Patria (concetto): differenze tra le versioni

Nessun cambiamento nella dimensione ,  08:09, 19 lug 2020
m
Sostituzione testo - "e\o" con "e/o"
Nessun oggetto della modifica
m (Sostituzione testo - "e\o" con "e/o")
Riga 11: Riga 11:
Come riportato, patria significa «terra dei padri», ma per gli antichi «i padri» non erano necessariamente presenti in un luogo fisico, per cui la patria può essere intesa anche come luogo spirituale, legato sicuramente ad uno spazio geografico ma non in senso giuridico-territoriale (un pò come la intendevano i pellerossa).
Come riportato, patria significa «terra dei padri», ma per gli antichi «i padri» non erano necessariamente presenti in un luogo fisico, per cui la patria può essere intesa anche come luogo spirituale, legato sicuramente ad uno spazio geografico ma non in senso giuridico-territoriale (un pò come la intendevano i pellerossa).


Risulta evidente che, quantunque le [[nazionalismo|dottrine nazionalistiche]] e quelle che si fondano sul culto dello [[Stato]] (in primis il [[fascismo]]) facciano coincidere il concetto di patria con quello di [[Stato]] e\o [[Nazione]], esso è molto più soggettivo e storicamente più vario di quanto si voglia far credere. Emblematico in tal senso è Primo Levi nel suo ''[[Sulla patria (di Primo Levi)|I sommersi e i salvati]]'':
Risulta evidente che, quantunque le [[nazionalismo|dottrine nazionalistiche]] e quelle che si fondano sul culto dello [[Stato]] (in primis il [[fascismo]]) facciano coincidere il concetto di patria con quello di [[Stato]] e/o [[Nazione]], esso è molto più soggettivo e storicamente più vario di quanto si voglia far credere. Emblematico in tal senso è Primo Levi nel suo ''[[Sulla patria (di Primo Levi)|I sommersi e i salvati]]'':
: «"'''''Patria'''''": non sarà inutile soffermarsi sul termine. Si colloca vistosamente fuori dal linguaggio parlato: nessun italiano, se non per scherzo, dirà mai "''prendo il treno e ritorno in patria''". È di conio recente, e non ha senso univoco; non ha equivalenti esatto in lingue diverse dall'italiano, non compare, che io sappia, in nessuno dei nostri dialetti (e questo è un segno della sua origine recente dotta e della sua intrinseca astrattezza), né in Italia ha avuto sempre lo stesso significato. Infatti, a seconda delle epoche, ha indicato entità geografiche di estensione diversa, dal villaggio dove si è nati e (etimologicamente) dove hanno vissuto i nostri padri, fino, dopo il Risorgimento, all'intera nazione. In altri paesi, equivale press'a poco al focolare, o al luogo nati; In Francia (e talora anche fra noi) il termine ha assunto una connotazione ad un tempo drammatica, polemica e retorica; la "''Patrie''" è tale quando è minacciata o disconosciuta. Per chi si sposta, il concetto di patria diventa doloroso ed insieme tende ad impallidire; già il Pascoli, allontanatosi (non poi di molto) dalla sua Romagna, "''dolce paese''", sospirava "''io, la mia patria or dove si vive''". Per Lucia Mondella, la patria si identificava visibilmente con le "''cime ineguali''" dei suoi monti sorgenti dalla acque del lago di Como. Per contro, in paesi ed in tempi di intensa mobilità, quali sono oggi gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica, di patria non si parla se non in termini politico-burocratici: quel è il focolare, quale "''la terra dei padri''" di quei cittadini in eterna trasferta? Molti di loro non lo sanno né se ne preoccupano.»
: «"'''''Patria'''''": non sarà inutile soffermarsi sul termine. Si colloca vistosamente fuori dal linguaggio parlato: nessun italiano, se non per scherzo, dirà mai "''prendo il treno e ritorno in patria''". È di conio recente, e non ha senso univoco; non ha equivalenti esatto in lingue diverse dall'italiano, non compare, che io sappia, in nessuno dei nostri dialetti (e questo è un segno della sua origine recente dotta e della sua intrinseca astrattezza), né in Italia ha avuto sempre lo stesso significato. Infatti, a seconda delle epoche, ha indicato entità geografiche di estensione diversa, dal villaggio dove si è nati e (etimologicamente) dove hanno vissuto i nostri padri, fino, dopo il Risorgimento, all'intera nazione. In altri paesi, equivale press'a poco al focolare, o al luogo nati; In Francia (e talora anche fra noi) il termine ha assunto una connotazione ad un tempo drammatica, polemica e retorica; la "''Patrie''" è tale quando è minacciata o disconosciuta. Per chi si sposta, il concetto di patria diventa doloroso ed insieme tende ad impallidire; già il Pascoli, allontanatosi (non poi di molto) dalla sua Romagna, "''dolce paese''", sospirava "''io, la mia patria or dove si vive''". Per Lucia Mondella, la patria si identificava visibilmente con le "''cime ineguali''" dei suoi monti sorgenti dalla acque del lago di Como. Per contro, in paesi ed in tempi di intensa mobilità, quali sono oggi gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica, di patria non si parla se non in termini politico-burocratici: quel è il focolare, quale "''la terra dei padri''" di quei cittadini in eterna trasferta? Molti di loro non lo sanno né se ne preoccupano.»


64 364

contributi