Repressione: differenze tra le versioni

m
Sostituzione testo - "à " con "à "
Nessun oggetto della modifica
m (Sostituzione testo - "à " con "à ")
Riga 2: Riga 2:


== Repressione politica ==
== Repressione politica ==
La repressione politica è spesso accompagnata da [[violenza]], che può essere legale rispetto al diritto vigente o illegale. L'esercizio della [[violenza]] sui dissidenti politici ha la funzione di intimorire tutto il resto della società, al fine di sopprimere il suo desiderio di [[libertà]] o di emancipazione. La repressione politica a volte è sinonimo di [[discriminazione]] e intolleranza politica, ideologica, religiosa e sociale. L'intolleranza si manifesta con politiche discriminatorie, la violazione dei diritti umani, la [[Violenza della polizia|brutalità della polizia]], l'imprigionamento, l'esilio, torture, sparizioni forzate e altre pene contro gli attivisti politici, ecc.
La repressione politica è spesso accompagnata da [[violenza]], che può essere legale rispetto al diritto vigente o illegale. L'esercizio della [[violenza]] sui dissidenti politici ha la funzione di intimorire tutto il resto della società, al fine di sopprimere il suo desiderio di [[libertà]] o di emancipazione. La repressione politica a volte è sinonimo di [[discriminazione]] e intolleranza politica, ideologica, religiosa e sociale. L'intolleranza si manifesta con politiche discriminatorie, la violazione dei diritti umani, la [[Violenza della polizia|brutalità della polizia]], l'imprigionamento, l'esilio, torture, sparizioni forzate e altre pene contro gli attivisti politici, ecc.


