Manifesto dei Sedici: differenze tra le versioni

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=== I favorevoli: Kropotkin e il sentimento antitedesco ===
=== I favorevoli: Kropotkin e il sentimento antitedesco ===


In [[Russia]] un forte sentimento antitedesco fu sempre presente ed influente negli ambienti progressisti e rivoluzionari russi. Come riporta lo storico anarchico [[George Woodcock]] <ref>Woodcock, George (1990). ''Peter Kropotkin: From Prince to Rebel. Montréal''</ref> ciò probabilmente dipese anche dal sangue tedesco presente nella dinastia russa dei Romanov, particolarmente odiata in quegli ambienti. [[Kropotkin]] fu naturalmente influenzato da queste opinioni così prevalenti tra i russi, ma lo fu anche dalla rivalità  tra [[Bakunin]] (russo) e [[Karl Marx]] (tedesco), considerato dagli anarchici come un nemico del [[movimento anarchico|movimento]] in quanto espressione di un'ideologia comunque ritenuta autoritaria.
In [[Russia]] un forte sentimento antitedesco fu sempre presente ed influente negli ambienti progressisti e rivoluzionari russi. Come riporta lo storico anarchico [[George Woodcock]] <ref>Woodcock, George (1990). ''Peter Kropotkin: From Prince to Rebel. Montréal''</ref> ciò probabilmente dipese anche dal sangue tedesco presente nella dinastia russa dei Romanov, particolarmente odiata in quegli ambienti. [[Kropotkin]] fu naturalmente influenzato da queste opinioni così prevalenti tra i russi, ma lo fu anche dalla rivalità  tra [[Bakunin]] (russo) e [[Karl Marx]] (tedesco), considerato dagli anarchici come un nemico del [[movimento anarchico|movimento]] in quanto espressione di un'ideologia comunque ritenuta autoritaria.


Dopo l'assassinio dell'arciduca, [[Kropotkin]] venne addirittura accusato di complicità  in quanto animato da sentimenti antitedeschi. Il [[27 agosto]] del [[1914]] il «New York Times» pubblicò un articolo in cui [[Kropotkin]] fu definito un sostenitore della guerra, vista come causa scatenante di accadimenti che avrebbero portato alla [[rivoluzione sociale]]. Nel settembre dello stesso anno l'anarchico russo inviò una lettera a [[Jean Grave]], nel quale lo invitava a prender posizione contro i tentativi di risoluzione pacifica del conflitto.
Dopo l'assassinio dell'arciduca, [[Kropotkin]] venne addirittura accusato di complicità  in quanto animato da sentimenti antitedeschi. Il [[27 agosto]] del [[1914]] il «New York Times» pubblicò un articolo in cui [[Kropotkin]] fu definito un sostenitore della guerra, vista come causa scatenante di accadimenti che avrebbero portato alla [[rivoluzione sociale]]. Nel settembre dello stesso anno l'anarchico russo inviò una lettera a [[Jean Grave]], nel quale lo invitava a prender posizione contro i tentativi di risoluzione pacifica del conflitto.


