Severino Di Giovanni: differenze tra le versioni

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Il [[23 maggio]] [[1928]] Severino intende portare una bomba al Consolato italiano di Buenos Aires, fin dentro la stanza del Console, Italo Capanni, chiuderlo dentro a viva forza e lasciare che l'ordigno esploda. Ma le cose non vanno come previsto e alla fine la bomba viene lasciata giusto nell'atrio accanto alle scale (risultato: 9 morti e 34 feriti gravi). La stessa mattina (ore 12.30) Di Giovanni piazza un'altra bomba nella farmacia del dr. Benjamin Mastronardi, presidente del Comitato Fascista (la bomba viene involontariamente disinnescata da un bambino, il figlio di Mastronardi).
Il [[23 maggio]] [[1928]] Severino intende portare una bomba al Consolato italiano di Buenos Aires, fin dentro la stanza del Console, Italo Capanni, chiuderlo dentro a viva forza e lasciare che l'ordigno esploda. Ma le cose non vanno come previsto e alla fine la bomba viene lasciata giusto nell'atrio accanto alle scale (risultato: 9 morti e 34 feriti gravi). La stessa mattina (ore 12.30) Di Giovanni piazza un'altra bomba nella farmacia del dr. Benjamin Mastronardi, presidente del Comitato Fascista (la bomba viene involontariamente disinnescata da un bambino, il figlio di Mastronardi).


Il [[14 ottobre]] Di Giovanni tenta di far saltare una nave di un armatore che ha rifiutato ogni concessione alle maestranze in agitazione; il [[14 novembre]], giornata di sciopero generale per Radowitzki, un altro ordigno toglie la vita a un innocente accanto alla cattedrale di Buenos Aires e due bombe scoppiano a Rosario; il [[25 aprile]] [[1929]] l'ex amministratore de ''[[Il Culmine]]'', Giulio Montagna, cade sotto i colpi di Di Giovanni, che lo riteneva un delatore; il [[22 ottobre]] il vice commissario della polizia di Rosario, Juan Velar, noto torturatore di sovversivi, viene sfigurato da una scarica di pallini da caccia.
Il [[14 ottobre]] [[1928]] Di Giovanni tenta di far saltare una nave di un armatore che ha rifiutato ogni concessione alle maestranze in agitazione; il [[14 novembre]], giornata di sciopero generale per Radowitzki, un altro ordigno toglie la vita a un innocente accanto alla cattedrale di Buenos Aires e due bombe scoppiano a Rosario; il [[25 aprile]] [[1929]] l'ex amministratore de ''[[Il Culmine]]'', Giulio Montagna, cade sotto i colpi di Di Giovanni, che lo riteneva un delatore; il [[22 ottobre]] il vice commissario della polizia di Rosario, Juan Velar, noto torturatore di sovversivi, viene sfigurato da una scarica di pallini da caccia.


=== Reazioni della stampa anarchica ed omicidio di Emilio López Arango ===
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