Pedagogia libertaria: differenze tra le versioni

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[[File:Gianni Milano.jpg|200px|thumb|Gianni Milano]]
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La pedagogia libertaria in [[Italia]] prese a svilupparsi in particolare per merito dall'influenza esercitata dall'anarchico spagnolo [[Francisco Ferrer y Guardia]] e dalle sue [[Escuela moderna|scuole moderne]], che all'inizio del XX secolo presero a diffondersi in tutta Europa.
La pedagogia libertaria in [[Italia]] prese a svilupparsi in particolare per merito dall'influenza esercitata dall'anarchico spagnolo [[Francisco Ferrer y Guardia]] e dalle sue [[Escuela moderna|scuole moderne]], che all'inizio del XX secolo presero a diffondersi in tutta Europa.
Nella penisola, una delle [[scuola|scuole]] più attive fu il [[Circolo di Studi Sociali della Barriera di Milano]] <ref name="barriera">La Barriera di Milano è un quartiere popolare di Torino</ref>, che successivamente, in ricordo di [[Francisco Ferrer y Guardia|Ferrer]] (fucilato il [[12 ottobre|12-10]]-[[1909]]) assumerà la denominazione di «Scuola Moderna "F. Ferrer"», diretta da [[Maurizio Garino]] (nel [[1911]] verrà nominato segretario l'amico [[Pietro Ferrero]]). Da rilevare come già nel [[1900]], [[Luigi Molinari]] avesse fondato l'[[Università popolare]] <ref>[http://www.altraofficina.it/lup/romito.htm Le università popolari]</ref> e un'omonima rivista, in cui si dibatteva intorno alla funzione e allo sviluppo della pedagogia libertaria. Notevole scalpore creò anche lo scritto di Giovanni Papini radicalmente ostile all'istituzione scolastica dal titolo ''[http://www.ecn.org/filiarmonici/papini1914.html Chiudiamo le scuole]''.
Nella penisola, una delle [[scuola|scuole]] più attive fu il [[Circolo di Studi Sociali della Barriera di Milano]] <ref name="barriera">La Barriera di Milano è un quartiere popolare di Torino</ref>, che successivamente, in ricordo di [[Francisco Ferrer y Guardia|Ferrer]] (fucilato il [[12 ottobre|12-10]]-[[1909]]) assumerà la denominazione di «Scuola Moderna "F. Ferrer"», diretta da [[Maurizio Garino]] (nel [[1911]] verrà nominato segretario l'amico [[Pietro Ferrero]]). Da rilevare come già nel [[1900]], [[Luigi Molinari]] avesse fondato l'[[Università popolare]] <ref>[http://www.altraofficina.it/lup/romito.htm Le università popolari]</ref> e un'omonima rivista, in cui si dibatteva intorno alla funzione e allo sviluppo della pedagogia libertaria. Notevole scalpore creò anche lo scritto di [[Giovanni Papini]] radicalmente ostile all'istituzione scolastica dal titolo ''[http://www.ecn.org/filiarmonici/papini1914.html Chiudiamo le scuole]''.


Nel [[1951]], sulla scia del pensiero pedagogico e sociale di [[Célestin Freinet|Célestin]] ed [[Elise Freinet]], alcuni maestri quali G. Tamagnini, A. Fantini, A. Pettini, E. Codignola e più tardi B. Ciari, M. Lodi e [[Gianni Milano]], avevano costituito a Torino il Movimento di Cooperazione Educativa, un'Associazione della Pedagogia Popolare Italiana. Questo fu il periodo in cui maggiormente si sentì anche in Italia l'influenza di [[Ivan Illich]], il cui massimo esponente nella penisola fu [[Marcello Bernardi]].
Nel [[1951]], sulla scia del pensiero pedagogico e sociale di [[Célestin Freinet|Célestin]] ed [[Elise Freinet]], alcuni maestri quali G. Tamagnini, A. Fantini, A. Pettini, E. Codignola e più tardi B. Ciari, M. Lodi e [[Gianni Milano]], avevano costituito a Torino il Movimento di Cooperazione Educativa, un'Associazione della Pedagogia Popolare Italiana. Questo fu il periodo in cui maggiormente si sentì anche in Italia l'influenza di [[Ivan Illich]], il cui massimo esponente nella penisola fu [[Marcello Bernardi]].
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