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===[[Ivan Illich|Illich]]===
===[[Ivan Illich|Illich]]===
: «Molti studenti, specie se poveri, sanno per istinto che cosa fa per loro la scuola: gli insegna a confondere processo e sostanza. Una volta confusi questi due momenti, acquista validità una nuova logica: quanto maggiore è l'applicazione, tanto migliori sono i risultati; in altre parole, l'escalation porta al successo. In questo modo si «scolarizza» l'allievo a confondere insegnamento e apprendimento, promozione e istruzione, diploma e competenza, facilità di parola e capacità di dire qualcosa di nuovo. Si «scolarizza» la sua immaginazione ad accettare il servizio al posto del valore [...]La scuola raggruppa le persone in base alla loro età. È un raggruppamento che parte da tre premesse indiscusse: il posto dei bambini è la scuola; i bambini imparano a scuola; ai bambini si può insegnare soltanto a scuola. lo credo che queste premesse, mai poste in dubbio, debbano essere invece riesaminate con molta attenzione.» (''[http://www.altraofficina.it/ivanillich/Allegati/Descolarizzare%20la%20societ%C3%A0.zip Leggi tutto]'') <ref>Tratto da ''[http://www.altraofficina.it/ivanillich/Allegati/Descolarizzare%20la%20societ%C3%A0.zip Descolarizzare la società]'' di [[Ivan Illich]]</ref>
: «Molti studenti, specie se poveri, sanno per istinto che cosa fa per loro la scuola: gli insegna a confondere processo e sostanza. Una volta confusi questi due momenti, acquista validità una nuova logica: quanto maggiore è l'applicazione, tanto migliori sono i risultati; in altre parole, l'escalation porta al successo. In questo modo si «scolarizza» l'allievo a confondere insegnamento e apprendimento, promozione e istruzione, diploma e competenza, facilità di parola e capacità di dire qualcosa di nuovo. Si «scolarizza» la sua immaginazione ad accettare il servizio al posto del valore [...]La scuola raggruppa le persone in base alla loro età. È un raggruppamento che parte da tre premesse indiscusse: il posto dei bambini è la scuola; i bambini imparano a scuola; ai bambini si può insegnare soltanto a scuola. lo credo che queste premesse, mai poste in dubbio, debbano essere invece riesaminate con molta attenzione» ([http://www.altraofficina.it/ivanillich/Allegati/Descolarizzare%20la%20societ%C3%A0.zip leggi tutto]''). <ref>Tratto da ''[http://www.altraofficina.it/ivanillich/Allegati/Descolarizzare%20la%20societ%C3%A0.zip Descolarizzare la società]'' di [[Ivan Illich]]</ref>
 
=== [[Giovanni Papini|Papini]] ===
=== [[Giovanni Papini|Papini]] ===
:Diffidiamo de' casamenti di grande superficie, dove molti uomini si rinchiudono o vengono rinchiusi. Prigioni, Chiese, Ospedali, Parlamenti, Caserme, Manicomi, Scuole, Ministeri, Conventi. Codeste pubbliche architetture son di malaugurio: segni irrecusabili di malattie generali.[...] Ma cosa hanno mai fatto i ragazzi, gli adolescenti, i giovanotti che dai sei fino ai dieci, ai quindici, ai venti, ai ventiquattro anni chiudete tante ore del giorno nelle vostre bianche galere per far patire il loro corpo e magagnare il loro cervello? [...] Le scuole, dunque, non son altro che reclusori per minorenni istruiti per soddisfare a bisogni pratici e prettamente borghesi. (''[http://www.ecn.org/filiarmonici/papini1914.html Leggi tutto]'' ) <ref>Tratto da ''Chiudiamo le scuole'', di [[Giovanni Papini]]. Il testo è del [[1914]], quando lo scrittore ed intellettuale Papini faceva parte del movimento anarchico. In seguito lo abbandonò ed abbracciò il [[fascismo]].</ref>
:Diffidiamo de' casamenti di grande superficie, dove molti uomini si rinchiudono o vengono rinchiusi. Prigioni, Chiese, Ospedali, Parlamenti, Caserme, Manicomi, Scuole, Ministeri, Conventi. Codeste pubbliche architetture son di malaugurio: segni irrecusabili di malattie generali.[...] Ma cosa hanno mai fatto i ragazzi, gli adolescenti, i giovanotti che dai sei fino ai dieci, ai quindici, ai venti, ai ventiquattro anni chiudete tante ore del giorno nelle vostre bianche galere per far patire il loro corpo e magagnare il loro cervello? [...] Le scuole, dunque, non son altro che reclusori per minorenni istruiti per soddisfare a bisogni pratici e prettamente borghesi. (''[http://www.ecn.org/filiarmonici/papini1914.html Leggi tutto]'' ) <ref>Tratto da ''Chiudiamo le scuole'', di [[Giovanni Papini]]. Il testo è del [[1914]], quando lo scrittore ed intellettuale Papini faceva parte del movimento anarchico. In seguito lo abbandonò ed abbracciò il [[fascismo]].</ref>
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