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D'origine nobile, suo padre era un colonnello d'artiglieria in pensione, la madre proveniva da una famiglia svedese. Dal [[1837]] al [[1842]] studiò nella Scuola di artiglieria di San Pietroburgo, mostrando una grande ed immediata predisposizione per la matematica, ma non disdegnando interesse anche per le scienze sociali, con un particolare riguardo per le teorie del [[socialismo utopistico]].
D'origine nobile, suo padre era un colonnello d'artiglieria in pensione, la madre proveniva da una famiglia svedese. Dal [[1837]] al [[1842]] studiò nella Scuola di artiglieria di San Pietroburgo, mostrando una grande ed immediata predisposizione per la matematica, ma non disdegnando interesse anche per le scienze sociali, con un particolare riguardo per le teorie del [[socialismo utopistico]].


Professore di matematica dall'età  di 21 anni, condivise le idee di [[Nicolai Tchernychevski]] che lo portarono ad aderire al movimento populista di ''[[Zemlja i Volja]]''. Fu professore all'Accademia militare di San Pietroburgo con il grado di colonnello da cui venne destituito per le sue idee politiche. La morte di Nicola I gli fece sperare che le cose in [[Russia]] potessero gradualmente cambiare, tuttavia temeva che le riforme potessero rovinare la piccola nobiltà , la classe che era all'origine dell'''intelligencija'', compromettendo lo sviluppo della cultura russa.  
Professore di matematica dall'età  di 21 anni, condivise le idee di [[Nicolai Tchernychevski]] che lo portarono ad aderire al movimento populista di ''[[Zemlja i Volja]]''. Fu professore all'Accademia militare di San Pietroburgo con il grado di colonnello da cui venne destituito per le sue idee politiche. La morte di Nicola I gli fece sperare che le cose in [[Russia]] potessero gradualmente cambiare, tuttavia temeva che le riforme potessero rovinare la piccola nobiltà, la classe che era all'origine dell'''intelligencija'', compromettendo lo sviluppo della cultura russa.  


Come scrisse [[Herzen]], egli auspicava che le riforme giungessero su spinta dal basso e non imposte dall'alto. Infatti, si esprimeva per una reale liberazione dei contadini, che evitasse che venissero «sfruttati in futuro dai funzionari e dal kulak». Nel [[1859]] pubblicò il ''Saggio sulla teoria della personalità '', apparso in due puntate sull'«Otecestvennye zapiski» e ristampato nel [[1860]] con il titolo ''Saggio sui problemi della filosofia pratica'' e dedicato a [[Herzen]] e a [[Proudhon]]. Dopo la liberazione dei servi della gleba, escrisse:
Come scrisse [[Herzen]], egli auspicava che le riforme giungessero su spinta dal basso e non imposte dall'alto. Infatti, si esprimeva per una reale liberazione dei contadini, che evitasse che venissero «sfruttati in futuro dai funzionari e dal kulak». Nel [[1859]] pubblicò il ''Saggio sulla teoria della personalità '', apparso in due puntate sull'«Otecestvennye zapiski» e ristampato nel [[1860]] con il titolo ''Saggio sui problemi della filosofia pratica'' e dedicato a [[Herzen]] e a [[Proudhon]]. Dopo la liberazione dei servi della gleba, escrisse:
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