Simone Weil: differenze tra le versioni

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Descriverà  la sua esperienza mistica con queste parole:  
Descriverà  la sua esperienza mistica con queste parole:  
: «Nel 1938 ho passato dieci giorni nell’abbazia di Solesmes, dalla domenica delle Palme al martedì di Pasqua, seguendo tutte le funzioni. Un giovane inglese cattolico mi fece conoscere quel poeta inglese del 600 che venivano detti metafisici, più tardi nel leggerli vi ho scoperto una poesia intitolata “Amore”, l'ho imparata a memoria e spesso, nei momenti culminanti delle violenti crisi di emicrania, mi sono esercitata a recitarla, ponendovi la massima attenzione e aderendo con tutta l’anima alla tenerezza che essa racchiude. Credevo di recitarla soltanto come una bella poesia, mentre a mia insaputa quella recitazione, aveva la virtù di una preghiera, fu proprio mentre la stavo recitando che Cristo è disceso e mi ha presa».<ref>[http://www2.reggionet.it/pbergama/Costume_societa/fedelibera_weil.html La fede libera di S. Weil]</ref>
: «Nel 1938 ho passato dieci giorni nell’abbazia di Solesmes, dalla domenica delle Palme al martedì di Pasqua, seguendo tutte le funzioni. Un giovane inglese cattolico mi fece conoscere quel poeta inglese del 600 che venivano detti metafisici, più tardi nel leggerli vi ho scoperto una poesia intitolata “Amore”, l'ho imparata a memoria e spesso, nei momenti culminanti delle violenti crisi di emicrania, mi sono esercitata a recitarla, ponendovi la massima attenzione e aderendo con tutta l’anima alla tenerezza che essa racchiude. Credevo di recitarla soltanto come una bella poesia, mentre a mia insaputa quella recitazione, aveva la virtù di una preghiera, fu proprio mentre la stavo recitando che Cristo è disceso e mi ha presa».<ref>[http://www2.reggionet.it/pbergama/Costume_societa/fedelibera_weil.html La fede libera di S. Weil]</ref>
Il suo desiderio non è quello di far parte della [[Chiesa]], non è interessata né al battesimo né alla messa, ma si dichiara «disposta a morire per la Chiesa, se mai ne avesse bisogno, piuttosto che entrarvi».<ref>S. Weil, lettera a Thibon, in ''Attesa di Dio'', op. cit., p. 218.</ref> Egli, infatti, ritiene che la sua vocazione fosse quella di «essere cristiana fuori dalla Chiesa», sostenendo che alla Chiesa per essere effettivamente cattolica mancasse l'universalità , ovvero essere effettivamente in grado di abbracciare tutti gli esseri umani di tutti i tempi e di tutti i luoghi.
Il suo desiderio non è quello di far parte della [[Chiesa]], non è interessata né al battesimo né alla messa, ma si dichiara «disposta a morire per la Chiesa, se mai ne avesse bisogno, piuttosto che entrarvi».<ref>S. Weil, lettera a Thibon, in ''Attesa di Dio'', op. cit., p. 218.</ref> Egli, infatti, ritiene che la sua vocazione fosse quella di «essere cristiana fuori dalla Chiesa», sostenendo che alla Chiesa per essere effettivamente cattolica mancasse l'universalità , ovvero essere effettivamente in grado di abbracciare tutti gli esseri umani di tutti i tempi e di tutti i luoghi.


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