Luigi Bertoni: differenze tra le versioni

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Nel luglio [[1900]] nasce a Ginevra il bimensile «[[Il Risveglio Anarchico]]», redatto inizialmente da esuli, poi da immigrati, che si rivolge alla numerosa immigrazione italiana, e «Le Réveil socialiste anarchiste», con la collaborazione di alcuni anziani di anarchici romandi. Il redattore responsabile dei due periodici, veri e propri organi ufficiali dell'[[anarchismo]] in [[Svizzera]], è proprio Bertoni, che inizialmente si avvale della collaborazione di varie personalità : Barchiesi, [[Mario Bassadinna]], [[Vivaldo Lacchini]], [[Nino Samara]], [[Felice Mezzani]] (dalla [[Francia]]), ecc. Il [[stampa anarchica|periodico bilingue]], inizialmente quindicinale, dal [[1905]] al [[1908]] diviene settimanale, poi ancora bisettimanale fino al [[1910]], anno in cui si trasforma poi in due quindicinali distinti (4000 copie di tiratura). Nel tempo assumerà  varie denominazioni, fino al 1925 quando diviene definitivamente [[Le Révéil Anarchiste|Il Risveglio anarchico\ Le Révéil anarchiste]] (dal [[1940]] al [[1946]] usciranno clandestinamente in formato opuscolo). All'attività  editoriale dei due periodici, Bertoni affianca una casa editrice, le ''edizioni Risveglio/éditions du Réveil'', che pubblicheranno una cinquantina di libri e opuscoli. Infine, negli anni Venti e Trenta, per il [[1 maggio|1° maggio]], esce sempre da Bertoni «[[Il Ticino Libertario]]», con la collaborazione degli anarchici ticinesi.  
Nel luglio [[1900]] nasce a Ginevra il bimensile «[[Il Risveglio Anarchico]]», redatto inizialmente da esuli, poi da immigrati, che si rivolge alla numerosa immigrazione italiana, e «Le Réveil socialiste anarchiste», con la collaborazione di alcuni anziani di anarchici romandi. Il redattore responsabile dei due periodici, veri e propri organi ufficiali dell'[[anarchismo]] in [[Svizzera]], è proprio Bertoni, che inizialmente si avvale della collaborazione di varie personalità : Barchiesi, [[Mario Bassadinna]], [[Vivaldo Lacchini]], [[Nino Samara]], [[Felice Mezzani]] (dalla [[Francia]]), ecc. Il [[stampa anarchica|periodico bilingue]], inizialmente quindicinale, dal [[1905]] al [[1908]] diviene settimanale, poi ancora bisettimanale fino al [[1910]], anno in cui si trasforma poi in due quindicinali distinti (4000 copie di tiratura). Nel tempo assumerà  varie denominazioni, fino al 1925 quando diviene definitivamente [[Le Révéil Anarchiste|Il Risveglio anarchico\ Le Révéil anarchiste]] (dal [[1940]] al [[1946]] usciranno clandestinamente in formato opuscolo). All'attività  editoriale dei due periodici, Bertoni affianca una casa editrice, le ''edizioni Risveglio/éditions du Réveil'', che pubblicheranno una cinquantina di libri e opuscoli. Infine, negli anni Venti e Trenta, per il [[1 maggio|1° maggio]], esce sempre da Bertoni «[[Il Ticino Libertario]]», con la collaborazione degli anarchici ticinesi.  
[[File:Le revéil anarchiste-il riveglio anarchico.jpg|thumb|300 px|Testata di «Le Revéil Anarchiste», giornale bilingue (francese e italiano) che usciva anche come «Il Risveglio Anarchico»]]
[[File:Le revéil anarchiste-il riveglio anarchico.jpg|thumb|300 px|Testata di «Le Revéil Anarchiste», giornale bilingue (francese e italiano) che usciva anche come «Il Risveglio Anarchico»]]
Il periodico dà  un forte impulso al movimento in [[Svizzera]], all'inizio del secolo in fase embrionale, e fin dal suo primo numero esplicita una vita dichiaratamente associazionista: «L'associazione è un fatto biologico, una necessità  sociale», e nel contempo sindacalista «per spingere anche il sindacato sulla via rivoluzionaria, dobbiamo tutti entrare nei sindacati». Bertoni esercita una considerevole propaganda in tutta la Svizzera, grazie anche a numerose conferenze: un centinaio all'anno (con punte di 130-140) per circa 40 anni. Perciò vi sarà  un notevole sviluppo dei gruppi anarchici: quelli di lingua italiana da una decina nel 1902 diventano una trentina nel [[1915]], mentre la [[Fédération communiste anarchiste de la Suisse romande]] annuncia dieci gruppi nel [[1907]]. Nel [[1901]] Bertoni si fa promotore del [[Groupe pour la défense de la liberté d'opinion]], costituito in un'assemblea alla presenza di 250 anarchici socialisti, [[Sindacalismo|sindacalisti]], che si preoccupa di raccogliere fondi e di informare il movimento operaio e l'opinione pubblica sui metodi antisociali e liberticidi della polizia svizzera, soprattutto nei confronti degli operai sia stranieri sia confederati. In quest'ambito si occupa pure dell'espulsione dal Canton Ticino dell'allora socialista [[Benito Mussolini]], in [[Svizzera]] dal [[1902]] al [[1904]], il quale, grato dell'aiuto, tradurrà  gratuitamente dal francese un'opera importante di [[Kropotkin]], ''Le parole di un ribelle'', che verrà  pubblicato dalle edizioni del Risveglio. Nel [[1912]] Mussolini ricorderà  così Bertoni: «È la bestia nera della borghesia elvetica. L'ho conosciuto a Berna nel 1903. Alto, secco, naso prominente, lineamenti angolosi, sbarbato. Ha dell'asceta. Scrive e parla, con grande correttezza, l'italiano e il francese. La sua coltura storica e sociologica è vastissima. È una delle prime teste pensanti dell'anarchismo internazionale. Operaio. Lavora da tipografo otto ore al giorno e gli rimane il tempo necessario per scrivere un giornale e tenere tournées di propaganda. La sua attività  è prodigiosa. Il gruppo editoriale le Réveil è opera sua [...]. Odiatore del funzionalismo operaio, dei permanents, dei professionali, egli non ha mai voluto abbandonare la cassa del compositore. È uno spirito disinteressato».  
