Maria Roda: differenze tra le versioni

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: «Si dice che Milano sia una piccola Parigi. I magistrati di Milano lo dimostrano, almeno su un punto, che sono ripugnanti quanto i loro confratelli parigini.» <ref name=auto>[[Zo d'Axa]], “[http://www.marxists.org/reference/archive/zo-daxa/1895/little-girls.htm Little Girls,” Marxists.org], </ref>
: «Si dice che Milano sia una piccola Parigi. I magistrati di Milano lo dimostrano, almeno su un punto, che sono ripugnanti quanto i loro confratelli parigini.» <ref name=auto>[[Zo d'Axa]], “[http://www.marxists.org/reference/archive/zo-daxa/1895/little-girls.htm Little Girls,” Marxists.org], </ref>


Quando Maria ha 17 anni, nel [[1893]], insieme alla famiglia emigra negli Stati Uniti in cerca di fortuna. Si trasferiscono a [[Paterson]], nel New Jersey, dove è presente una vivacissima comunità  anarchica italo-americana e in cui è presente il [http://books.google.com/books?id=lOXr4cSzXL0C&lpg=PA178&ots=yv8i3oIolU&dq=Gruppo%20Diritto%20all'Esistenza&pg=PA178#v=onepage&q=Gruppo%20Diritto%20all'Esistenza&f=false Gruppo Diritto all'Esistenza] (''Right to an Existence Group''). Avendo constatato l'emarginazione delle donne dal [[movimento anarchico]] e sociale statunitense, Maria Roda fonda nel [[1897]], insieme ad altre attiviste, tra cui Ninfa Baronio ed Ernestina Cravello, il gruppo femminista ''Gruppo emancipazione delle donne'' con l'intento di dare spazio alle donne rivoluzionarie. Grazie al direttore del giornale «[[La Questione Sociale]]», l'anarchico catalano [[Pedro Esteve]] <ref>[[Pedro Esteve]] diresse «[[La Questione Sociale]]» dal [[1899]] al [[1906]]</ref>, che fu anche suo partner per tutta la vita<ref>I due ebbero dieci figli, ma solo otto sopravvissero sino all'età  adulta: Violet, Sensitive, Sirio, Iris, Flora, Pedro, Helios e Zephyr)
Quando Maria ha 17 anni, nel [[1893]], insieme alla famiglia emigra negli Stati Uniti in cerca di fortuna. Si trasferiscono a [[Paterson]], nel New Jersey, dove è presente una vivacissima comunità  anarchica italo-americana e in cui è presente il [http://books.google.com/books?id=lOXr4cSzXL0C&lpg=PA178&ots=yv8i3oIolU&dq=Gruppo%20Diritto%20all'Esistenza&pg=PA178#v=onepage&q=Gruppo%20Diritto%20all'Esistenza&f=false Gruppo Diritto all'Esistenza] (''Right to an Existence Group''). Avendo constatato l'emarginazione delle donne dal [[movimento anarchico]] e sociale statunitense, Maria Roda fonda nel [[1897]], insieme ad altre attiviste, tra cui Ninfa Baronio ed Ernestina Cravello, il gruppo femminista ''Gruppo emancipazione delle donne'' con l'intento di dare spazio alle donne rivoluzionarie. Grazie al direttore del giornale «[[La Questione Sociale]]», l'anarchico catalano [[Pedro Esteve]] <ref>[[Pedro Esteve]] diresse «[[La Questione Sociale]]» dal [[1899]] al [[1906]]</ref>, che fu anche suo partner per tutta la vita<ref>I due ebbero dieci figli, ma solo otto sopravvissero sino all'età  adulta: Violet, Sensitive, Sirio, Iris, Flora, Pedro, Helios e Zephyr)
.</ref>, Maria ed altre donne riusciranno a pubblicare diversi articoli a carattere [[anarco-femminista]], tra cui ''Alle operaie'' ([[15 settembre]] [[1897]]) e ''Alle Madri'' ([[7 settembre]] [[1901]]) <ref>Jennifer Guglielmo, ''Living the Revolution: Italian Women's Resistance and Radicalism in New York City, 1880-1945'' (Chapel Hill: The University of North Carolina Press, 2010), pp. 139, 162-72; Salvatore Salerno, "'No God, No Master': Italian Anarchists and the IWW" in Cannistraro and Meyer, eds., ''The Lost World of Italian American Radicalism'' (Prager, 2003).</ref>.  
.</ref>, Maria ed altre donne riusciranno a pubblicare diversi articoli a carattere [[anarco-femminista]], tra cui ''Alle operaie'' ([[15 settembre]] [[1897]]) e ''Alle Madri'' ([[7 settembre]] [[1901]]) <ref>Jennifer Guglielmo, ''Living the Revolution: Italian Women's Resistance and Radicalism in New York City, 1880-1945'' (Chapel Hill: The University of North Carolina Press, 2010), pp. 139, 162-72; Salvatore Salerno, "'No God, No Master': Italian Anarchists and the IWW" in Cannistraro and Meyer, eds., ''The Lost World of Italian American Radicalism'' (Prager, 2003).</ref>.  


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