Nell'ottobre del [[1914]] [[Kropotkin]] pubblicò una lettera sul [[stampa anarchica|giornale]] «[[Freedom]]», intitolata ''Una lettera a Steffen'' <ref>[http://dwardmac.pitzer.edu/Anarchist_archives/kropotkin/steffenletter.html Letter to Steffen ]</ref>, in cui sostenne le ragioni per cui appoggiare la guerra. In particolare accusò la [[Germania]] di aver ostacolato lo sviluppo del movimento anarchico e di quelli sociali, pensando inoltre che la vittoria su "L'Intesa" avrebbe radicalizzato ancor di più il popolo russo nei confronti dei privilegi dell'aristocrazia zarista. Infine scrisse che il [[pacifismo]] e gli [[sciopero|scioperi]] erano inutili, auspicando la prosecuzione della guerra sino alla sconfitta della [[Germania]] e alla [[rivoluzione sociale]].  
Nell'ottobre del [[1914]] [[Kropotkin]] pubblicò una lettera sul [[stampa anarchica|giornale]] «[[Freedom]]», intitolata ''Una lettera a Steffen'' <ref>[http://dwardmac.pitzer.edu/Anarchist_archives/kropotkin/steffenletter.html Letter to Steffen ]</ref>, in cui sostenne le ragioni per cui appoggiare la guerra. In particolare accusò la [[Germania]] di aver ostacolato lo sviluppo del movimento anarchico e di quelli sociali, pensando inoltre che la vittoria su "L'Intesa" avrebbe radicalizzato ancor di più il popolo russo nei confronti dei privilegi dell'aristocrazia zarista. Infine scrisse che il [[pacifismo]] e gli [[sciopero|scioperi]] erano inutili, auspicando la prosecuzione della guerra sino alla sconfitta della [[Germania]] e alla [[rivoluzione sociale]].  
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In [[Italia]] un certo numero di [[Anarco-individualismo|anarco-individualisti]] si schierò con gli interventisti, riuscendo addirittura a dotarsi di un settimanale apposito: «[[Guerra Sociale]]» <ref>Pino Cacucci, ''Ribelli!'', Feltrinelli, pag 122</ref>.
In [[Italia]] un certo numero di [[Anarco-individualismo|anarco-individualisti]] si schierò con gli interventisti, riuscendo addirittura a dotarsi di un settimanale apposito: «[[Guerra Sociale]]» <ref>Pino Cacucci, ''Ribelli!'', Feltrinelli, pag 122</ref>.


Gli anarchici più attivi nella propaganda in favore della guerra come mezzo per la rivoluzione sociale furono: [[Argo Secondari]] (allora ancora non del tutto schieratosi in favore dell'[[anarchia]]), [[Attilio Paolinelli]], [[Francesco Rocca]] ([[Libero Tancredi]]), [[Antonio Agresto]], [[Mario Gioda]] e [[Maria Rygier]]. Tra questi il più conosciuto fu [[Argo Secondari]], divenuto in seguito [[Antifascismo|antifascista]] della prima ora ed esponente di spicco degli [[Arditi del Popolo]]. Alcuni dei più attivi propagandatori della guerra - [[Francesco Rocca]], [[Mario Gioda]] e [[Maria Rygier]] - assunsero posizioni sempre più violente e reazionarie, sino ad appoggiare apertamente il nascente [[Fascismo|movimento fascista]] di [[Benito Mussolini]] ([[Maria Rygier]] in seguito ritornerà  sui suoi passi e affiancò gli antifascisti). Tra i favorevoli anche la minoranza (De Ambris, Masotti, Michelino Bianchi ecc.) dell'[[Unione Sindacale Italiana]], invece contraria alla guerra, che fuoriuscì dall'organizzazione e fondò l'Unione Italiana del Lavoro.
Gli anarchici più attivi nella propaganda in favore della guerra come mezzo per la rivoluzione sociale furono: [[Argo Secondari]] (allora ancora non del tutto schieratosi in favore dell'[[anarchia]]), [[Attilio Paolinelli]], [[Francesco Rocca]] ([[Libero Tancredi]]), [[Antonio Agresto]], [[Mario Gioda]] e [[Maria Rygier]]. Tra questi il più conosciuto fu [[Argo Secondari]], divenuto in seguito [[Antifascismo|antifascista]] della prima ora ed esponente di spicco degli [[Arditi del Popolo]]. Alcuni dei più attivi propagandatori della guerra - [[Francesco Rocca]], [[Mario Gioda]] e [[Maria Rygier]] - assunsero posizioni sempre più violente e reazionarie, sino ad appoggiare apertamente il nascente [[Fascismo|movimento fascista]] di [[Benito Mussolini]] ([[Maria Rygier]] in seguito ritornerà  sui suoi passi e affiancò gli antifascisti). Tra i favorevoli anche la minoranza (De Ambris, Masotti, Michelino Bianchi ecc.) dell'[[Unione Sindacale Italiana]], invece contraria alla guerra, che fuoriuscì dall'organizzazione e fondò l'Unione Italiana del Lavoro.