Quando la repressione politica viene scientemente organizzata dallo [[Stato]], è possibile che essa assuma carattere di [[terrorismo di Stato]], genocidio e crimini contro l'umanità. La repressione sistematica e violenta è una caratteristica tipica delle dittature e dei regimi totalitari, opera soprattutto della [[polizia]] e della [[polizia]] segreta, dell'[[esercito]], dei gruppi paramilitari e di squadroni della morte. Talvolta il [[terrorismo di Stato]] viene applicato anche nei paesi cosiddetti democratici, come per esempio quando i servizi segreti italiani, avvalendosi della collaborazione di gruppi neofascisti, misero in atto la [[strategia della tensione]] (attentati, bombe, tentati golpe e omicidi che si susseguirono dal 1969 al 1984).
Quando la repressione politica viene scientemente organizzata dallo [[Stato]], è possibile che essa assuma carattere di [[terrorismo di Stato]], genocidio e crimini contro l'umanità. La repressione sistematica e violenta è una caratteristica tipica delle dittature e dei regimi totalitari, opera soprattutto della [[polizia]] e della [[polizia]] segreta, dell'[[esercito]], dei gruppi paramilitari e di squadroni della morte. Talvolta il [[terrorismo di Stato]] viene applicato anche nei paesi cosiddetti democratici, come per esempio quando i servizi segreti italiani, avvalendosi della collaborazione di gruppi neofascisti, misero in atto la [[strategia della tensione]] (attentati, bombe, tentati golpe e omicidi che si susseguirono dal 1969 al 1984).
Riga 8: Riga 8:
== La repressione contro gli anarchici ==
== La repressione contro gli anarchici ==
[[File:Volkan Sevinc.jpg|thumb|150 px|[http://www.ecn.org/uenne/archivio/archivio2010/un04/art6370.html Volkan Sevinc], arrestato in Turchia in quanto anarchico e oppositore del [http://www.voce-armena.info/Archivio/turchia_in_europa.htm governo fascista turco]]]
[[File:Volkan Sevinc.jpg|thumb|150 px|[http://www.ecn.org/uenne/archivio/archivio2010/un04/art6370.html Volkan Sevinc], arrestato in Turchia in quanto anarchico e oppositore del [http://www.voce-armena.info/Archivio/turchia_in_europa.htm governo fascista turco]]]
Per lungo tempo dichiararsi anarchici ha significato subire le persecuzioni delle [[autorità]], ovvero essere costretti all'esilio, alla clandestinità o, peggio ancora, al [[abolizione del carcere|carcere]] duro.  
Per lungo tempo dichiararsi anarchici ha significato subire le persecuzioni delle [[autorità]], ovvero essere costretti all'esilio, alla clandestinità o, peggio ancora, al [[abolizione del carcere|carcere]] duro.  
[[File:Luigi Pelloux.png|thumb|left|220 px|Il Generale Luigi Pelloux, Presidente del Consiglio tra il 29 giugno 1898 e il 24 giugno 1900, fu tra gli organizzatori del [[Convegno anti-anarchico (Roma, 1898)|convegno anti-anarchico]] del 1898]]
[[File:Luigi Pelloux.png|thumb|left|220 px|Il Generale Luigi Pelloux, Presidente del Consiglio tra il 29 giugno 1898 e il 24 giugno 1900, fu tra gli organizzatori del [[Convegno anti-anarchico (Roma, 1898)|convegno anti-anarchico]] del 1898]]
Soprattutto tra la fine dell''800 e l'inizio del '900 alcuni governi nazionali giunsero addirittura alla promulgazione di leggi concepite proprio in chiave anti-anarchica: in [[Francia]] le cosiddette «Lois scélérates» (Leggi scellerate) del [[1894]] portarono al processo dei [[Processo dei trenta (Parigi, 1894)|"trenta"]] (nel [[1883]] si svolse a Lione quello dei [[Processo dei sessantasei (Lione, 1883)|"sessantasei"]] e alla criminalizzazione del movimento; le leggi e il clima di criminalizzazione portò frequentemente a negare l'autorizzazione per lo svolgimento di manifestazioni oppure queste terminavano con violente provocazioni o cariche delle “forze dell'ordine” (es. i [[martiri di Chicago]] del [[1886]], moti di  Milano del [[1898]] ecc.): il congresso statunitense nel [[1903]] concepì la legge denominata «[[Anarchist Exclusion Act]]» (Esclusione degli anarchici), volta ad impedire l'immigrazione di anarchici o a reimpatriare i [[Immigrazione|migranti]] anarchici giunti negli [[USA]]; in [[Spagna]], nel settembre [[1896]], furono ugualmente promulgate leggi volte a reprimere duramente il movimento anarchico.  Il governo [[italiano]] nel [[1898]] addirittura si fece promotore di un [[Convegno anti-anarchico (Roma, 1898)|convegno anti-anarchico internazionale]] ([[24 novembre]]-[[21 dicembre]]) che si poneva l'obiettivo di reprimere il [[movimento anarchico]] (il governo italiano spinse per porre sullo stesso piano l'anarchico ed il volgare assassino...).  
Soprattutto tra la fine dell''800 e l'inizio del '900 alcuni governi nazionali giunsero addirittura alla promulgazione di leggi concepite proprio in chiave anti-anarchica: in [[Francia]] le cosiddette «Lois scélérates» (Leggi scellerate) del [[1894]] portarono al processo dei [[Processo dei trenta (Parigi, 1894)|"trenta"]] (nel [[1883]] si svolse a Lione quello dei [[Processo dei sessantasei (Lione, 1883)|"sessantasei"]] e alla criminalizzazione del movimento; le leggi e il clima di criminalizzazione portò frequentemente a negare l'autorizzazione per lo svolgimento di manifestazioni oppure queste terminavano con violente provocazioni o cariche delle “forze dell'ordine” (es. i [[martiri di Chicago]] del [[1886]], moti di  Milano del [[1898]] ecc.): il congresso statunitense nel [[1903]] concepì la legge denominata «[[Anarchist Exclusion Act]]» (Esclusione degli anarchici), volta ad impedire l'immigrazione di anarchici o a reimpatriare i [[Immigrazione|migranti]] anarchici giunti negli [[USA]]; in [[Spagna]], nel settembre [[1896]], furono ugualmente promulgate leggi volte a reprimere duramente il movimento anarchico.  Il governo [[italiano]] nel [[1898]] addirittura si fece promotore di un [[Convegno anti-anarchico (Roma, 1898)|convegno anti-anarchico internazionale]] ([[24 novembre]]-[[21 dicembre]]) che si poneva l'obiettivo di reprimere il [[movimento anarchico]] (il governo italiano spinse per porre sullo stesso piano l'anarchico ed il volgare assassino...).  
Riga 20: Riga 20:
== La repressione secondo Foucault ==
== La repressione secondo Foucault ==