Il periodico dà  un forte impulso al movimento in [[Svizzera]], all'inizio del secolo in fase embrionale, e fin dal suo primo numero esplicita una vita dichiaratamente associazionista: «L'associazione è un fatto biologico, una necessità  sociale», e nel contempo sindacalista «per spingere anche il sindacato sulla via rivoluzionaria, dobbiamo tutti entrare nei sindacati». Bertoni esercita una considerevole propaganda in tutta la Svizzera, grazie anche a numerose conferenze: un centinaio all'anno (con punte di 130-140) per circa 40 anni. Perciò vi sarà  un notevole sviluppo dei gruppi anarchici: quelli di lingua italiana da una decina nel 1902 diventano una trentina nel [[1915]], mentre la [[Fédération communiste anarchiste de la Suisse romande]] annuncia dieci gruppi nel [[1907]]. Nel [[1901]] Bertoni si fa promotore del [[Groupe pour la défense de la liberté d'opinion]], costituito in un'assemblea alla presenza di 250 anarchici socialisti, [[Sindacalismo|sindacalisti]], che si preoccupa di raccogliere fondi e di informare il movimento operaio e l'opinione pubblica sui metodi antisociali e liberticidi della polizia svizzera, soprattutto nei confronti degli operai sia stranieri sia confederati. In quest'ambito si occupa pure dell'espulsione dal Canton Ticino dell'allora socialista [[Benito Mussolini]], in [[Svizzera]] dal [[1902]] al [[1904]], il quale, grato dell'aiuto, tradurrà  gratuitamente dal francese un'opera importante di [[Kropotkin]], ''Le parole di un ribelle'', che verrà  pubblicato dalle edizioni del Risveglio. Nel [[1912]] Mussolini ricorderà  così Bertoni: «È la bestia nera della borghesia elvetica. L'ho conosciuto a Berna nel 1903. Alto, secco, naso prominente, lineamenti angolosi, sbarbato. Ha dell'asceta. Scrive e parla, con grande correttezza, l'italiano e il francese. La sua coltura storica e sociologica è vastissima. È una delle prime teste pensanti dell'anarchismo internazionale. Operaio. Lavora da tipografo otto ore al giorno e gli rimane il tempo necessario per scrivere un giornale e tenere tournées di propaganda. La sua attività  è prodigiosa. Il gruppo editoriale le Réveil è opera sua [...]. Odiatore del funzionalismo operaio, dei permanents, dei professionali, egli non ha mai voluto abbandonare la cassa del compositore. È uno spirito disinteressato».  


Chiamato dai giornali borghesi “le gréviculteur”, cioè cultore di [[sciopero|scioperi]], è incarcerato più volte: nel [[1902]] accusato, in quanto membro del comitato di [[sciopero generale]] in [[Svizzera]] a Ginevra – grande movimento cui partecipano 15.000 – è condannato a un anno di detenzione. Ma la minaccia di un nuovo sciopero generale di protesta dei sindacati ginevrini previsto per il [[1 maggio]] [[1903]], costringendo il governo ginevrino a graziarlo (anche senza la sua richiesta), dopo 132 giorni di detenzione.
Chiamato dai giornali borghesi “le gréviculteur”, cioè cultore di [[sciopero|scioperi]], è incarcerato più volte: nel [[1902]] accusato, in quanto membro del comitato di [[sciopero generale]] in [[Svizzera]] a Ginevra – grande movimento cui partecipano 15.000 – è condannato a un anno di detenzione. Ma la minaccia di un nuovo sciopero generale di protesta dei sindacati ginevrini previsto per il [[1 maggio]] [[1903]], costringendo il governo ginevrino a graziarlo (anche senza la sua richiesta), dopo 132 giorni di detenzione.
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