Propaganda col fatto: differenze tra le versioni

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Nel [[1881]], durante il congresso internazionale anarchico di Londra (dove erano presenti anche [[Louise Michel]] ed [[Emile Pouget]]), questa nuova strategia sarà proclamata ed enunciata come «'''propaganda col fatto'''» (per aggiungersi agli scritti ed alle parole). Per molti di questi pensatori, in primis [[Kropotkin]], l'azione col fatto avrebbe scatenato una serie di eventi tra loro legati indissolubilmente ([[determinismo]]) che sarebbero sfociati nell'[[anarchia]].  
Nel [[1881]], durante il congresso internazionale anarchico di Londra (dove erano presenti anche [[Louise Michel]] ed [[Emile Pouget]]), questa nuova strategia sarà proclamata ed enunciata come «'''propaganda col fatto'''» (per aggiungersi agli scritti ed alle parole). Per molti di questi pensatori, in primis [[Kropotkin]], l'azione col fatto avrebbe scatenato una serie di eventi tra loro legati indissolubilmente ([[determinismo]]) che sarebbero sfociati nell'[[anarchia]].  


Nel [[1887]], cioè sette anni dopo l'articolo comparso su ''[[Le Révolté]]'', [[Kropotkin]] cambiò opinione e sullo stesso giornale pubblicò un articolo in cui scrisse che «un edificio fondato su secoli di storia non si distrugge con qualche chilogrammo di esplosivo». La propaganda col fatto affascinò molti anarchici del movimento anarchico, soprattutto in [[Italia]] e [[Francia]] (vedi [[Sante Caserio]], [[Gaetano Bresci]] o [[Emile Henry]]), ed in seguito, nei primi due decenni del '900, quando ormai in Europa aveva intrapreso una parabola discendente <ref>Il [[24 novembre]] [[1898]] a Palazzo Corsini a Roma si era tenuta la ''Conferenza per la difesa sociale contro gli anarchici'': i 21 paesi partecipanti stabilirono all'unanimità che l'anarchia non avrebbe dovuto essere considerata una dottrina politica e che gli attentati attuati dagli anarchici erano da punirsi come azioni criminali. Esse sarebbero state oggetto di potenziale estradizione.</ref> , prese a diffondersi negli [[Stati Uniti]] grazie a [[Johann Most]], [[Giuseppe Ciancabilla]] e soprattutto [[Luigi Galleani]].
Nel [[1887]], cioè sette anni dopo l'articolo comparso su ''[[Le Révolté]]'', [[Kropotkin]] cambiò opinione e sullo stesso giornale pubblicò un articolo in cui scrisse che «un edificio fondato su secoli di storia non si distrugge con qualche chilogrammo di esplosivo». La propaganda col fatto affascinò molti anarchici del movimento anarchico, soprattutto in [[Italia]] e [[Francia]] (vedi [[Sante Caserio]], [[Gaetano Bresci]] o [[Emile Henry]]), ed in seguito, nei primi due decenni del '900, quando ormai in Europa aveva intrapreso una parabola discendente <ref>Il [[24 novembre]] [[1898]] a Palazzo Corsini a Roma si era tenuta la ''Conferenza per la difesa sociale contro gli anarchici'': i 21 paesi partecipanti stabilirono all'unanimità che l'anarchia non avrebbe dovuto essere considerata una dottrina politica e che gli attentati attuati dagli anarchici erano da punirsi come azioni criminali. Esse sarebbero state oggetto di potenziale estradizione.</ref>, prese a diffondersi negli [[Stati Uniti]] grazie a [[Johann Most]], [[Giuseppe Ciancabilla]] e soprattutto [[Luigi Galleani]].


Anche molte azioni rivendicate ai giorni nostri dalla [[Federazione Anarchica Informale]] possono essere inquadrate nell'ambito della tradizione storica della propaganda col fatto.
Anche molte azioni rivendicate ai giorni nostri dalla [[Federazione Anarchica Informale]] possono essere inquadrate nell'ambito della tradizione storica della propaganda col fatto.
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