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[[File:611px-Regis Debray.jpg|thumb|Regis Debray]]'''Jules Régis Debray''' (Parigi, [[2 settembre]] [[1940]]) è uno scrittore, giornalista, professore e intellettuale francese. Fu inizialmente un seguace del [[marxista]] [[Louis Althusser]], nonchè amico di [[Fidel Castro]] e [[Ernesto Che Guevara]], ma ha avuto un percorso intellettuale non privo di ambiguità  e\o di critiche.  
[[File:611px-Regis Debray.jpg|thumb|Regis Debray]]'''Jules Régis Debray''' (Parigi, [[2 settembre]] [[1940]]) è uno scrittore, giornalista, professore e intellettuale francese. Fu inizialmente un seguace del [[marxista]] [[Louis Althusser]], nonchè amico di [[Fidel Castro]] e [[Ernesto Che Guevara]], ma ha avuto un percorso intellettuale non privo di ambiguità  e\o di critiche.  


== Biografia ==
== Biografia ==
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'''Régis Debray''' nasce a Parigi il [[2 settembre]] [[1940]] in una famiglia della buona borghesia francese, il padre è avvocato e la madre era stata una partigiana francese. La formazione di Debray è di alto livello, essendosi diplomato all'Ecole Normale Supérieure di Parigi nel [[1965]], seguendo i corsi di [[Louis Althusser]].  
'''Régis Debray''' nasce a Parigi il [[2 settembre]] [[1940]] in una famiglia della buona borghesia francese, il padre è avvocato e la madre era stata una partigiana francese. La formazione di Debray è di alto livello, essendosi diplomato all'Ecole Normale Supérieure di Parigi nel [[1965]], seguendo i corsi di [[Louis Althusser]].  


Socialista, nello stesso anno, insieme ad una cinquantina di [[guerriglia|guerriglieri]] partecipa al fallito tentativo di [[rivoluzione]] in [[Bolivia]] di [[Ernesto Che Guevara]]. Debray, insieme ad un certo Ciro Bustos, viene fatto prigioniero dalle milizie boliviane il [[20 aprile]] [[1967]] e grazie all'intervento di Charles De Gaulle liberato quattro anni dopo. Qualche mese dopo, l'assassinio di [[Che Guevara]] ([[9 ottobre]] [[1967]]), scatenerà  una serie di sospetti e accuse di essere un delatore (si veda il capitolo seguente).  
Socialista, nello stesso anno, insieme ad una cinquantina di [[guerriglia|guerriglieri]] partecipa al fallito tentativo di [[rivoluzione]] in [[Bolivia]] di [[Ernesto Che Guevara]]. Debray, insieme ad un certo Ciro Bustos, viene fatto prigioniero dalle milizie boliviane il [[20 aprile]] [[1967]] e grazie all'intervento di Charles De Gaulle liberato quattro anni dopo. Qualche mese dopo, l'assassinio di [[Che Guevara]] ([[9 ottobre]] [[1967]]), scatenerà  una serie di sospetti e accuse di essere un delatore (si veda il capitolo seguente).  


Tornato in [[Francia]] dopo il rilascio, Debray inizia a maturare una forma di rispetto nei confronti di uno [[Stato]] forte e autorevole, svolgendo attività  politica come consigliere speciale del presidente François Mitterand per sette anni. Nel [[1993]], deluso dalla falsità  di uno [[Stato]]-immagine, tutto intento a cercare il [[consenso]] anzichè risolvere i problemi delle masse, abbandona definitivamente la politica.
Tornato in [[Francia]] dopo il rilascio, Debray inizia a maturare una forma di rispetto nei confronti di uno [[Stato]] forte e autorevole, svolgendo attività  politica come consigliere speciale del presidente François Mitterand per sette anni. Nel [[1993]], deluso dalla falsità  di uno [[Stato]]-immagine, tutto intento a cercare il [[consenso]] anzichè risolvere i problemi delle masse, abbandona definitivamente la politica.


