Maurice Joyeux: differenze tra le versioni

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Dopo la seconda guerra mondiale, è tra i fondatori della [[Fédération anarchiste|Federazione Anarchica]], insieme a [[Robert Joulin]], [[Henri Bouyé]], [[Georges Fontenis]], [[Suzy Chevet]], [[Renée Lamberet]], [[Georges Vincey]], [[Aristide Lapeyre|Aristide]] e [[Paul Lapeyre]], [[Maurice Fayolle]], [[Maurice Laisant]], [[Giliane Berneri]], [[Solange Dumont]], [[Roger Caron]], [[Henri Oriol]] e [[Paul Chery]]. Assume la direzione del quotidiano «[[Le Libertaire]]» dal [[21 agosto]] [[1947]] al [[5 agosto]] [[1949]]. Per un articolo apparso sul giornale il [[3 aprile]] [[1947]] e intitolato «Preparazione militare» («Préparation militaire»), viene condannato, il [[17 febbraio]] [[1948]], a una multa di 5.000 franchi dalla 17a Camera correttiva. Il [[4 novembre]] [[1950]] riceve un'altra condanna per "apologia di omicidio" (conseguente ad un articolo pubblicato su «[[Le Libertaire]]» del [[17 febbraio]]), con una multa di 40.000 franchi. Dal [[1948]] milita attivamente nel sindacato [[CGT-FO]]. Poco dopo, apre una libreria a Parigi: «Le Château des brouillards». Nel [[1953]] ha luogo la scissione della [[Fédération anarchiste|Federazione Anarchica]]: [[Georges Fontenis]] crea l'[[Organisation Pensée Bataille]] ([[OPB]]), un'organizzazione clandestina all'interno della federazione, e provoca la rottura di quest'ultima in diverse organizzazioni, tra cui la [[Fédération Communiste Libertaire]] ([[FCL]]).
Dopo la seconda guerra mondiale, è tra i fondatori della [[Fédération anarchiste|Federazione Anarchica]], insieme a [[Robert Joulin]], [[Henri Bouyé]], [[Georges Fontenis]], [[Suzy Chevet]], [[Renée Lamberet]], [[Georges Vincey]], [[Aristide Lapeyre|Aristide]] e [[Paul Lapeyre]], [[Maurice Fayolle]], [[Maurice Laisant]], [[Giliane Berneri]], [[Solange Dumont]], [[Roger Caron]], [[Henri Oriol]] e [[Paul Chery]]. Assume la direzione del quotidiano «[[Le Libertaire]]» dal [[21 agosto]] [[1947]] al [[5 agosto]] [[1949]]. Per un articolo apparso sul giornale il [[3 aprile]] [[1947]] e intitolato «Preparazione militare» («Préparation militaire»), viene condannato, il [[17 febbraio]] [[1948]], a una multa di 5.000 franchi dalla 17a Camera correttiva. Il [[4 novembre]] [[1950]] riceve un'altra condanna per "apologia di omicidio" (conseguente ad un articolo pubblicato su «[[Le Libertaire]]» del [[17 febbraio]]), con una multa di 40.000 franchi. Dal [[1948]] milita attivamente nel sindacato [[CGT-FO]]. Poco dopo, apre una libreria a Parigi: «Le Château des brouillards». Nel [[1953]] ha luogo la scissione della [[Fédération anarchiste|Federazione Anarchica]]: [[Georges Fontenis]] crea l'[[Organisation Pensée Bataille]] ([[OPB]]), un'organizzazione clandestina all'interno della federazione, e provoca la rottura di quest'ultima in diverse organizzazioni, tra cui la [[Fédération Communiste Libertaire]] ([[FCL]]).


[[anarco-sindacalismo|Anarchico-sindacalista]] e anti-marxista convinto, partecipa alla ricostruzione della [[Fédération anarchiste|Federazione Anarchica]] attorno a un nuovo giornale, «[[Le Monde Libertaire]]», e alla sua libreria, «Publico». I principi di base della nuova FA vengono scritti per riunire il maggior numero di anarchici, combinando tutte le tendenze. Una scommessa difficile da tenere, perché è costretto a scendere a compromessi con gli anarchici individualisti. Il risultato è un meccanismo di funzionamento che giudica «impossibile»: unanime processo decisionale, ogni membro della FA ha il diritto di veto su qualsiasi orientamento della FA. Nel settembre [[1960]] è tra i firmatari del «Manifesto dei 121» («Manifeste des 121»), intitolato «Dichiarazione sul diritto di non partecipare alla guerra in Algeria».
[[anarco-sindacalismo|Anarchico-sindacalista]] e anti-marxista convinto, partecipa alla ricostruzione della [[Fédération anarchiste|Federazione Anarchica]] attorno a un nuovo giornale, «[[Le Monde Libertaire]]», e alla sua libreria, «Publico». I principi di base della nuova FA vengono scritti per riunire il maggior numero di anarchici, combinando tutte le tendenze. Una scommessa difficile da tenere, perché è costretto a scendere a compromessi con gli [[anarco-indiidualismo|anarchici individualisti]]. Il risultato è un meccanismo di funzionamento che giudica «impossibile»: unanime processo decisionale, ogni membro della FA ha il diritto di veto su qualsiasi orientamento della FA. Nel settembre [[1960]] è tra i firmatari del «Manifesto dei 121» («Manifeste des 121»), intitolato «Dichiarazione sul diritto di non partecipare alla guerra in Algeria».
Nel maggio [[1968]], con la sua compagna, [[Suzy Chevet]] ([[1905]]-[[1972]]) e il «[[Gruppo Louise Michel]]», crea «[[La Rue]]», un giornale di espressione culturale libertaria di cui furono pubblicati 87 numeri, dal [[1968]] al [[1987]]. Nel [[1981]], Joyeux è il primo ospite di «[[Radio Libertaire]]», radio libera della [[Fédération anarchiste|Federazione Anarchica]] di Parigi. Nella sua vita Joyeux è stato amico di [[André Breton]], [[Albert Camus]], [[Georges Brassens]] e [[Léo Ferré]].
Nel maggio [[1968]], con la sua compagna, [[Suzy Chevet]] ([[1905]]-[[1972]]) e il «[[Gruppo Louise Michel]]», crea «[[La Rue]]», un giornale di espressione culturale libertaria di cui furono pubblicati 87 numeri, dal [[1968]] al [[1987]]. Nel [[1981]], Joyeux è il primo ospite di «[[Radio Libertaire]]», radio libera della [[Fédération anarchiste|Federazione Anarchica]] di Parigi. Nella sua vita Joyeux è stato amico di [[André Breton]], [[Albert Camus]], [[Georges Brassens]] e [[Léo Ferré]].


[[Categoria:Anarchici|Joyeux, Maurice]]
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[[Categoria:Anarchici francesi|Joyeux, Maurice]]
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