Pier Carlo Masini: differenze tra le versioni

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Alla fine, dopo lo scioglimento dei [[GAAP]] e il prevalere in [[Azione comunista]] delle tendenze leniniste e settarie, Masini prima pubblica ''La corrente di sinistra vista da sinistra'' e ''Una classe un partito'' e poi confluisce nel Partito Socialista (fine 1958-inizio 1959) abbandonando il [[movimento anarchico]]. In queste documenti Masini sostiene la necessità di costituire una corrente libertaria e [[internazionalismo|internazionalista]] all'interno del PSI in modo da allontanare i proletari dalle derive autoritarie [[marxismo|marxiste]] e riportare il [[socialismo]] a quella che egli riteneva fosse la sua vera vocazione: il movimento nato con la [[Prima Internazionale]].  
Alla fine, dopo lo scioglimento dei [[GAAP]] e il prevalere in [[Azione comunista]] delle tendenze leniniste e settarie, Masini prima pubblica ''La corrente di sinistra vista da sinistra'' e ''Una classe un partito'' e poi confluisce nel Partito Socialista (fine 1958-inizio 1959) abbandonando il [[movimento anarchico]]. In queste documenti Masini sostiene la necessità di costituire una corrente libertaria e [[internazionalismo|internazionalista]] all'interno del PSI in modo da allontanare i proletari dalle derive autoritarie [[marxismo|marxiste]] e riportare il [[socialismo]] a quella che egli riteneva fosse la sua vera vocazione: il movimento nato con la [[Prima Internazionale]].  


Stringe amicizia con esponenti socialisti a lui affini [[Giorgio Galli]], [[Stefano Merli]], [[Gaetano Arfè]], [[Giuseppe Favarelli]] (riformista di [[Proudhon|stampo proudhoniano]]) - e si butta con passione nella ricerca storica, riportando alla luce le tradizioni laiche, anticlericali, libertarie e federaliste del primo [[socialismo]] italiano. Riscopre inoltre figure importanti del movimento operaio come [[Arcangelo Ghisleri]], su cui pubblica ''Carteggi di Arcangelo Ghisleri: 1875-1890'' (ed. Feltrinelli) e ''La biblioteca Ghisleri'', la cui stesura lo porta alla scoperta di interessanti documenti su [[Antonio Labriola]] e [[Silvio Spaventa]]. Masini riesce anche a risalire all'unica figlia di Ghisleri, Elvezia, che subito gli mette a disposizione la ricchissima biblioteca\emeroteca del padre.  
Stringe amicizia con esponenti socialisti a lui affini - [[Giorgio Galli]], [[Stefano Merli]], [[Gaetano Arfè]], [[Giuseppe Favarelli]] (riformista di [[Proudhon|stampo proudhoniano]]) - e si butta con passione nella ricerca storica, riportando alla luce le tradizioni laiche, anticlericali, libertarie e federaliste del primo [[socialismo]] italiano. Riscopre inoltre figure importanti del movimento operaio come [[Arcangelo Ghisleri]], su cui pubblica ''Carteggi di Arcangelo Ghisleri: 1875-1890'' (ed. Feltrinelli) e ''La biblioteca Ghisleri'', la cui stesura lo porta alla scoperta di interessanti documenti su [[Antonio Labriola]] e [[Silvio Spaventa]]. Masini riesce anche a risalire all'unica figlia di Ghisleri, Elvezia, che subito gli mette a disposizione la ricchissima biblioteca\emeroteca del padre.  


All'interno del partito assume sempre una posizione critica e non ne fa mistero in numerosi articoli pubblicati su «Critica Sociale» e «l'Avanti!», in cui contesta l'opportunismo, il ministerialismo e il conformismo politico-sociale di molti socialisti. In fondo si sente sempre un anarchico e per questo rifiuta cariche e candidature di qualsiasi tipo. Anche quando poi decide di passare al PSDI – dove militerà dal [[1969]] al [[1992]] – l'unico incarico che ricopre è quello di segretario provinciale di Bergamo. Egli si sentirà sempre un [[socialista]] che riassume in sé la sintesi tra l'anima riformista e quella rivoluzionaria:
All'interno del partito assume sempre una posizione critica e non ne fa mistero in numerosi articoli pubblicati su «Critica Sociale» e «l'Avanti!», in cui contesta l'opportunismo, il ministerialismo e il conformismo politico-sociale di molti socialisti. In fondo si sente sempre un anarchico e per questo rifiuta cariche e candidature di qualsiasi tipo. Anche quando poi decide di passare al PSDI – dove militerà dal [[1969]] al [[1992]] – l'unico incarico che ricopre è quello di segretario provinciale di Bergamo. Egli si sentirà sempre un [[socialista]] che riassume in sé la sintesi tra l'anima riformista e quella rivoluzionaria:
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