Luigi Fabbri: differenze tra le versioni

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Per le edizioni de «Il Pensiero» Fabbri stese anche la relazione del [[Congresso di Amsterdam (1907) |Congresso Anarchico Internazionale di  Amsterdam (1907)]], durante il quale furono particolarmente dibattute le due questioni relative al [[sindacalismo]] e all'organizzazione. Cessate le attività  de «Il Pensiero» collaborò a «[[Volontà ]]», svolgendo un ruolo di orientamento ideologico all'interno del movimento e di un propaganda all'esterno.
Per le edizioni de «Il Pensiero» Fabbri stese anche la relazione del [[Congresso di Amsterdam (1907) |Congresso Anarchico Internazionale di  Amsterdam (1907)]], durante il quale furono particolarmente dibattute le due questioni relative al [[sindacalismo]] e all'organizzazione. Cessate le attività  de «Il Pensiero» collaborò a «[[Volontà ]]», svolgendo un ruolo di orientamento ideologico all'interno del movimento e di un propaganda all'esterno.
Pubblicò articoli e opuscoli su diversi argomenti legati all’[[anarchismo]]: sul [[socialismo libertario]] di [[Carlo Pisacane]], sulla questione organizzativa, su [[Francisco Ferrer y Guardia]], sul rapporto ''[[Stato]]-[[Chiesa]]'' ecc. Nel [[1916]], firmandosi "un gruppo di anarchici", ribadì con vigore il proprio [[antimilitarismo]] e si contrappose  ad alcuni anarchici ([[Kropotkin]], [[Grave]] e [[Cornelissen]]) che invece si dichiararono interventisti ([[Kropotkin]] successivamente si pentirà  di quella scelta, che oggettivamente risulterà  sbagliata).
Pubblicò articoli e opuscoli su diversi argomenti legati all’[[anarchismo]]: sul [[socialismo libertario]] di [[Carlo Pisacane]], sulla questione organizzativa, su [[Francisco Ferrer y Guardia]], sul rapporto ''[[Stato]]-[[Chiesa]]'' ecc. Nel [[1916]], firmandosi "un gruppo di anarchici", ribadì con vigore il proprio [[antimilitarismo]] e si contrappose  ad alcuni anarchici ([[Kropotkin]], [[Grave]] e [[Cornelissen]]) che invece si dichiararono interventisti ([[Kropotkin]] successivamente si pentirà  di quella scelta, che oggettivamente risulterà  sbagliata).
Nel primo dopoguerra fu tra i promotori dell’'''UCAI''' ([[Unione Comunista Anarchica Italiana]]), prima che la spinta unanimista di [[Malatesta]] lo spingesse alla formazione dell’'''UAI''' ([[Unione Anarchica Italiana]]). Fu direttore di «[[Umanità  Nova]]», lo storico quotidiano dell' '''UAI''' e ora settimanale della [[Federazione Anarchica Italiana]].  
Nel primo dopoguerra fu tra i promotori dell’'''UCAI''' ([[Unione Comunista Anarchica Italiana]]), prima che la spinta unanimista di [[Malatesta]] lo spingesse alla formazione dell’'''UAI''' ([[Unione Anarchica Italiana]]). Fu direttore di «[[Umanità  Nova]]», lo storico quotidiano dell''''UAI''' e ora settimanale della [[Federazione Anarchica Italiana]].  


Fabbri si oppose sempre a qualsiasi scissione dentro l’organizzazione operaia (anche quella che all’epoca vide la nascita dell'[[USI]]), sostenendo la necessità  di un’ [[organizzazione di massa]] affiancata ad [[organizzazione specifica|una specifica]].
Fabbri si oppose sempre a qualsiasi scissione dentro l’organizzazione operaia (anche quella che all’epoca vide la nascita dell'[[USI]]), sostenendo la necessità  di un’ [[organizzazione di massa]] affiancata ad [[organizzazione specifica|una specifica]].
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