Luigi Bertoni: differenze tra le versioni

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: «Non si può essere più ridicoli di così. Si insorge contro il fascismo per aver soppresso le libertà pubbliche e poi si chiede altrettanto! [...] Comunisti e socialisti parlamentari paiono proprio perdere la bussola. Si ostinano a chiedere alle autorità borghesi la proibizione di manifestazioni e pubblicazioni fasciste. Evviva! Libertà per tutti. Che meschina contraddizione è mai quella di implorare restrizione ai diritti costituzionali stessi, invece di opporre manifestazione a manifestazione, stampa a stampa e botte da orbo ad ogni tentativo di sopraffazione».  
: «Non si può essere più ridicoli di così. Si insorge contro il fascismo per aver soppresso le libertà pubbliche e poi si chiede altrettanto! [...] Comunisti e socialisti parlamentari paiono proprio perdere la bussola. Si ostinano a chiedere alle autorità borghesi la proibizione di manifestazioni e pubblicazioni fasciste. Evviva! Libertà per tutti. Che meschina contraddizione è mai quella di implorare restrizione ai diritti costituzionali stessi, invece di opporre manifestazione a manifestazione, stampa a stampa e botte da orbo ad ogni tentativo di sopraffazione».  


Durante gli anni Trenta la situazione de «[[Il Risveglio Anarchico|Il Risveglio / Le Révéil]]» si fa sempre più difficile. Nel [[1934]], il Governo – per difendere la finanza eE gli industriali che sostengono le potenze dell'Asse (in particolare la Germania) – decreta misure liberticide sulla [[stampa anarchica|stampa]]; giungono a «[[Il Risveglio Anarchico|Il Risveglio / Le Révéil]]» i sequestri, le minacce di soppressione, e infine la soppressione totale, nel [[1940]]. Bertoni e compagni non demordono: dopo sei Circolari parzialmente sequestrate, clandestinamente continuano la pubblicazione quindicinale del periodico, benché bilingue e in formato opuscolo, per tutto il periodo bellico. Bertoni denuncia la demagogia e la massiccia propaganda nazionalista della borghesia, mirante unicamente ad assumere il ruolo di salvatrice per la mancata invasione del territorio nazionale, mentre la realtà è assai diversa, «perché i paesi che avrebbero dovuto attaccarla, dopo approfondito calcolo, hanno concluso che potevano ottenere maggiormente, imponendole convenzioni leonine [...]. La Svizzera fornisce come capitali, viveri, trasporti, armamentiecc. molto di più che in caso di rovina e devastazione dell'invasione della guerra» (1942). «La Svizzera non venne attaccata sia perché ha fornito e fornisce il lavoro di tutte le sue officine e ingenti capitali alla Germania, sia perché gran parte dell'enorme traffico italo-tedesco passa indisturbato attraverso il Gottardo e il Sempione. È evidente che la sospensione di tale traffico e la distruzione delle officine elvetiche sarebbero a tutto danno all'Asse» (1943).
Durante gli anni Trenta la situazione de «[[Il Risveglio Anarchico|Il Risveglio / Le Révéil]]» si fa sempre più difficile. Nel [[1934]], il Governo – per difendere la finanza eE gli industriali che sostengono le potenze dell'Asse (in particolare la Germania) – decreta misure liberticide sulla [[stampa anarchica|stampa]]; giungono a «[[Il Risveglio Anarchico|Il Risveglio / Le Révéil]]» i sequestri, le minacce di soppressione, e infine la soppressione totale, nel [[1940]]. Bertoni e compagni non demordono: dopo sei Circolari parzialmente sequestrate, clandestinamente continuano la pubblicazione quindicinale del periodico, benché bilingue e in formato opuscolo, per tutto il periodo bellico. Bertoni denuncia la demagogia e la massiccia propaganda nazionalista della borghesia, mirante unicamente ad assumere il ruolo di salvatrice per la mancata invasione del territorio nazionale, mentre la realtà è assai diversa, «perché i paesi che avrebbero dovuto attaccarla, dopo approfondito calcolo, hanno concluso che potevano ottenere maggiormente, imponendole convenzioni leonine [...]. La Svizzera fornisce come capitali, viveri, trasporti, armamenti ecc. molto di più che in caso di rovina e devastazione dell'invasione della guerra» (1942). «La Svizzera non venne attaccata sia perché ha fornito e fornisce il lavoro di tutte le sue officine e ingenti capitali alla Germania, sia perché gran parte dell'enorme traffico italo-tedesco passa indisturbato attraverso il Gottardo e il Sempione. È evidente che la sospensione di tale traffico e la distruzione delle officine elvetiche sarebbero a tutto danno all'Asse» (1943).


=== Il sindacalismo nel secondo dopoguerra ===
=== Il sindacalismo nel secondo dopoguerra ===
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