: «Dopo tutto, la repressione non sarebbe ancora la conseguenza politica della guerra, un po' come l'oppressione, nella teoria classica del diritto politico, era l'abuso della sovranità nell'ordine giuridico? Si potrebbero dunque opporre due grandi sistemi di analisi del potere. L'uno sarebbe il vecchio sistema che si trova nei ''philosophes'' del XVIII secolo. Esso si articola intorno al potere come diritto originario che si cede, che costituisce la sovranità, e in cui il contratto funziona come matrice del potere politico. Il potere così costituito rischia di diventare opressione quando oltrepassa se stesso, cioè quando va al di là dei termini stessi fissati dal [[contratto]]. Potere-contratto, con l'opressione come limite o piuttosto come oltrepassamento del limite. L'altro sistema cercherebbe di analizzare, al contrario, il potere politico non più secondo lo schema contratto-opressione, ma secondo quello guerra-repressione. A questo punto, la repressione non è più quel che era l'opressione rispetto al contratto, cioè un abuso, ma, al contrario, il semplice effetto e la semplice continuazione di un rapporto di dominazione. La repressione non sarebbe altro che la messa in opera, all'interno di questa pseudo-pace travagliata da una guerra continua, di un rapporto di forza perpetuo. Lo schema contratto-opressione, che è quello giuridico, e lo schema guerra repressione, o dominazione-repressione, nel quale l'opposizione pertinente non è quella fra legittimo e illeggitimo, come nello schema precedente, ma quella tra lotta e sottomissione.»  (''Bisogna difendere la società '', [[Michel Foucault]]).
: «Dopo tutto, la repressione non sarebbe ancora la conseguenza politica della guerra, un po' come l'oppressione, nella teoria classica del diritto politico, era l'abuso della sovranità nell'ordine giuridico? Si potrebbero dunque opporre due grandi sistemi di analisi del potere. L'uno sarebbe il vecchio sistema che si trova nei ''philosophes'' del XVIII secolo. Esso si articola intorno al potere come diritto originario che si cede, che costituisce la sovranità, e in cui il contratto funziona come matrice del potere politico. Il potere così costituito rischia di diventare opressione quando oltrepassa se stesso, cioè quando va al di là dei termini stessi fissati dal [[contratto]]. Potere-contratto, con l'opressione come limite o piuttosto come oltrepassamento del limite. L'altro sistema cercherebbe di analizzare, al contrario, il potere politico non più secondo lo schema contratto-opressione, ma secondo quello guerra-repressione. A questo punto, la repressione non è più quel che era l'opressione rispetto al contratto, cioè un abuso, ma, al contrario, il semplice effetto e la semplice continuazione di un rapporto di dominazione. La repressione non sarebbe altro che la messa in opera, all'interno di questa pseudo-pace travagliata da una guerra continua, di un rapporto di forza perpetuo. Lo schema contratto-opressione, che è quello giuridico, e lo schema guerra repressione, o dominazione-repressione, nel quale l'opposizione pertinente non è quella fra legittimo e illeggitimo, come nello schema precedente, ma quella tra lotta e sottomissione.»  (''Bisogna difendere la società '', [[Michel Foucault]]).
== Bibliografia ==
== Bibliografia ==
*[[Giovanni Forbicini]], ''Abolite le carceri'', Roma 1905.
*[[Giovanni Forbicini]], ''Abolite le carceri'', Roma 1905.
64 364

contributi