Provo: differenze tra le versioni

2 byte rimossi ,  17:05, 3 set 2019
m
Sostituzione testo - "[à][\s][]]" con "à]"
m (Sostituzione testo - "[à][\s][:]" con "à:")
m (Sostituzione testo - "[à][\s][]]" con "à]")
Riga 7: Riga 7:
Un ruolo molto importante nella nascita del movimento lo ebbe anche [[Roen van Duyn]], un filosofo molto introverso, ispirato dall'[[anarchismo]], dal [[Dadaismo]], da [[Herbert Marcuse]] e dal [[Marchese de Sade]]. Van Duyn divenne elemento decisivo nella pubblicazione dell'omonima rivista, che portava come indicazione: «Provo, mensile degli anarchici». Fu il sociologo olandese Buikhuizen a coniare per primo il termine «Provo» (in italiano il termine può essere tradotto in "provocazione") in una descrizione assecondante dei [[Nozems]], una delle prime subculture olandesi moderne, nata e sviluppata a cavallo degli anni cinquanta-sessanta, che sarà  alla base della nascita del movimento. L'anarchico Roel Van Duyn fu il primo a riconoscere il potenziale nascosto dei Nozems, affermando nel [[1965]]: «È nostro compito convertire la loro aggressione in una coscienza rivoluzionaria».  
Un ruolo molto importante nella nascita del movimento lo ebbe anche [[Roen van Duyn]], un filosofo molto introverso, ispirato dall'[[anarchismo]], dal [[Dadaismo]], da [[Herbert Marcuse]] e dal [[Marchese de Sade]]. Van Duyn divenne elemento decisivo nella pubblicazione dell'omonima rivista, che portava come indicazione: «Provo, mensile degli anarchici». Fu il sociologo olandese Buikhuizen a coniare per primo il termine «Provo» (in italiano il termine può essere tradotto in "provocazione") in una descrizione assecondante dei [[Nozems]], una delle prime subculture olandesi moderne, nata e sviluppata a cavallo degli anni cinquanta-sessanta, che sarà  alla base della nascita del movimento. L'anarchico Roel Van Duyn fu il primo a riconoscere il potenziale nascosto dei Nozems, affermando nel [[1965]]: «È nostro compito convertire la loro aggressione in una coscienza rivoluzionaria».  


I simboli che li caratterizzarono furono le biciclette bianche (significante il comportamento antisociale degli automobilisti) e la mela, che veniva frequentemente offerta ai passanti e che i provos mangiavano frequentemente (secondo diverse fonti storiche la [[A cerchiata]] spesso veniva utilizzata per simboleggiare la mela dei provos). Il movimento ebbe immediatamente una caratterizzazione molto libertaria, d'altronde la città  in cui spesso si riunivano, Amsterdam, era un simbolo stesso di [[libertà ]] in quel periodo. La piazza in cui si incontravano era la Spuipplatz, al centro della quale c'era una piccola statua ('''Lieverdje'''), raffigurante un fanciullo. Essendo stata donata da un mercante di tabacco, i Provos si divertivano nel "profanarla" lanciandole contro oggetti vari o dipingendola di bianco. I veri e propri happenings a cui partecipavano centinaia di persone, talvolta terminavano con l'arrivo della polizia e con l'arresto di qualche persona.
I simboli che li caratterizzarono furono le biciclette bianche (significante il comportamento antisociale degli automobilisti) e la mela, che veniva frequentemente offerta ai passanti e che i provos mangiavano frequentemente (secondo diverse fonti storiche la [[A cerchiata]] spesso veniva utilizzata per simboleggiare la mela dei provos). Il movimento ebbe immediatamente una caratterizzazione molto libertaria, d'altronde la città  in cui spesso si riunivano, Amsterdam, era un simbolo stesso di [[libertà]] in quel periodo. La piazza in cui si incontravano era la Spuipplatz, al centro della quale c'era una piccola statua ('''Lieverdje'''), raffigurante un fanciullo. Essendo stata donata da un mercante di tabacco, i Provos si divertivano nel "profanarla" lanciandole contro oggetti vari o dipingendola di bianco. I veri e propri happenings a cui partecipavano centinaia di persone, talvolta terminavano con l'arrivo della polizia e con l'arresto di qualche persona.