Si dedica con impegno alla [[filosofia]] e alla strutturazione di una nuova disciplina, la [[mediologia]], da lui proposta nel [[1989]] con il suo saggio ''Cours de médiologie générale'' (Corso di mediologia generale). Con questa disciplina egli intenderebbe «comprendere le dinamiche con cui vengono tramandate le tradizioni dei diversi gruppi sociali, alla luce dei condizionamenti a esse imposte da parte dei principali dispositivi impiegati: la scrittura, la stampa, la televisione e attualmente Internet» <ref>[http://www.zam.it/biografia_Regis_Debray Biografia Regis Debray]</ref>. In ''Lo Stato seduttore'', del [[1993]], Debray arriva a sostenere che se uno [[Stato]] è impregnato di forti ideologie politiche, come quella [[marxista]], o anche di forti legami con una qualsiasi [[religione]], come avviene nelle teocrazie, il rischio per la popolazione è la [[repressione]] generalizzata. In caso contrario il pericolo è quello di cadere in una depressione generalizzata, nella quale a farla da padrone è il potere della ricchezza e dell'immagine. Un ruolo determinante nella desacralizzazione delle immagini e nell'indebolimento del simbolismo di [[Stato]] è, secondo Debray, svolto dai [[media]] e dalla tv in particolare.
Si dedica con impegno alla [[filosofia]] e alla strutturazione di una nuova disciplina, la [[mediologia]], da lui proposta nel [[1989]] con il suo saggio ''Cours de médiologie générale'' (Corso di mediologia generale). Con questa disciplina egli intenderebbe «comprendere le dinamiche con cui vengono tramandate le tradizioni dei diversi gruppi sociali, alla luce dei condizionamenti a esse imposte da parte dei principali dispositivi impiegati: la scrittura, la stampa, la televisione e attualmente Internet» <ref>[http://www.zam.it/biografia_Regis_Debray Biografia Regis Debray]</ref>. In ''Lo Stato seduttore'', del [[1993]], Debray arriva a sostenere che se uno [[Stato]] è impregnato di forti ideologie politiche, come quella [[marxista]], o anche di forti legami con una qualsiasi [[religione]], come avviene nelle teocrazie, il rischio per la popolazione è la [[repressione]] generalizzata. In caso contrario il pericolo è quello di cadere in una depressione generalizzata, nella quale a farla da padrone è il potere della ricchezza e dell'immagine. Un ruolo determinante nella desacralizzazione delle immagini e nell'indebolimento del simbolismo di [[Stato]] è, secondo Debray, svolto dai [[media]] e dalla tv in particolare.
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Da circa 40 anni Regis Debray viene sospettato insieme all'artista e rivoluzionario [[Ciro Bustos]] di essere uno dei "traditori" del Che. Arrestati entrambi dall'esercito boliviano qualche mese prima della cattura e della morte di Guevara, secondo queste accuse entrambi, o uno dei due, avrebbero collaborato rivelando la presenza di Guevara in Bolivia.
Da circa 40 anni Regis Debray viene sospettato insieme all'artista e rivoluzionario [[Ciro Bustos]] di essere uno dei "traditori" del Che. Arrestati entrambi dall'esercito boliviano qualche mese prima della cattura e della morte di Guevara, secondo queste accuse entrambi, o uno dei due, avrebbero collaborato rivelando la presenza di Guevara in Bolivia.


Molte biografie sul Che scagionano però Debray da questa accusa ed indicano in Bustos il solo delatore che permise la cattura e la morte del rivoluzionario [[Argentina|argentino]]. Nel [[2001]] Erik Gandini, Tarik Saleh, Mårten Nilsson, Lukas Eisenhauer e Johan Söderberg hanno realizzato un film - documentario dal titolo (per la versione italiana) "Sacrificio. Chi ha tradito Che Guevara?", nel quale, avvelendosi di interviste esclusive ed attente ricostruzioni storiche, viene ipotizzato con molta probabilità  che il vero "traditore" del rivoluzionario argentino sia proprio il filosofo, giornalista e scrittore francese.
Molte biografie sul Che scagionano però Debray da questa accusa ed indicano in Bustos il solo delatore che permise la cattura e la morte del rivoluzionario [[Argentina|argentino]]. Nel [[2001]] Erik Gandini, Tarik Saleh, Mårten Nilsson, Lukas Eisenhauer e Johan Söderberg hanno realizzato un film - documentario dal titolo (per la versione italiana) "Sacrificio. Chi ha tradito Che Guevara?", nel quale, avvelendosi di interviste esclusive ed attente ricostruzioni storiche, viene ipotizzato con molta probabilità  che il vero "traditore" del rivoluzionario argentino sia proprio il filosofo, giornalista e scrittore francese.
==Note==
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