniziale - '''più anarchica che marxista''' – trovava la ragione in un’ispirazione [[etica]] che la porterà sempre a mettersi dalla parte degli oppressi: | Simone Weil subì inizialmente il fascino del [[marxismo]] (durante il periodo della [[La Rivoluzione Russa|rivoluzione d’Ottobre]]), di cui però rifiutò sempre il carattere autoritario. Si occupò sempre di politica ma non s’iscrisse mai ad alcun partito e la sua stessa [[sindacalismo|militanza sindacale]] e politica iniziale - '''più anarchica che marxista''' – trovava la ragione in un’ispirazione [[etica]] che la porterà sempre a mettersi dalla parte degli oppressi: | ||
:«Fin da bambina, le mie simpatie sono state rivolte ai gruppi che sostengono gli strati più disprezzati della gerarchia sociale, fino a quando mi sono resa conto che questi raggruppamenti possono anche scoraggiare queste simpatie. L'ultimo che mi ha ispirato una certa simpatia è stata la CNT spagnola. Avevo viaggiato un pò in Spagna - un bel pò - prima della guerra civile, ma abbastanza per sentire l'amore che è difficile non provare per questo popolo; avevo visto nel movimento anarchico una naturale espressione della sua grandezza e suoi difetti, le sue aspirazioni più e meno legittime. La [[CNT]], la [[FAI]] era un miscuglio incredibile, dove si accettava non importa chi, e dove, di conseguenza, conviveva l'immoralità , il cinismo, il bigottismo, la crudeltà , ma soprattutto l'amoree, lo spirito di fratellanza e soprattutto la richiesta di rispetto per gli uomini umiliati; sentivo che coloro che sono venuti qui animato da un ideale controbilanciassero coloro che amavano la violenza e disordine. | :«Fin da bambina, le mie simpatie sono state rivolte ai gruppi che sostengono gli strati più disprezzati della gerarchia sociale, fino a quando mi sono resa conto che questi raggruppamenti possono anche scoraggiare queste simpatie. L'ultimo che mi ha ispirato una certa simpatia è stata la CNT spagnola. Avevo viaggiato un pò in Spagna - un bel pò - prima della guerra civile, ma abbastanza per sentire l'amore che è difficile non provare per questo popolo; avevo visto nel movimento anarchico una naturale espressione della sua grandezza e suoi difetti, le sue aspirazioni più e meno legittime. La [[CNT]], la [[FAI]] era un miscuglio incredibile, dove si accettava non importa chi, e dove, di conseguenza, conviveva l'immoralità , il cinismo, il bigottismo, la crudeltà , ma soprattutto l'amoree, lo spirito di fratellanza e soprattutto la richiesta di rispetto per gli uomini umiliati; sentivo che coloro che sono venuti qui animato da un ideale controbilanciassero coloro che amavano la violenza e disordine.<ref>[http://gimenologues.org/spip.php?article404#nb5 Simone Weil, Lettre à Bernanos.]</ref> | ||
Filosoficamente fu affine al pensiero dei suoi insegnanti [[Alain]] e [[Le Senne]], esponenti di un filone dello spiritualismo francese di inizio secolo, permeato di una forte carica anti sistematica. | Filosoficamente fu affine al pensiero dei suoi insegnanti [[Alain]] e [[Le Senne]], esponenti di un filone dello spiritualismo francese di inizio secolo, permeato di una forte carica anti sistematica. | ||
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Per Weil, scoprendo «l’esistenza nell’anima di una facoltà superiore a se stessa, che conduce il pensiero al di sopra di essa», frutto di alcuna costrizione esterna, l’intelligenza umana trova in se stessa «un motivo sufficiente che la costringa a subordinarsi all’amore soprannaturale». E’ su queste basi che la [[filosofia|filosofa]] francese arriva ad una delle formulazioni cardine del suo pensiero che l’avvicina così alle posizioni della più moderna [[anarchismo epistemologico|epistemologia,]] là dove afferma che «la verità non si trova mediante prove, ma mediante esplorazione. Essa è sempre sperimentale». | Per Weil, scoprendo «l’esistenza nell’anima di una facoltà superiore a se stessa, che conduce il pensiero al di sopra di essa», frutto di alcuna costrizione esterna, l’intelligenza umana trova in se stessa «un motivo sufficiente che la costringa a subordinarsi all’amore soprannaturale». E’ su queste basi che la [[filosofia|filosofa]] francese arriva ad una delle formulazioni cardine del suo pensiero che l’avvicina così alle posizioni della più moderna [[anarchismo epistemologico|epistemologia,]] là dove afferma che «la verità non si trova mediante prove, ma mediante esplorazione. Essa è sempre sperimentale». | ||
== Citazioni == | == Citazioni == | ||
*«Nessuno che ami la vita vorrebbe imitare la sua dedizione al martirio o se l'augurerebbe per i propri figli o per qualunque altra persona cara. Tuttavia, Simone Weil ci commuove, ci dà nutrimento». ([[Susan Sontag]]) | *«Nessuno che ami la vita vorrebbe imitare la sua dedizione al martirio o se l'augurerebbe per i propri figli o per qualunque altra persona cara. Tuttavia, Simone Weil ci commuove, ci dà nutrimento». ([[Susan Sontag]]) |