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[[File:Berlusconi incaricato premier 2008 - 2.jpg|200px|thumb|Silvio Berlusconi, ex-premier italiano (1994- | [[File:Berlusconi incaricato premier 2008 - 2.jpg|200px|thumb|Silvio Berlusconi, ex-premier italiano ([[1994]]-[[1995]], [[2001]]-[[2006]] e [[2008]]-[[2011]]) e padrone di buona parte dei media italiani.]] | ||
La locuzione '''mass media''' viene utilizzato per indicare gli strumenti informativi (stampa, radio e TV) di diffusione di massa. Il termine nasce nella lingua inglese nei primi anni venti con il significato di «mezzi di diffusione o di comunicazione di massa», riferito a radio, televisione e giornali. | La locuzione '''mass media''' viene utilizzato per indicare gli strumenti informativi (stampa, radio e TV) di diffusione di massa. Il termine nasce nella lingua inglese nei primi anni venti con il significato di «mezzi di diffusione o di comunicazione di massa», riferito a radio, televisione e giornali. | ||
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== Critica dei mass-media == | == Critica dei mass-media == | ||
{{approff|Libertà di stampa}} | {{approff|Libertà di stampa}} | ||
[[File: 611px-Regis_Debray.jpg|200 px|thumb|[[Regis Debray]] (1970), inventore della disciplina chiamata mediologia]] | |||
Il termine '''mass media''' compare per la prima volta intorno al [[1920]]. Il sociologo Marshall McLuhan è stato uno dei primi e più importanti studiosi di questo campo. | Il termine '''mass media''' compare per la prima volta intorno al [[1920]]. Il sociologo Marshall McLuhan è stato uno dei primi e più importanti studiosi di questo campo. | ||
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Il più potente mezzo di comunicazione di massa è oggi la televisione; questa può essere controllata dallo [[Stato]] (la RAI in [[Italia]], la BBC in [[Gran Bretagna]], la CBC in [[Canada]] ecc.), da [[capitalismo|imprenditori capitalisti]] (Silvio Berlusconi, Rupert Murdoch ecc.) o da entrambi (Silvio Berlusconi, da capo del [[governo]] italiano e imprenditore, ha controllato sia la RAI che le TV di ''Mediaset''). Nonostante tra questi due gruppi di potere non manchino i conflitti, entrambi si sostengono vicendevolmente in maniera più o meno palese: senza il sostegno delle [[autorità]] (che concedono le "licenze") la TV sparirebbe; senza le TV commerciali i governi avrebbero maggiori difficoltà a controllare l'informazione e a mantenere così la propria legittimità di dominio. | Il più potente mezzo di comunicazione di massa è oggi la televisione; questa può essere controllata dallo [[Stato]] (la RAI in [[Italia]], la BBC in [[Gran Bretagna]], la CBC in [[Canada]] ecc.), da [[capitalismo|imprenditori capitalisti]] (Silvio Berlusconi, Rupert Murdoch ecc.) o da entrambi (Silvio Berlusconi, da capo del [[governo]] italiano e imprenditore, ha controllato sia la RAI che le TV di ''Mediaset''). Nonostante tra questi due gruppi di potere non manchino i conflitti, entrambi si sostengono vicendevolmente in maniera più o meno palese: senza il sostegno delle [[autorità]] (che concedono le "licenze") la TV sparirebbe; senza le TV commerciali i governi avrebbero maggiori difficoltà a controllare l'informazione e a mantenere così la propria legittimità di dominio. | ||
Nel [[1991]] il discusso filosofo francese [[Regis Debray]], con il suo ''Cours de médiologie générale'', ha introdotto nel mondo accademico una nuova disciplina: la ''[[médiologie]]'' (mediologia). Con questa disciplina egli intenderebbe «comprendere le dinamiche con cui vengono tramandate le tradizioni dei diversi gruppi sociali, alla luce dei condizionamenti a esse imposte da parte dei principali dispositivi impiegati: la scrittura, la stampa, la televisione e attualmente Internet». <ref>[http://www.zam.it/biografia_Regis_Debray Biografia Regis Debray]</ref> | Nel [[1991]] il discusso filosofo francese [[Regis Debray]], con il suo ''Cours de médiologie générale'', ha introdotto nel mondo accademico una nuova disciplina: la ''[[médiologie]]'' (mediologia). Con questa disciplina egli intenderebbe «comprendere le dinamiche con cui vengono tramandate le tradizioni dei diversi gruppi sociali, alla luce dei condizionamenti a esse imposte da parte dei principali dispositivi impiegati: la scrittura, la stampa, la televisione e attualmente Internet». <ref>[http://www.zam.it/biografia_Regis_Debray Biografia Regis Debray]</ref> | ||