=== I contrari: Malatesta, Emma Goldman ed altri ===
=== I contrari: Malatesta, Emma Goldman ed altri ===
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La [[stampa anarchica|rivista]] «[[Freedom]]» fu quella che più di tutti alimentò il dibattito interno al [[movimento anarchico|movimento]], ospitando tanto le opinioni dei favorevoli quanto quelle dei contrari, in schiacciante maggioranza. [[Kropotkin]], accusò [[Thomas Keel]] (contrario alla guerra), direttore della [[stampa anarchica|rivista anarchica]], di codardia per aver ospitato le opinioni dei “pacifisti”. [[Errico Malatesta]] scrisse ''Gli anarchici hanno dimenticato i loro principi'', pubblicato su «[[Freedom]]», e fu uno dei più accaniti oppositori delle tesi kropotkiniane. Anche [[Emma Goldman]] partecipò alla polemica e pubblicò in «[[Mother Earth]]» una parte del saggio ''Guerra e Capitalismo'' di [[Kropotkin]] con lo scopo di contestare le affermazioni del principe anarchico attraverso le sue stesse parole, nella vana speranza di farlo redimere dalle sue posizioni.
La [[stampa anarchica|rivista]] «[[Freedom]]» fu quella che più di tutti alimentò il dibattito interno al [[movimento anarchico|movimento]], ospitando tanto le opinioni dei favorevoli quanto quelle dei contrari, in schiacciante maggioranza. [[Kropotkin]], accusò [[Thomas Keel]] (contrario alla guerra), direttore della [[stampa anarchica|rivista anarchica]], di codardia per aver ospitato le opinioni dei “pacifisti”. [[Errico Malatesta]] scrisse ''Gli anarchici hanno dimenticato i loro principi'', pubblicato su «[[Freedom]]», e fu uno dei più accaniti oppositori delle tesi kropotkiniane. Anche [[Emma Goldman]] partecipò alla polemica e pubblicò in «[[Mother Earth]]» una parte del saggio ''Guerra e Capitalismo'' di [[Kropotkin]] con lo scopo di contestare le affermazioni del principe anarchico attraverso le sue stesse parole, nella vana speranza di farlo redimere dalle sue posizioni.


