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=== La scoperta dell'anarchia===
=== La scoperta dell'anarchia===


Respinto il [[liberalismo]] radicale e oramai divenuto anarchico, è redattore dal [[1896]] de «L'Emigrante Ticinese Illustrato», pubblicato a Berna e poi a Ginevra, in cui afferma che i sindacati devono opporsi decisamente alla produzione e alla mediazione dello [[Stato]], «un'istituzione barbara che deve cadere per essere sostituita dalle associazioni costituite dal libero accordo». Vi sono due partiti in contrapposizione «il partito di coloro che vogliono lo sviluppo progressivo e il partito di quanti ne chiedono invece la soppressione e l'adattamento dell'individuo a una società  senza autorità ». Bisogna rompere completamente con il passato «non dobbiamo più partecipare a nessuna festa, a nessuna commemorazione della classe dominante, dividerci completamente da lei per schierarci contro». Coerentemente, nel [[1895]] rifiuterà  il posto di direttore della tipografia cantonale ticinese, offerta dai liberali oramai al potere. Nel [[1898]] è segnalato per la prima volta dalla Polizia politica al Pubblico ministero della Confederazione per aver proposto, nel Sindacato tipografi ginevrino, la partecipazione al [[1 maggio|1° Maggio]]. L'anno dopo è corresponsabile con altri due cittadini elvetici [[Emile Held]] e [[Carlo Frigerio]], di una pubblicazione «L'Almanacco socialista anarchico»,  in cui tra l'altro, sono invitate tutte le forse repubblicane italiane a unirsi per abbattere la monarchia (articolo di [[Errico Malatesta]]). Il Governo elevetico, su pressioni di quello italiano, invia i tre autori davanti al tribunale, poi è costretto ad assolverli. Gli anarchici – in particolare gli immigrati italiani in [[Svizzera]] – esultano: finalmente sarà  loro possibile agire alla luce del sole con il sostegno dei compagni svizzeri.  
Respinto il [[liberalismo]] radicale e oramai divenuto anarchico, è redattore dal [[1896]] de «L'Emigrante Ticinese Illustrato», pubblicato a Berna e poi a Ginevra, in cui afferma che i sindacati devono opporsi decisamente alla produzione e alla mediazione dello [[Stato]], «un'istituzione barbara che deve cadere per essere sostituita dalle associazioni costituite dal libero accordo». Vi sono due partiti in contrapposizione «il partito di coloro che vogliono lo sviluppo progressivo e il partito di quanti ne chiedono invece la soppressione e l'adattamento dell'individuo a una società  senza autorità ». Bisogna rompere completamente con il passato «non dobbiamo più partecipare a nessuna festa, a nessuna commemorazione della classe dominante, dividerci completamente da lei per schierarci contro». Coerentemente, nel [[1895]] rifiuterà  il posto di direttore della tipografia cantonale ticinese, offerta dai liberali oramai al potere. Nel [[1898]] è segnalato per la prima volta dalla Polizia politica al Pubblico ministero della Confederazione per aver proposto, nel Sindacato tipografi ginevrino, la partecipazione al [[1 maggio|1° Maggio]]. L'anno dopo è corresponsabile con altri due cittadini elvetici [[Emile Held]] e [[Carlo Frigerio]], di una pubblicazione «L'Almanacco socialista anarchico»,  in cui tra l'altro, sono invitate tutte le forse repubblicane italiane a unirsi per abbattere la monarchia (articolo di [[Errico Malatesta]]). Il Governo elevetico, su pressioni di quello italiano, invia i tre autori davanti al tribunale, poi è costretto ad assolverli. Gli anarchici – in particolare gli immigrati italiani in [[Svizzera]] – esultano: finalmente sarà  loro possibile agire alla luce del sole con il sostegno dei compagni svizzeri.  


=== L'attività  propagandistica ===
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