Pino Cacucci: differenze tra le versioni

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Negli anni '80 Cacucci comincia a spostarsi nel Sudamerica, spazio che assume ben presto un ruolo importante sia nella sua narrativa che nella sua vita. Cacucci passa infatti molto tempo in zone come il [[Nicaragua]], che frequenta con l'amico Stefano Tassinari (anch'egli scrittore, ma [[comunista]]) attratto dalla «''miscela rivoluzionaria di socialismo tropicale e cristianesimo di base''» <ref>P. Cacucci, "''Nicaragua, violentemente dolce''", da ''Nuova rivista letteraria'', n.6 ottobre 2012</ref>, e il [[Messico]]. Cacucci ha anche stretto amicizia con alcuni noti scrittori sudamericani, come [[Luis Sepúlveda]].  
Negli anni '80 Cacucci comincia a spostarsi nel Sudamerica, spazio che assume ben presto un ruolo importante sia nella sua narrativa che nella sua vita. Cacucci passa infatti molto tempo in zone come il [[Nicaragua]], che frequenta con l'amico Stefano Tassinari (anch'egli scrittore, ma [[comunista]]) attratto dalla «''miscela rivoluzionaria di socialismo tropicale e cristianesimo di base''» <ref>P. Cacucci, "''Nicaragua, violentemente dolce''", da ''Nuova rivista letteraria'', n.6 ottobre 2012</ref>, e il [[Messico]]. Cacucci ha anche stretto amicizia con alcuni noti scrittori sudamericani, come [[Luis Sepúlveda]].  


Col tempo Cacucci ha allargato i soi orizzonti politici, salutando favorevolmente il movimento [[no-global]] e, in virtù del suo interesse per le combinazioni politiche sudamericane, solidarizzando con i governi "progressisti" susseguitisi dagli anni '90 al primo decennio del XXI secolo, come quelli di Lula, della Kirchner<ref>L. Apicella, [http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/04/29/cacucci-nuovo-libro-racconto-anarchici-rapinavano-banche-perche-capitalismo-messo/213161/ ''Cacucci e il nuovo libro: “Metto in discussione il capitalismo con 7 storie di uomini liberi”''], ''Il Fatto Quotidiano''</ref> o di [[Evo Morales]].
Col tempo Cacucci ha allargato i soi orizzonti politici, salutando favorevolmente il movimento [[no-global]] e, in virtù del suo interesse per le combinazioni politiche sudamericane, solidarizzando con i governi "progressisti" susseguitisi dagli anni '90 al primo decennio del XXI secolo, come quelli di Lula, della Kirchner<ref>L. Apicella, [http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/04/29/cacucci-nuovo-libro-racconto-anarchici-rapinavano-banche-perche-capitalismo-messo/213161/ ''Cacucci e il nuovo libro: “Metto in discussione il capitalismo con 7 storie di uomini liberi”''], ''Il Fatto Quotidiano''</ref> o di [[Evo Morales]].


Pubblica il suo primo libro, "''Outland Rock''", nel [[1988]]: quello stesso anno vince il Premio Mystfest. Il secondo, "''Puerto Escondido''", diventa invece un film diretto da Gabriele Salvatores.
Pubblica il suo primo libro, "''Outland Rock''", nel [[1988]]: quello stesso anno vince il Premio Mystfest. Il secondo, "''Puerto Escondido''", diventa invece un film diretto da Gabriele Salvatores.
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I compagni di "''Canenero''" hanno criticato lo stesso Cacucci, accusandolo di aver lucrato sulla storia del movimento anarchico, di cui egli stesso ha fatto parte:
I compagni di "''Canenero''" hanno criticato lo stesso Cacucci, accusandolo di aver lucrato sulla storia del movimento anarchico, di cui egli stesso ha fatto parte:


:«''Non possiamo esimerci dallo spendere alcune parole sul conto dello stesso Cacucci. Evidentemente la rivoluzione non paga, di certo non quanto avrà  pagato la Longanesi per questo libro. Per chi un tempo è stato un “anarchico” – come Cacucci, per l'appunto – cosa c'è di meglio del capitalizzare quanto si è avuto modo di conoscere bene? Nulla di strano, dunque. Neanche ritrovarlo in mezzo ad altri prodotti in plastica sugli scaffali di un supermercato. Come tanti altri reduci, Cacucci ha compreso che in quest'epoca della depressione è molto più redditizio sbriciolare ogni idea e azione fino ad ottenerne un prodotto culturale, con una evidente predilezione per ciò che in partenza non lo era affatto, piuttosto che perdersi dietro alle utopie''.<ref name="canenero">"''In ogni caso nessun rimorso''", da ''Canenero'', n. 43, 20 dicembre 1996,  [http://finimondo.org/node/427 consultabile su finimondo.org]</ref>»
:«''Non possiamo esimerci dallo spendere alcune parole sul conto dello stesso Cacucci. Evidentemente la rivoluzione non paga, di certo non quanto avrà  pagato la Longanesi per questo libro. Per chi un tempo è stato un “anarchico” – come Cacucci, per l'appunto – cosa c'è di meglio del capitalizzare quanto si è avuto modo di conoscere bene? Nulla di strano, dunque. Neanche ritrovarlo in mezzo ad altri prodotti in plastica sugli scaffali di un supermercato. Come tanti altri reduci, Cacucci ha compreso che in quest'epoca della depressione è molto più redditizio sbriciolare ogni idea e azione fino ad ottenerne un prodotto culturale, con una evidente predilezione per ciò che in partenza non lo era affatto, piuttosto che perdersi dietro alle utopie''.<ref name="canenero">"''In ogni caso nessun rimorso''", da ''Canenero'', n. 43, 20 dicembre 1996,  [http://finimondo.org/node/427 consultabile su finimondo.org]</ref>»
==Note==
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