=== La denuncia sociale di [[Noam Chomsky]] === | === La denuncia sociale di [[Noam Chomsky]] === | ||
[[File:Noam chomsky.jpg|miniatura|left|200px|[[Noam Chomsky]]]] | |||
{{citazione|I media fanno parte di un sistema di propaganda ben congegnato. Il modo più abile per mantenere la gente passiva e obbediente è limitare rigorosamente lo spettro delle opinioni accettabili, ma permettere dibattiti molto vivaci all'interno di questo spettro incoraggiando perfino le posizioni più critiche e dissenzienti.|[[Noam Chomsky]]}} | {{citazione|I media fanno parte di un sistema di propaganda ben congegnato. Il modo più abile per mantenere la gente passiva e obbediente è limitare rigorosamente lo spettro delle opinioni accettabili, ma permettere dibattiti molto vivaci all'interno di questo spettro incoraggiando perfino le posizioni più critiche e dissenzienti.|[[Noam Chomsky]]}} | ||
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=== La TV spazzatura === | === La TV spazzatura === | ||
[[Image:Jean Baudrillard.jpg|thumb|200px|[[Jean Baudrillard]], sociologo francese]] | [[Image:Jean Baudrillard.jpg|thumb|200px|[[Jean Baudrillard]], sociologo francese studioso dei mass-media, scrisse feroci critiche contro di essi.]] | ||
La TV attualmente è strutturata su due livelli: la '''TV a pagamento''', che fornisce spesso “prodotti” di buona qualità (film, documentari, informazione ecc.), anche se comunque finalizzati al consumo della cultura e all'accettazione della [[gerarchia]], della sottomissione all'[[autorità]] e della passività; la '''TV generalista''', che produce generalmente programmi di scarsissima qualità (la cosidetta «TV spazzatura») il cui scopo è distrarre, istupidire, disinformare, creare allarmismi (allarme immigrati, allarme criminalità ecc.). | La TV attualmente è strutturata su due livelli: la '''TV a pagamento''', che fornisce spesso “prodotti” di buona qualità (film, documentari, informazione ecc.), anche se comunque finalizzati al consumo della cultura e all'accettazione della [[gerarchia]], della sottomissione all'[[autorità]] e della passività; la '''TV generalista''', che produce generalmente programmi di scarsissima qualità (la cosidetta «TV spazzatura») il cui scopo è distrarre, istupidire, disinformare, creare allarmismi (allarme immigrati, allarme criminalità ecc.). | ||
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== Media alternativi == | == Media alternativi == | ||
[[File:Bradley roland will.gif|200 px|thumb|[[Bradley Roland Will]], mediaattivista anarchico di [[Indymedia]], assassinato il [[27 ottobre]] [[2006]] ad Oaxaca mentre svolgeva opera di controinformazione]] | {{approff|Controinformazione}} | ||
[[File:Bradley roland will.gif|200 px|thumb|[[Bradley Roland Will]], mediaattivista anarchico di [[Indymedia]], assassinato il [[27 ottobre]] [[2006]] ad Oaxaca mentre svolgeva opera di [[controinformazione]].]] | |||
[[File:Radio Black Out.jpg|thumb|380px|left|Ascolta [http://radioblackout.org/ Radio Black Out!]]] | [[File:Radio Black Out.jpg|thumb|380px|left|Ascolta [http://radioblackout.org/ Radio Black Out!]]] | ||
