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: «Siamo disgustati dalla guerra - si legge in una pubblicazione della "Columbia Strike Coordinating CommitteeQ" del settembre [[1968]] - dal [[razzismo]], dall’essere parte di un sistema che nega la [[libertà ]] e lo sviluppo di potenzialità  personali e sociali, in un sistema che deve manipolare e reprimere per continuare ad esistere».   
: «Siamo disgustati dalla guerra - si legge in una pubblicazione della "Columbia Strike Coordinating CommitteeQ" del settembre [[1968]] - dal [[razzismo]], dall’essere parte di un sistema che nega la [[libertà ]] e lo sviluppo di potenzialità  personali e sociali, in un sistema che deve manipolare e reprimere per continuare ad esistere».   
La rivolta si estese in tutta Europa sfociando in manifestazioni di massa e scontri continui con le forze dell'ordine: in [[Germania]] il movimento del Sessantotto ebbe un notevole peso. Leader più significativo fu [[Rudi Dutschke]], l'esponente dell'SDS (organizzazione degli studenti socialdemocratici tedeschi), che venne gravemente ferito da colpi di pistola l'[[11 aprile]] [[1968]]; in [[Francia ]] la protesta assunse toni [[violenza|molto violenti]] nel maggio del [[1968]] ('''''maggio francese''''') e parve trasformarsi in rivolta contro lo [[Stato]]; proteste ci furono anche nei paesi socialisti: in Jugoslavia la protesta degli studenti belgradesi si concluse con l'accoglimento di alcune richieste e con una presa di posizione del maresciallo Tito in favore della critica e della mobilitazione di massa; in Polonia alcune manifestazioni studentesche furono duramente represse; in Cecoslovacchia la protesta condusse alla "Primavera di Praga", che chiedeva un [[socialismo]] meno burocratico e autoritario.
La rivolta si estese in tutta Europa sfociando in manifestazioni di massa e scontri continui con le forze dell'ordine: in [[Germania]] il movimento del Sessantotto ebbe un notevole peso. Leader più significativo fu [[Rudi Dutschke]], l'esponente dell'SDS (organizzazione degli studenti socialdemocratici tedeschi), che venne gravemente ferito da colpi di pistola l'[[11 aprile]] [[1968]]; in [[Francia ]] la protesta assunse toni [[violenza|molto violenti]] nel maggio del [[1968]] ('''''maggio francese''''') e parve trasformarsi in rivolta contro lo [[Stato]]; proteste ci furono anche nei paesi socialisti: in Jugoslavia la protesta degli studenti belgradesi si concluse con l'accoglimento di alcune richieste e con una presa di posizione del maresciallo Tito in favore della critica e della mobilitazione di massa; in Polonia alcune manifestazioni studentesche furono duramente represse; in Cecoslovacchia la protesta condusse alla "Primavera di Praga", che chiedeva un [[socialismo]] meno burocratico e autoritario.


In [[Italia]] preambolo della rivolta fu l'occupazione dell'università  di Roma ([[29 febbraio]]) e la Battaglia di Valle Giulia ([[1° marzo]]: gli studenti rispondono alla [[violenza]] della [[polizia]] con altrettanta [[violenza]]). Nel maggio del '68 tutte le università  italiane, tranne la Bocconi, erano occupate; nello stesso mese la contestazione esplose fuori dall'ambito universitario, coinvolgendo artisti (es. Giò Pomodoro, Arnaldo Pomodoro, Ernesto Treccani e Gianni Dova) e lavoratori. Durante il '68 si concretizzò l'unione di [[movimento operaio|lavoratori]] e studenti (a genova fu attiva una Lega degli operai degli studenti <ref>[http://www.nelvento.net/critica/lega1/index.htm Lega degli operai e degli studenti. Convocazione per l'approvazione dei 14 punti costitutivi]</ref>) su molte questioni del mondo del lavoro e della scuola, provocando nel Paese conflitti sempre più radicali e contribuendo a far assumere a tutta la protesta toni spiccatamente rivoluzionari. Gli studenti di Torino spiegarano con il seguente documento perchè fosse necessario unire studenti e operai contro [[capitalismo]] e [[autorità |autoritarismo]]:
In [[Italia]] preambolo della rivolta fu l'occupazione dell'università  di Roma ([[29 febbraio]]) e la Battaglia di Valle Giulia ([[1° marzo]]: gli studenti rispondono alla [[violenza]] della [[polizia]] con altrettanta [[violenza]]). Nel maggio del '68 tutte le università  italiane, tranne la Bocconi, erano occupate; nello stesso mese la contestazione esplose fuori dall'ambito universitario, coinvolgendo artisti (es. Giò Pomodoro, Arnaldo Pomodoro, Ernesto Treccani e Gianni Dova) e lavoratori. Durante il '68 si concretizzò l'unione di [[movimento operaio|lavoratori]] e studenti (a genova fu attiva una Lega degli operai degli studenti <ref>[http://www.nelvento.net/critica/lega1/index.htm Lega degli operai e degli studenti. Convocazione per l'approvazione dei 14 punti costitutivi]</ref>) su molte questioni del mondo del lavoro e della scuola, provocando nel Paese conflitti sempre più radicali e contribuendo a far assumere a tutta la protesta toni spiccatamente rivoluzionari. Gli studenti di Torino spiegarano con il seguente documento perchè fosse necessario unire studenti e operai contro [[capitalismo]] e [[autorità |autoritarismo]]:
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