Propaganda col fatto: differenze tra le versioni

Riga 41: Riga 41:
* il [[25 maggio]] [[1926]] [[Sholom Schwartzbard]] esplode 7 colpi di arma da fuoco contro il capo del governo ucraino Symon Petljura (a quest'ultimo caso si lega un fatto eccezionale: tutti gli uomini sopra menzionati trovarono la morte in conseguenza del proprio gesto, tranne [[Sholom Schwartzbard|Schwartzbard]], assolto da una giuria che riconobbe le sue ragioni).
* il [[25 maggio]] [[1926]] [[Sholom Schwartzbard]] esplode 7 colpi di arma da fuoco contro il capo del governo ucraino Symon Petljura (a quest'ultimo caso si lega un fatto eccezionale: tutti gli uomini sopra menzionati trovarono la morte in conseguenza del proprio gesto, tranne [[Sholom Schwartzbard|Schwartzbard]], assolto da una giuria che riconobbe le sue ragioni).
=== Gli attentatori di Mussolini ===
=== Gli attentatori di Mussolini ===
[[File:Attentatori.jpg|miniatura|Ed ecco riuniti in questa foto tutti gli attentatori del duce: (dall'alto) Zaniboni, Zamboni, Lucetti, Schirru, Gibson e Sbardellotto.]]
[[File:Attentatori2.jpg|miniatura|Ed ecco riuniti in questa foto tutti gli attentatori del duce: (dall'alto) Zaniboni, Zamboni, Lucetti, Schirru, Gibson e Sbardellotto.]]
* Il [[4 novembre]] [[1925]] [[Tito Zaniboni]] organizzò un attentato contro Benito Mussolini. Egli avrebbe dovuto far fuoco con un fucile di precisione austriaco da una finestra dell'albergo Dragoni, fronteggiante il balcone di Palazzo Chigi, da cui si sarebbe dovuto affacciare il duce per celebrare l'anniversario della vittoria. Ma [[Tito Zaniboni|Zaniboni]] non sapeva che del suo gruppo faceva parte un informatore della polizia (tale Carlo Quaglia), e che quindi tutte le sue mosse erano state fino a quel momento sorvegliate dal questore Giuseppe Dosi. L'operazione di polizia scattò quando [[Tito Zaniboni|Zaniboni]], giunto in albergo, si apprestò a salire nella sua camera. In un armadio della camera stessa fu trovato il fucile, e nei pressi di piazza San Claudio fu trovata parcheggiata una Lancia Dilambda, che lo Zaniboni aveva acquistato pochi giorni prima e che gli sarebbe servita per la fuga. [[Tito Zaniboni|Zaniboni]] fu quindi arrestato tre ore prima dell'attentato, insieme al generale Luigi Capello.
* Il [[4 novembre]] [[1925]] [[Tito Zaniboni]] organizzò un attentato contro Benito Mussolini. Egli avrebbe dovuto far fuoco con un fucile di precisione austriaco da una finestra dell'albergo Dragoni, fronteggiante il balcone di Palazzo Chigi, da cui si sarebbe dovuto affacciare il duce per celebrare l'anniversario della vittoria. Ma [[Tito Zaniboni|Zaniboni]] non sapeva che del suo gruppo faceva parte un informatore della polizia (tale Carlo Quaglia), e che quindi tutte le sue mosse erano state fino a quel momento sorvegliate dal questore Giuseppe Dosi. L'operazione di polizia scattò quando [[Tito Zaniboni|Zaniboni]], giunto in albergo, si apprestò a salire nella sua camera. In un armadio della camera stessa fu trovato il fucile, e nei pressi di piazza San Claudio fu trovata parcheggiata una Lancia Dilambda, che lo Zaniboni aveva acquistato pochi giorni prima e che gli sarebbe servita per la fuga. [[Tito Zaniboni|Zaniboni]] fu quindi arrestato tre ore prima dell'attentato, insieme al generale Luigi Capello.
* Il [[7 aprile]] [[1926]] Mussolini era appena uscito dal palazzo del Campidoglio, dove aveva inaugurato un congresso di chirurgia, quando [[Violet Gibson]] gli sparò un colpo di pistola, ferendolo di striscio al naso. Secondo Arrigo Petacco e altri studiosi, a salvarlo sarebbe stato un saluto romano che porgeva proprio nel momento dello sparo: tirando indietro il capo irrigidendosi come sua abitudine nel saluto, avrebbe inconsapevolmente portato la testa fuori traiettoria. La [[Violet Gibson|Gibson]], faticosamente sottratta a un tentativo di linciaggio, fu condotta in questura; interrogata, non rivelò la ragione dell'attentato. L'attentatrice, per volontà dello stesso Mussolini, che ai tempi era in buoni rapporti con Winston Churchill, venne assolta in istruttoria dal Tribunale speciale per totale infermità di mente e successivamente espulsa dall'Italia verso l'Inghilterra. Rimase per trent'anni ricoverata in una clinica psichiatrica, il St Andrew's Hospital a Northampton, ove morì.  
* Il [[7 aprile]] [[1926]] Mussolini era appena uscito dal palazzo del Campidoglio, dove aveva inaugurato un congresso di chirurgia, quando [[Violet Gibson]] gli sparò un colpo di pistola, ferendolo di striscio al naso. Secondo Arrigo Petacco e altri studiosi, a salvarlo sarebbe stato un saluto romano che porgeva proprio nel momento dello sparo: tirando indietro il capo irrigidendosi come sua abitudine nel saluto, avrebbe inconsapevolmente portato la testa fuori traiettoria. La [[Violet Gibson|Gibson]], faticosamente sottratta a un tentativo di linciaggio, fu condotta in questura; interrogata, non rivelò la ragione dell'attentato. L'attentatrice, per volontà dello stesso Mussolini, che ai tempi era in buoni rapporti con Winston Churchill, venne assolta in istruttoria dal Tribunale speciale per totale infermità di mente e successivamente espulsa dall'Italia verso l'Inghilterra. Rimase per trent'anni ricoverata in una clinica psichiatrica, il St Andrew's Hospital a Northampton, ove morì.  
64 364

contributi