Nel febbraio [[1916]] gli anarchici pacifisti, per primi, redassero una dichiarazione in cui si pronunciavano contro la guerra in quanto conseguenza del [[Capitalismo|sistema capitalistico]] attuale, denunciando la divergenza di questa guerra rispetto ai conflitti di classe che invece gli anarchici appoggiano. La dichiarazione fu firmata da personalità  come [[Domela Nieuwenhuis]], [[Emma Goldman]], [[Alexander Berkman]], [[Luigi Bertoni]], [[Saúl Yanovsky]], [[Harry Kelly]], [[Thomas Keell]], [[Lilian Wolfe]], [[Rudolf Rocker]] e [[George Barrett]], ricevendo il sostegno anche di [[Errico Malatesta]] e [[Alexander Schapiro]]. Tutto ciò portò [[Kropotkin]] e [[Jean Grave]] ad affrettarsi alla pubblicazione di un manifesto dei favorevoli alla guerra, quello passato alla storia come Manifesto dei Sedici.
Nel febbraio [[1916]] gli anarchici pacifisti, per primi, redassero una dichiarazione in cui si pronunciavano contro la guerra in quanto conseguenza del [[Capitalismo|sistema capitalistico]] attuale, denunciando la divergenza di questa guerra rispetto ai conflitti di classe che invece gli anarchici appoggiano. La dichiarazione fu firmata da personalità  come [[Domela Nieuwenhuis]], [[Emma Goldman]], [[Alexander Berkman]], [[Luigi Bertoni]], [[Saúl Yanovsky]], [[Harry Kelly]], [[Thomas Keell]], [[Lilian Wolfe]], [[Rudolf Rocker]] e [[George Barrett]], ricevendo il sostegno anche di [[Errico Malatesta]] e [[Alexander Schapiro]]. Tutto ciò portò [[Kropotkin]] e [[Jean Grave]] ad affrettarsi alla pubblicazione di un manifesto dei favorevoli alla guerra, quello passato alla storia come Manifesto dei Sedici.
==== In Italia ====
==== In Italia ====
[[File:Virgilia d'andrea.jpg|thumb|[[Virgilia D'Andrea]], anarchcia italiana, si schierò senza remore contro la guerra]]
[[File:Virgilia d'andrea.jpg|thumb|[[Virgilia D'Andrea]], anarchcia italiana, si schierò senza remore contro la guerra]]
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Il manifesto fu definitivamente pubblicato il [[28 febbraio]] [[1916]]. Gli anarchici firmatari pensavano che la sconfitta della [[Germania]] avrebbe poi innescato una [[rivoluzione sociale]]:
Il manifesto fu definitivamente pubblicato il [[28 febbraio]] [[1916]]. Gli anarchici firmatari pensavano che la sconfitta della [[Germania]] avrebbe poi innescato una [[rivoluzione sociale]]:
: «Nel profondo della nostra coscienza, l'attacco della Germania fu una minaccia non solo contro le nostre speranze di emancipazione, ma anche contro tutta l'evoluzione dell'umanità . Per questo è che noi, gli anarchici, noi, antimilitaristi, noi nemici della guerra, noi, appassionati partigiani della pace e della fratellanza tra i popoli, parteggiamo per la resistenza e pensiamo che non dobbiamo separare il nostro destino dal destino del resto della popolazione.»
: «Nel profondo della nostra coscienza, l'attacco della Germania fu una minaccia non solo contro le nostre speranze di emancipazione, ma anche contro tutta l'evoluzione dell'umanità . Per questo è che noi, gli anarchici, noi, antimilitaristi, noi nemici della guerra, noi, appassionati partigiani della pace e della fratellanza tra i popoli, parteggiamo per la resistenza e pensiamo che non dobbiamo separare il nostro destino dal destino del resto della popolazione.»


Il Manifesto accentuò l'aspra polemica già  in atto da tempo nel [[movimento anarchico]] e fu firmato dai seguenti anarchici:
Il Manifesto accentuò l'aspra polemica già  in atto da tempo nel [[movimento anarchico]] e fu firmato dai seguenti anarchici:
: [[Christiaan Cornelissen]], [[Henri Fuss]], [[Jean Grave]], [[Jacques Guérin]], [[Kropotkin|Petr Kropotkin]], [[Albert Laisant]], [[François Le Lève]], [[Charles Malato]], [[Jules Moineau]], A. Orfila, [[Hussein Dey]], [[Marc Pierrot]], [[Paul Reclus]], Richard, [[Sanshiro Ishikawa]], [[Warlaam Tcherkesoff]].
: [[Christiaan Cornelissen]], [[Henri Fuss]], [[Jean Grave]], [[Jacques Guérin]], [[Kropotkin|Petr Kropotkin]], [[Albert Laisant]], [[François Le Lève]], [[Charles Malato]], [[Jules Moineau]], A. Orfila, [[Hussein Dey]], [[Marc Pierrot]], [[Paul Reclus]], Richard, [[Sanshiro Ishikawa]], [[Warlaam Tcherkesoff]].


Anni dopo [[Kropotkin]] ammetterà  di aver compiuto un errore nelle valutazioni che lo portarono a firmare il "Manifesto".
Anni dopo [[Kropotkin]] ammetterà  di aver compiuto un errore nelle valutazioni che lo portarono a firmare il "Manifesto".


==Note==
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