Gli scopi principali dei media alternativi sono quelli di fornire un mezzo di comunicazione a singole [[Individualità |individualità]] e/o gruppi [[autogestione|autogestiti]], in modo che possano svolgere un ruolo di [[controinformazione]], favorire il dialogo e il confronto tra persone distanti fisicamente e funzionare da archivio per materiali che altrimenti scomparirebbero in breve tempo. | Gli scopi principali dei media alternativi sono quelli di fornire un mezzo di comunicazione a singole [[Individualità |individualità]] e/o gruppi [[autogestione|autogestiti]], in modo che possano svolgere un ruolo di [[controinformazione]], favorire il dialogo e il confronto tra persone distanti fisicamente e funzionare da archivio per materiali che altrimenti scomparirebbero in breve tempo. | ||
Già nel [[1973]] [[Ivan Illich]] propone il concetto di «strumenti conviviali» (cioè di "media partecipativi"). Questi comprendono quelle tecnologie che incentivano le interazioni anonime e creative tra gli [[Individuo|individui]], permettendo e favorendo la partecipazione delle persone alla gestione degli stessi. Undici anni dopo | Già nel [[1973]] [[Ivan Illich]] propone il concetto di «strumenti conviviali» (cioè di "media partecipativi"). Questi comprendono quelle tecnologie che incentivano le interazioni anonime e creative tra gli [[Individuo|individui]], permettendo e favorendo la partecipazione delle persone alla gestione degli stessi. Undici anni dopo, David Andrews diffonde l'idea di ''information routing groups'' (IRG), ovvero «gruppi di spedizione delle informazioni», costituiti da decine o centinaia di persone, ognuna delle quali può proporre e diffondere notizie e/o commenti su argomenti che maggiormente gli aggradono. Andrews non fa altro che anticipare ciò che poi si sarebbe realizzato con [[Internet e anarchia|Internet]], ovvero proporre una rete di [[Individuo|individui]] capaci di diffondere notizie e/o pareri personali in grado di scavalcare i media ufficiali. | ||
La diffusione della rete [[Internet e anarchia|Internet]], a partire da metà degli | La diffusione della rete [[Internet e anarchia|Internet]], a partire da metà degli anni '90, ha favorito la nascita e lo sviluppo di siti, forum, chat e network aperti al pubblico senza restrizioni rilevanti, dove ognuno è più o meno libero di postare e diffondere commenti e notizie attinenti al progetto del sito in questione. Il più importante di questi progetti [[autogestione|autogestiti]] è sicuramente quello di [[Indymedia]] (''Indy'' è una rete di collettivi che si autogestiscono e fanno [[controinformazione]] dal basso, senza alcuna speculazione economica e in maniera indipendente dai media istituzionali e commerciali), ma ve ne sono tantissimi più o meno simili. | ||
==Note== | ==Note== | ||
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== Bibliografia == | == Bibliografia == | ||
* | *Jean-Pierre Voyer, ''[http://archivio.edizionianarchismo.net/library/jean-pierre-voyer-introduzione-alla-scienza-della-pubblicita Introduzione alla scienza della pubblicità]'', edizioni anarchismo, 2013 | ||
*[[Noam Chomsky]], ''Illusioni necessarie. Mass media e democrazia'' (traduzione di Roberto Ambrosoli), Elèuthera, 2003 | *[[Noam Chomsky]], ''Illusioni necessarie. Mass media e democrazia'' (traduzione di Roberto Ambrosoli), Elèuthera, 2003 | ||
*[[Noam Chomsky]], ''La fabbrica del consenso'' (con Edward S. Herman), Marco Tropea Editore, 1998 | *[[Noam Chomsky]], ''La fabbrica del consenso'' (con Edward S. Herman), Marco Tropea Editore, 1998 | ||
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*[http://www.tmcrew.org/archiviochomsky/il_potere01.html Il potere dei media], tratto da "Archivio Web Noam Chomsky" | *[http://www.tmcrew.org/archiviochomsky/il_potere01.html Il potere dei media], tratto da "Archivio Web Noam Chomsky" | ||
*[http://www.girodivite.it/I-media-e-l-illiberta-di-Marcuse.html I media e l'illibertà] di [[Herbert Marcuse]] | *[http://www.girodivite.it/I-media-e-l-illiberta-di-Marcuse.html I media e l'illibertà] di [[Herbert Marcuse]] | ||
[[Categoria:Tecnologia|Media]] | [[Categoria:Tecnologia|Media]] | ||
[[Categoria:Società |Media]] | [[Categoria:Società |Media]] | ||
[[Categoria:Concetti|Media]] | [[Categoria:Concetti|Media]] |