Nancy Clare Cunard: differenze tra le versioni

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Dopo aver ripudiato sprezzantemente la stirpe nobiliare da cui proveniva, e quindi anche tutto ciò che da questa ne derivava - l'impronta conservatrice e perbenista, il [[capitalismo]] e quell'autoritarismo imperialista tipico di quel contesto storico - e di fronte il radicalizzarsi del totalitarismo [[Nazionalsocialismo|nazi-fascista]], Nancy Cunard inizia ad interessarsi fortemente di questioni politiche legate all'[[antifascismo]]. Forse non può essere definita un'anarchica in senso stretto, ma tutto il suo operato va in questa direzione: si occupa di [[amore libero]], dei diritti civili delle minoranze, contesta l'autoritarismo in ogni sua forma, denuncia il [[fascismo]] italiano e la sua guerra imperialista in Etiopia e soprattutto si schiera con i repubblicani della [[Spagna rivoluzionaria]] (in [[Spagna]] era arrivata come giornalista per il «Manchester Guardian», per cui scrisse bellissimi reportages sull'esodo repubblicano e sui terribili campi di concentramento che accolsero gli esuli spagnoli nella [[Francia]] del Fronte popolare), portando avanti il sostegno ai profughi anche a guerra terminata. Un sostegno alla causa antifranchista che la porta anche ad essere accusata di attività cospiratrici e ad essere per questo è arrestata. Nel [[1937]] «Left Review» pubblica ''Authors Take Sides on the Spanish War'', un resoconto sul rapporto tra gli scrittori europei e la [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|guerra in Spagna]].  
Dopo aver ripudiato sprezzantemente la stirpe nobiliare da cui proveniva, e quindi anche tutto ciò che da questa ne derivava - l'impronta conservatrice e perbenista, il [[capitalismo]] e quell'autoritarismo imperialista tipico di quel contesto storico - e di fronte il radicalizzarsi del totalitarismo [[Nazionalsocialismo|nazi-fascista]], Nancy Cunard inizia ad interessarsi fortemente di questioni politiche legate all'[[antifascismo]]. Forse non può essere definita un'anarchica in senso stretto, ma tutto il suo operato va in questa direzione: si occupa di [[amore libero]], dei diritti civili delle minoranze, contesta l'autoritarismo in ogni sua forma, denuncia il [[fascismo]] italiano e la sua guerra imperialista in Etiopia e soprattutto si schiera con i repubblicani della [[Spagna rivoluzionaria]] (in [[Spagna]] era arrivata come giornalista per il «Manchester Guardian», per cui scrisse bellissimi reportages sull'esodo repubblicano e sui terribili campi di concentramento che accolsero gli esuli spagnoli nella [[Francia]] del Fronte popolare), portando avanti il sostegno ai profughi anche a guerra terminata. Un sostegno alla causa antifranchista che la porta anche ad essere accusata di attività cospiratrici e ad essere per questo è arrestata. Nel [[1937]] «Left Review» pubblica ''Authors Take Sides on the Spanish War'', un resoconto sul rapporto tra gli scrittori europei e la [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|guerra in Spagna]].  


Durante la Seconda Guerra Mondiale, da Londra, lavora come traduttrice per conto della [[Anarchici e Resistenza in Francia|Resistenza francese]], fino ad arrivare ad un vero e proprio logoramento fisico e psichico. Franco e il [[fascismo]] sono per lei diventati una vera e propria ossessione che la divora, un'ossessione foriera di crisi depressive e problemi mentali.  
Durante la Seconda guerra mondiale, da Londra, lavora come traduttrice per conto della [[Anarchici e Resistenza in Francia|Resistenza francese]], fino ad arrivare ad un vero e proprio logoramento fisico e psichico. Franco e il [[fascismo]] sono per lei diventati una vera e propria ossessione che la divora, un'ossessione foriera di crisi depressive e problemi mentali.  
===Gli ultimi anni ===
===Gli ultimi anni ===
Terminata la guerra, lascia sua casa a Réanville per viaggiare. I disturbi mentali e i problemi fisici, accompagnati dal problema dell'alcolismo e dalla povertà in cui è piombata, la portano ad avere comportamenti autodistruttivi. Dopo uno scontro con la polizia londinese viene ricoverata in [[antipsichiatria|manicomio]], dopo il quale la sua salute peggiora ancor più gravemente. Il giorno che la polizia la trova in strada a Parigi Nancy Cunard pesava 27kg. Portata all'Hôpital Cochin il [[15 marzo]] [[1965]], morirà due giorni dopo.
Terminata la guerra, lascia sua casa a Réanville per viaggiare. I disturbi mentali e i problemi fisici, accompagnati dal problema dell'alcolismo e dalla povertà in cui è piombata, la portano ad avere comportamenti autodistruttivi. Dopo uno scontro con la polizia londinese viene ricoverata in [[antipsichiatria|manicomio]], dopo il quale la sua salute peggiora ancor più gravemente. Il giorno che la polizia la trova in strada a Parigi Nancy Cunard pesava 27kg. Portata all'Hôpital Cochin il [[15 marzo]] [[1965]], morirà due giorni dopo.
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