Nel giugno [[1965]] apparve ad Amsterdam per la prima volta il giornale Provo, sotto la direzione di [[Roel van Duyn]]. Annunciando l'uscita del loro giornale, pubblicarono il loro manifesto programmatico:
Nel giugno [[1965]] apparve ad Amsterdam per la prima volta il giornale Provo, sotto la direzione di [[Roel van Duyn]]. Annunciando l'uscita del loro giornale, pubblicarono il loro manifesto programmatico:
Riga 19: Riga 19:
:''PROVO vuol ridar vita all'anarchia ed insegnarla ai giovani''.<br />
:''PROVO vuol ridar vita all'anarchia ed insegnarla ai giovani''.<br />
:''PROVO È UN'IMMAGINE.''» <ref>[http://www.volumeedizioni.com/magazine/2009/04/14/il-movimento-dei-provos/Il movimento dei Provos]</ref>
:''PROVO È UN'IMMAGINE.''» <ref>[http://www.volumeedizioni.com/magazine/2009/04/14/il-movimento-dei-provos/Il movimento dei Provos]</ref>
In questa maniera il movimento Provo venne fatto conoscere alla città: essi intendevano portare in [[Olanda]], ritenuto un paese simbolo di benessere e tranquillità, un vento rivoluzionario che quantomeno criticasse l'esistenza stessa di quest'ordine precostituito. Per queste ragioni ebbero atteggiamenti molto provocatori, anche se sempre [[Nonviolenza|non-violenti]]: la [[violenza]] era, infatti, intesa come una pratica d'azione politica non consona alle loro peculiarità. Atteggiamenti volti alla ridicolizzazione delle [[autorità ]] furono quasi all'ordine del giorno, l'azione era sempre improntata sull'ironia (chiesero che la polizia girasse disarmata e portasse cibo da donare ai poveri al posto dei manganelli), il sarcasmo e la [[disobbedienza civile|disobbedienza]].  I metodi creativi dei Provos erano tanto originali ed anomali quanto altamente sovversivi; la sinistra e i sindacati non li comprendevano e la polizia li considerava alla stregua dei peggiori sovversivi.
In questa maniera il movimento Provo venne fatto conoscere alla città: essi intendevano portare in [[Olanda]], ritenuto un paese simbolo di benessere e tranquillità, un vento rivoluzionario che quantomeno criticasse l'esistenza stessa di quest'ordine precostituito. Per queste ragioni ebbero atteggiamenti molto provocatori, anche se sempre [[Nonviolenza|non-violenti]]: la [[violenza]] era, infatti, intesa come una pratica d'azione politica non consona alle loro peculiarità. Atteggiamenti volti alla ridicolizzazione delle [[autorità]] furono quasi all'ordine del giorno, l'azione era sempre improntata sull'ironia (chiesero che la polizia girasse disarmata e portasse cibo da donare ai poveri al posto dei manganelli), il sarcasmo e la [[disobbedienza civile|disobbedienza]].  I metodi creativi dei Provos erano tanto originali ed anomali quanto altamente sovversivi; la sinistra e i sindacati non li comprendevano e la polizia li considerava alla stregua dei peggiori sovversivi.
[[File:RoelvanDuijn.JPG|270 px|thumb|Van Duyn durante una conferenza del 2008, nella quale sta commentando una sua stessa immagine del 1960]]
[[File:RoelvanDuijn.JPG|270 px|thumb|Van Duyn durante una conferenza del 2008, nella quale sta commentando una sua stessa immagine del 1960]]
Una delle azioni più eclatanti fu da loro compiuta il [[10 marzo]] [[1966]]: durante il passaggio del corteo nuziale della principessa Beatrice, i provos fecero esplodere alcuni fumogeni. La protesta serviva ad attirare l'attenzione sul fatto che la principessa si stava unendo in matrimonio con l'ex-[[Nazismo|nazista]] [[Claus von Amsberg]]. La polizia caricò pesantemente i giovani “provocatori”, ci furono molti feriti e qualche arresto. Il giorno seguente molti olandesi si dichiararono scandalizzati dalla [[violenza]] della polizia olandese.
Una delle azioni più eclatanti fu da loro compiuta il [[10 marzo]] [[1966]]: durante il passaggio del corteo nuziale della principessa Beatrice, i provos fecero esplodere alcuni fumogeni. La protesta serviva ad attirare l'attenzione sul fatto che la principessa si stava unendo in matrimonio con l'ex-[[Nazismo|nazista]] [[Claus von Amsberg]]. La polizia caricò pesantemente i giovani “provocatori”, ci furono molti feriti e qualche arresto. Il giorno seguente molti olandesi si dichiararono scandalizzati dalla [[violenza]] della polizia olandese.
64 364

contributi